Gaza. Ancora strage di palestinesi nei siti per gli aiuti umanitari. In un mese sono 400 le vittime uccise in attesa degli aiuti

di redazione 19/06/2025 TUTTI
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Gaza, 15 palestinesi uccisi da Idf vicino centro aiuti

fuoco israeliano ha ucciso 15 persone che si erano radunate vicino a un sito di distribuzione di aiuti umanitari nel centro di Gaza. Lo ha indicato l'agenzia di difesa civile di Gaza, gestita da Hamas. L'agenzia ha affermato che altre tre persone sono state uccise dai bombardamenti vicino a Gaza City. Al momento non ci sono commenti da parte delle Forze di Difesa Israeliane. Non è chiaro a che ora sia avvenuta la sparatoria segnalata vicino al sito di aiuti umanitari.

 
09:42 19 Giugno

Su tavolo Ue accordo associazione con Israele

L'accordo di associazione  Ue-Israele, che prevede il rispetto dei diritti umani all'articolo 2, sarà il punto centrale del Consiglio Affari Esteri che si riunirà  lunedì prossimo a Bruxelles, aprendo una settimana intensa, che vede in agenda l'indomani e mercoledì il summit della Nato all'Aja e poi,  giovedì, il Consiglio Europeo, nella capitale belga. Nel Coreper di  ieri, si apprende da fonti diplomatiche, il Seae, il Servizio Europeo  per l'Azione Esterna guidato dall'Alta Rappresentante Kaja Kallas, non ha presentato agli ambasciatori il testo scritto della valutazione  condotta sul rispetto dei diritti umani da parte dello Stato ebraico  nella Striscia di Gaza. Una "grandissima" maggioranza degli Stati membri ha chiesto al Seae di presentare il testo per poter preparare il Consiglio di lunedì, cosa  che il Servizio diplomatico ha promesso di fare entro domani. Ci sono  pochi dubbi, viste le modalità con cui viene condotta la guerra a  Gaza, su quali saranno le conclusioni nel merito. Una volta stabilito, dopo quasi due anni di guerra, che Israele viola  le premesse dell'accordo di associazione con l'Ue, l'Alta Rappresentante Kallas, che ieri a Strasburgo ha espresso la propria  frustrazione per i limiti connessi al suo ruolo (non è un ministro, ma una Rappresentante, che è tenuta ad esprimere la linea comune dei 27 e niente di più), dopo aver discusso con i ministri non potrà  permettersi di rimanere silente sulla questione, dopo la presentazione del rapporto.

 
23:31 18 Giugno
 
 
 

L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito che sono stati recuperati 15 corpi colpiti mentre cercavano di ottenere aiuti nel nord di Gaza. Un filmato estremamente crudo  mostra i corpi allineati avvolti in sudari bianchi.  Non sono state fornite informazioni sulla data dell'uccisione di queste persone, probabilmente avvenuta cinque giorni fa. La sparatoria sarebbe avvenuta vicino a un camion umanitario nella parte nord-occidentale di Gaza.

 

 
20:17 18 Giugno

Netanyahu: "A Gaza siamo impegnati a proseguire e a portare a termine entrambe le missioni, sconfiggere Hamas e riportare a casa tutti i nostri ostaggi, sia quelli in vita che quelli deceduti"

"Continuano intensi combattimenti nella Striscia di Gaza. Siamo impegnati a proseguire e a portare a termine  entrambe le missioni, sconfiggere Hamas e riportare a casa tutti i nostri ostaggi, sia quelli in vita che quelli deceduti". E' quanto  ribadisce il premier israeliano Benjamin Netanyahu in dichiarazioni  riportate dal sito di notizie Ynet in riferimento alle operazioni  contro Hamas nell'enclave palestinese avviate il 7 ottobre 2023 in  risposta all'attacco di quel giorno in Israele. Intanto Israele ha  avviato da venerdì scorso anche operazioni militari in Iran, dove secondo Netanyahu vengono attaccati "siti nucleari, missili, centri di comando e simboli del regime".

