La giungla degli annunci di lavoro

Su un settimanale per la ricerca di lavoro compare l’annuncio :
10 laureati Londra una nota catena alberghiera seleziona per tutti i ruoli alberghieri. Requisiti: passaporto valido, almeno un anno di esperienza di lavoro, atteggiamento positivo e determinato, auto-motivazione e capacità di costruire relazioni con i colleghi, orientamento agli obiettivi di multitask, capacità di lavorare sotto pressione, ambiente dinamico. Contratto a tempo indeterminato. Sede di lavoro: Londra. Inviare curriculum esclusivamente in lingua inglese, all’indirizzo e seguiva un indirizzo e mail.
Decido di mandare una mail con allegato il mio CV all’indirizzo sopra indicato specificando di voler lavorare come receptionist. La risposta arriva dopo poche ore: “siamo interessati. Le mandiamo un questionario da compilare e inviare il prima possibile”.
Rispondo a tutte le domande e subito dopo mi arriva il contratto di assunzione:” CONGRATULAZIONI! Farà parte del nostro staff”.
Non ci potevo credere. Presa dall’euforia del momento già ero pronta a far le valigie e partire. Mi avrebbero offerto 2000 euro al mese, 3 pasti al giorno, l’alloggio proprio nello ‘staff quartier’ dell’albergo e il biglietto di andata Roma-Londra. Partenza prevista dopo una settimana dalla firma del contratto.
Però, avrei dovuto pagare in anticipo, per fermare la stanza, 600 pounds.
Turbata, decido di mandare un’altra mail chiedendo la possibilità di pagare l’alloggio appena arrivata sul posto. Risposta, ovviamente negativa e, per di più, in un inglese pessimo.
La mia mente inizia a fare diecimila ragionamenti, tutti portano ad una triste verità: ero davanti ad una truffa bella e buona.
Un albergo 5 stelle, in pieno centro a Londra assume senza nessun colloquio telefonico, accettando subito la mia proposta di fare la receptionist(senza esperienza), il responsabile del personale scrive mail in un inglese improbabile, partenza entro una settimana e nessun periodo di prova in previsione, pagamento anticipato per fermare una stanza mai vista in vita mia.
Ultima speranza: mando una mail direttamente all’albergo all’indirizzo trovato sul sito. Nessuna risposta. Controllo i recapiti telefonici e noto che il numero indicato nelle mail non è un fisso ma un cellulare e quindi non corrisponde a quello del sito. Che amarezza! Ma perché i giornali cartacei o su internet che si occupano delle inserzioni delle richieste o offerte di lavoro non si assicurano che queste siano attendibili o peggio vere e proprie truffe?
Depressa e sconsolata accetto la delusione. Non posso credere che esista ancora gente che lucri sui problemi altrui.