 
22:00 18 Giugno

A Tel Aviv si vive in stato di allerta da cinque giorni (Video)

 

L'Ufficio stampa del governo di Gaza afferma che dalla fine di maggio almeno 400 persone sono state uccise e quasi 2.000 ferite negli attacchi ai centri di distribuzione della GHL

Palestinesi si sono radunati fuori da un punto di distribuzione di aiuti alimentari nella città di Gaza, mentre Israele continua a filtrare e bloccare gli aiuti nell'enclave nonostante le crescenti pressioni internazionali affinché smetta di farlo.  Le scorte alimentari a Gaza rimangono estremamente limitate dopo che Israele ha allentato il blocco totale su tutte le merci in entrata nell'enclave, consentendo l'ingresso di una quantità molto limitata di cibo. L'ONU ha ripetutamente messo in guardia dal rischio di carestia a Gaza.  La Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta dagli Stati Uniti e da Israele, distribuisce cibo dai suoi centri di distribuzione dalla fine di maggio. Il meccanismo di aiuto, progettato per aggirare l'ONU, è stato compromesso da incidenti quotidiani in cui sono stati aperti il fuoco su persone in attesa di ricevere gli aiuti. Secondo l'Ufficio stampa del governo di Gaza, dalla fine di maggio almeno 400 persone sono state uccise e quasi 2.000 ferite negli attacchi ai centri di distribuzione della GHF.

 

 
18:38 18 Giugno
 
 

A Milano accolte 16 famiglie palestinesi con 25 minori

La città di Milano si mobilita per l'accoglienza del popolo palestinese colpito dalla guerra, in particolare per chi arriva da corridoi umanitari e per chi ha bisogno di importanti cure mediche. "Sono già 16 i nuclei familiari palestinesi che abbiamo accolto, per un totale di 43 persone, di cui ben 25 minori - ha spiegato in un video sulle sue pagine social l'assessore al Welfare del Comune Lamberto Bertolé -. Il Comune, nello specifico, mette a disposizione le sue strutture per l'ospitalità e il suo personale per gestire gli arrivi".  La maggior parte delle persone accolte "vive nella rete degli appartamenti di seconda accoglienza Sai, qualche nucleo è invece ancora ricoverato negli ospedali cittadini - ha aggiunto -.Siamo in costante contatto con le rappresentanze diplomatiche italiane in Palestina e con Unhcr e siamo sempre a disposizione per prendere in carico le segnalazioni in arrivo e fare fino infondo la nostra parte".

 
15:43 18 Giugno

Kallas: "Io per sanzioni a Israele ma necessaria unanimità"

 "Sono qui che ascolto cosa dite e parlate come se io fossi l'unica responsabile di cosa succede in Palestina. Non rappresento me stessa qui, ma 27 Stati membri. Se fosse per me, personalmente, prenderei questa decisione, ma non rappresento me stessa, rappresento 27 Stati membri e questa è la mia frustrazione". Lo dice l'Alta Rappresentante Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo al dibattito su Gaza. "Le sanzioni - sottolinea - hanno bisogno di unanimità. E io rappresento 27 Stati. Certo, si può dire: prendi il comando. Ma che a che scopo? Se faccio questo, mi sento migliore che abbia fatto qualcosa, ma so che non funzionerà, non passerà. E poi mostrerà solo che non abbiamo una posizione comune. E a tutti quelli che hanno parlato qui, vi raccomando, specialmente da quegli paesi che i governi rappresentano un punto di vista diverso, mettete la pressione sui governi per cambiare davvero la posizione". Kallas rimarca che "è molto doloroso per me vedere la sofferenza. Quando sento che 50 persone sono state uccise in linea per ottenere la farina, è doloroso. E, naturalmente, chiedo a me stesso che più possiamo fare. Sono in contatto con i miei compagni israeliani perché sto mettendo la pressione su loro per far passare gli aiuti", "per non usare come un'arma gli aiuti".

 
18:38 18 Giugno
 
 

Israele apre un sito per il rientro dei turisti stranieri

Il ministero degli Esteri di Israele ha reso disponibile sul proprio sito un form online dedicato ai turisti stranieri attualmente nel Paese che vogliono evacuare. I cittadini stranieri interessati, compresi gli italiani, possono richiedere assistenza compilando il form al seguente link: https://govforms.gov.il/mw/forms/TouristEvacuationFromIsrael@tourism.gov.il?displang=en&gbxid=0 

Secondo le autorità israeliane, al momento nel Paese si trovano circa 38 000 turisti. Si precisa che tutti i valichi di frontiera terrestri con la Giordania e l'Egitto sono aperti e che i turisti possono uscire dal Paese attraverso questi percorsi. Il ministero del Turismo ha aperto anche un ufficio virtuale che fornisce ai turisti in Israele servizi di informazione attraverso canali digitali in ebraico e inglese. Il modulo di registrazione digitale è inoltre in fase di distribuzione attraverso varie piattaforme digitali, agli uffici dei tour operator in arrivo, agli hotel, alle guide turistiche e ad altri operatori del settore.

 
15:36 18 Giugno

Media: chiesto a Israele di inviare team in Egitto su Gaza

Qatar, Egitto e Stati Uniti, mediatori nei colloqui tra Israele e Hamas, hanno chiesto a Israele di inviare una delegazione a Sharm el-Sheikh, in Egitto, per negoziare un accordo per il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas nella Striscia di Gaza. E' quanto riporta oggi il Jerusalem Post, citando una fonte a conoscenza dei dettagli, secondo cui "Sharm el-Sheikh è stata suggerita come sede alternativa" dei colloqui "a causa delle attuali restrizioni sui voli" per il conflitto tra Israele e Iran. Un funzionario israeliano ha però smentito al quotidiano che Israele abbia ricevuto tale richiesta, aggiungendo che "quando le condizioni saranno mature per l'invio di una delegazione negoziale, questo avverrà in una sede concordata di comune accordo".

 
18:38 18 Giugno
 
 

Papa: "Non abituiamoci alla guerra, barbarie superiore a quelle del passato"

Nuovo appello per la pace di Papa Leone XIV questa mattina al termine dell'Udienza generale del mercoledì in piazza San Pietro. "Il cuore della Chiesa è straziato per le grida che si levano dai luoghi di guerra, in particolare dall'Ucraina, dall'Iran, da Israele, da Gaza", ha detto il Pontefice che ha invitato a "non abituarci alla guerra! Anzi, bisogna respingere come una tentazione il fascino degli armamenti potenti e sofisticati. In realtà, poiché nella guerra odierna 'si fa uso di armi scientifiche di ogni genere, la sua atrocità minaccia di condurre i combattenti a una barbarie di gran lunga superiore a quella dei tempi passati'" (Conc. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes, 79, ndr). Da qui, "in nome della dignità umana e del diritto internazionale", Papa Leone XIV ha ripetuto ai responsabili ciò che "soleva dire Papa Francesco: la guerra è sempre una sconfitta! E con Pio XII: 'Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra".

 
11:37 18 Giugno

Italia: l'università di Bologna condanna escalation a Gaza e chiede il cessate il fuoco

L'Università di Bologna prende posizione su Gaza. Lo fa con una mozione approvata dal Senato Accademico in cui si condannano l'escalation della vicenda e "tutte le violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani commesse da Israele". Secondo il quotidiano, inoltre, nel documento si caldeggiano "il riconoscimento dello Stato palestinese e il rafforzamento di tutte le iniziative diplomatiche e politiche volte a far cessare il conflitto nella Striscia di Gaza e a garantire la piena attuazione di tutte le risoluzioni Onu relative ai rapporti fra Palestina e Israele".
L'organismo dell'Alma Mater invita anche al rispetto delle ordinanze disposte dalla  Corte internazionale di Giustizia, cui si era rivolta il Sudafrica e che considerano "plausibili" le accuse di genocidio. La presa di posizione del Senato Accademico dell'Università bolognese arriva dopo diverse proteste e manifestazioni dei collettivi e dopo discussioni all'interno del corpo iniziate nel novembre del 2023, quando un gruppo di professori e ricercatori firmò un appello per interrompere ogni collaborazione con le università israeliane.
Nel documento, infine, l'Alma Mater si impegna a "vigilare" sull'attuazione di norme e regolamenti interni "anche in relazione alla disciplina dual use e all'etica della ricerca" al fine di escludere qualsiasi coinvolgimento nella violazione del diritto internazionale. Negli scorsi mesi era stato chiarito, dal rettore,  che l'Università di Bologna non ha partecipato a bandi che prevedessoro collaborazioni con Israele.

 

 
09:51 18 Giugno

Wafa: 34 morti nei bombardamenti dell'Idf a Gaza

Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, questa mattina almeno 34 persone sono state uccise e decine ferite durante i bombardamenti dell'Idf in diverse zone della Striscia di Gaza. Il corrispondente della Wafa ha riferito che tra le vittime, 11 palestinesi sono stati uccisi e decine di richiedenti aiuti sono rimasti feriti nei pressi di Wadi Gaza, nella Striscia di Gaza centrale. L'agenzia parla di "massacro" commesso dall'Idf anche nel campo profughi di Maghazi a seguito del raid nel quale sarebbe stata colpita un'abitazione familiare che avrebbe provocato 10 morti, compresi un padre, una madre e i loro figli. Altre vittime sarebbero state registrate nel bombardamento che ha coinvolto una casa del quartiere al-Zeitoun in Gaza City. Diversi feriti, infine, nel raid che avrebbe colpito le tende per gli sfollati nella zona di al-Attar, a Khan Yunis. Massicci bombardamenti hanno colpito a est di Gaza City e a Jabalia, nel nord della Striscia. 

 

 
08:43 18 Giugno

Allarme di Action Aid:" Il sistema idrico di Gaza è al collasso"

Il prezzo dell'acqua potabile alle stelle e il blocco del carburante stanno portando al completo collasso del sistema idrico di Gaza, in un momento in cui il caldo si fa estremo. È quanto ActionAid denuncia dalla Striscia di Gaza, dove l'acqua è ormai quasi esaurita. Il prezzo dell'acqua potabile è del 400% più alto rispetto ai livelli pre-guerra, arriva oggi fino a 38 dollari per mille litri di acqua pulita. L'esercito israeliano continua a colpire gli impianti idrici e le infrastrutture chiave sono state danneggiate o completamente distrutte. Le autorità israeliane hanno tagliato l'elettricità a Gaza e stanno ancora imponendo un blocco di fatto degli aiuti, negando il combustibile necessario per pompare acqua ed alimentare gli impianti di dissalazione. La carenza di acqua sta avendo conseguenze disumane per le persone, con molte famiglie che cercano di attingere dai pozzi agricoli non sicuri o dalle acque sotterranee contaminate. Il responsabile della risposta alle emergenze di ActionAid a Gaza, Alaa, ha detto: "Con l'aumento delle temperature aumenta anche il rischio di disidratazione, epidemie e malnutrizione infantile. Le sorgenti di acqua contaminata e i sistemi fognari difettosi aumentano ulteriormente le minacce alla salute e alla sopravvivenza".

Le famiglie, soprattutto i bambini, sottolinea l'organizzazione umanitaria, sono anche costrette a camminare per due o tre chilometri sotto temperature che vanno dai 32 ai 38 gradi. Raccogliere l'acqua per le loro famiglie è ora la responsabilità di molti bambini a Gaza. I percorsi sono lunghi, faticosi e pericolosi, con rischi di colpi di calore e di diventare bersagli delle bombe e dei cecchini. Anche dopo ore di attesa, le famiglie spesso ritornano con solo una o due taniche.  ActionAid insieme ai suoi partner locali fornisce ai rifugi e agli sfollati più vulnerabili acqua potabile tramite camion, distribuisce serbatoi d'acqua e sistemi di base per la depurazione.
Riham Jafari, responsabile advocacy ActionAid Palestina spiega: "Siamo sempre più preoccupati per il numero di persone uccise dalle forze israeliane mentre aspettano di ricevere cibo dal piano di aiuti sostenuto dagli Stati Uniti. A Rafah e Wadi Gaza, più di 300 persone sono state uccise e oltre 2.600 ferite. È inaccettabile vedere civili affamati uccisi mentre cercano cibo. Questo meccanismo dovrebbe salvare vite, ma invece di essere uno spazio umanitario sicuro è un luogo di morte. Chiediamo che tutti i valichi di frontiera di Gaza siano completamente riaperti e che sia garantito un continuo flusso di aiuti - compresi carburante, forniture mediche e macchinari pesanti - per raggiungere coloro che ne hanno urgente bisogno"

 

 
07:39 18 Giugno

USA, aiuti umanitari: allarmano l'ONU le società private gestite da ex contractors e agenti CIA

Ex ufficiali dei servizi segreti e veterani militari statunitensi gestiscono la consegna degli aiuti in alcune delle zone di conflitto più pericolose del mondo, in operazioni organizzate non in modo indipendente e super partes, come detta il diritto internazionale, ma con i governi che sono coinvolti direttamente come parte dei conflitti in corso. E' quanto si legge in una notizia pubblicata oggi dalla Associated Press. Questo fenomeno sta sconvolgendo la comunità internazionale degli aiuti umanitari, che mette in guardia da una tendenza sempre più militarizzata, politicizzata e alla ricerca del profitto, che potrebbe consentire ai governi o ai combattenti di utilizzare gli aiuti salvavita per controllare le popolazioni civili affamate e promuovere gli obiettivi di guerra. 

Si tratterebbe della Fogbow, principalmente impegnata in Sudan del Sud,  e della Safe Reach Solutions, che opera a Gaza guidata da un ex ufficiale della CIA e da altri ufficiali di sicurezza statunitensi in pensione, collaborando con la Gaza Humanitarian Foundation (GHF).

L'anno scorso Fogbow sarebbe stata sotto i riflettori per la sua proposta di utilizzare chiatte per portare aiuti a Gaza, dove le restrizioni israeliane bloccavano le consegne via terra. Da allora, Fogbow ha dirottato la sua attenzione in Sudan e Sud Sudan, tra le più gravi crisi umanitarie del mondo. Secondo quanto affermato da Fogbow, sarebbero coinvolti come consulenti senior anche ex alti funzionari umanitari provenienti da agenzie ONU come il WFP. 

A Gaza opererebbe invece la società  Safe Reach Solutions, che collabora con la Gaza Humanitarian Foundation. A partire dalla fine di maggio, l'operazione a guida americana ha distribuito cibo in siti fissi nel sud di Gaza, in linea con il piano del Primo Ministro Benjamin Netanyahu di usare gli aiuti per concentrare gli oltre 2 milioni di abitanti palestinesi del territorio nel sud della Striscia. 

Gli operatori umanitari temono che sia un passo verso un altro degli obiettivi pubblici di Netanyahu, l'allontanamento dei palestinesi da Gaza in migrazioni “volontarie”. 

 
07:00 18 Giugno
 
 

Italia, Casini :"Meloni faccia di più per Gaza, Trump subalterno a Israele"

"Netanyahu ha un interesse personale e politico ad andare avanti su tutti i fronti: ma mentre quando procede allo sterminio dei palestinesi a Gaza provoca un moto di esecrazione collettivo, quando dirige i suoi missili sull'Iran sa che il suo grado di impopolarità diminuisce. Perché, scusi il cinismo, ma molti pensano che Israele stia facendo il lavoro sporco per tutti". Lo ha affermato in un'intervista a La Stampa l'ex presidente della Camera,  Pier Ferdinando Casini, oggi senatore indipendente eletto nelle liste del Pd. Casini si dice "colpito" dal ruolo di Trump. "O è complice, o è incapace di fermare Netanyahu: in ogni caso mi sembra subalterno al premier israeliano", ha dichiarato. Quanto alla proposta di Vladimir Putin come mediatore "è una follia allo stato puro. Dare le chiavi di questo conflitto a Putin, al principale responsabile di un'altra guerra catastrofica, è come consegnare ai ladri le chiavi di una banca". E sui passi che sta compiendo Giorgia Meloni "è in una posizione difficile: sa che i suoi interessi sono in Europa, ma la sua parte politica sta con Trump, per cui le tocca muoversi in un sentiero stretto", ha spiegato Casini. "Mi pare però che stia tenendo una posizione decorosa, ad esempio sull'Ucraina", ha aggiunto ancora mentre per quanto riguarda il Medioriente "su Israele e Palestina non si può dire due popoli e due Stati e basta. L'enunciazione di principio va accompagnata al no a nuovi insediamenti nei territori palestinesi che il governo israeliano ha deliberato ancora la settimana scorsa. Su Gaza, credo che Meloni debba fare di più"

 
03:15 18 Giugno

Meloni dal G7: "Una tregua a Gaza è possibile, coinvolgere i Paesi arabi"

"Credo che sia un momento nel quale si può arrivare a un cessate il fuoco a Gaza. Ho condiviso questo mio sentimento con tutti, con tutte le persone con le quali ho parlato in questi giorni. E con tutte le persone che erano al vertice e ho trovato convergenza. Tanto che questa comune posizione è nel documento finale del G7. Significa che siamo tutti convinti che bisogna spingere per questo risultato". Lo dice la premier Giorgia Meloni in un punto stampa al termine del G7 in Canada. 

"Io ho sempre sostenuto il piano di ricostruzione presentato dai Paesi arabi - aggiunge - Credo che il ruolo dei Paesi arabi, segnatamente dei paesi del Golfo, nella regione sia un ruolo fondamentale. E credo che noi dobbiamo sostenere la responsabilità di questi paesi nel trovare e nell'aiutarci a trovare una soluzione su Gaza. Quindi, nel caso ci fosse un cessate il fuoco, io ripartirei da lì".

 
 
 
02:54 18 Giugno

Nuova strage di affamati, i carri armati israeliani sparano sulla folla in cerca di cibo

Martedì, i carri armati israeliani hanno aperto il fuoco sulla folla che cercava di ottenere aiuti dai camion a Gaza, uccidendo almeno 59 persone, secondo fonti mediche, in uno degli episodi più sanguinosi mai registrati in un contesto di crescente violenza, mentre i civili disperati lottano per il cibo.

Un video condiviso sui social media mostra una dozzina di corpi mutilati in una strada di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. L'esercito israeliano ha ammesso di aver sparato nella zona e ha affermato di voler indagare. Testimoni intervistati da Reuters hanno riferito che i carri armati israeliani hanno lanciato almeno due proiettili contro una folla di migliaia di persone che si era radunata sulla principale strada orientale che attraversa Khan Younis nella speranza di ottenere cibo dai camion di aiuti che percorrono quella strada: "All'improvviso, ci hanno lasciato avanzare e ci hanno fatto radunare tutti, e poi hanno iniziato a cadere proiettili, proiettili di carri armati", ha detto Alaa, un testimone oculare, intervistato da Reuters all'ospedale Nasser, dove i feriti giacevano sdraiati sul pavimento e nei corridoi a causa della mancanza di spazio. 
"Nessuno guarda queste persone con pietà. Stanno morendo, vengono fatte a pezzi, per procurare cibo ai loro figli. Guardate queste persone, tutte queste persone vengono fatte a pezzi per ottenere la farina per sfamare i loro figli".

I medici palestinesi hanno dichiarato che almeno 59 persone sono state uccise e 221 ferite nell'incidente, almeno 20 delle quali in condizioni critiche. Le vittime sono state trasportate d'urgenza in ospedale a bordo di auto civili, risciò e carretti trainati da asini. È il peggior bilancio delle vittime in un solo giorno da quando gli aiuti sono ripresi a Gaza a maggio.

 
02:49 18 Giugno

Un soldato israeliano ucciso in combattimento a Gaza, tre feriti

Un soldato israeliano di 20 anni è stato ucciso nei combattimenti nel sud della Striscia di Gaza e un ufficiale e altri tre militari sono rimasti gravemente feriti: lo ha reso noto l'esercito. Il militare morto, della Brigata Golani come i commilitoni feriti, proveniva dall'insediamento di Nokdim in Cisgiordania. La notizia è arrivata dopo che fonti palestinesi hanno accusato i militari israeliani per la morte di 59 persone vicino a un centro per la distribuzione del cibo a Khan Younis. L'esercito ha confermato di aver aperto il fuoco nell'area e ha reso noto che sta indagando sull'episodio.

 
02:39 18 Giugno

Amnesty International: "Crimini di guerra israeliani anche in Cisgiordania"

"Nei quasi cinque mesi trascorsi dal 21 gennaio, Israele ha portato avanti nella Cisgiordania occupata la più devastante operazione militare dai tempi della seconda Intifada". Lo denunciano rappresentanti di Amnesty International sulla base di una ricerca appena condotta dalla stessa Ong, storico baluardo della tutela dei diritti umani con sede a Londra, sottolineando come ciò che avviene in questa porzione dei territori palestinesi sia stato in qualche modo oscurato sui media prima dai devastanti raid nella Striscia di Gaza e ora dalla guerra con l'Iran. 

La ricerca di Amnesty indica che dal 21 gennaio ai primi giorni di giugno le forze israeliane hanno ucciso almeno 80 palestinesi in Cisgiordania, tra cui 14 minorenni: nell'ambito di un'operazione militare iniziata nel campo profughi di Jenin, estesa fin dal 27 gennaio a quelli di Tulkarem e successivamente alla cittadina di Tammoun e al campo di al-Farah. 

Sebbene le forze israeliane si siano ritirate da al-Farah il 12 febbraio, rimangono tuttora schierate nei campi di Jenin e Tulkarem, dichiarati "zona militare chiusa" al pari di quello di Nur Shams. Una situazione segnata da sgomberi di massa, dalla distruzione di centinaia di alloggi e di varie infrastrutture vitali (testimoniata da video amatoriali che Amnesty ha visionato), nonché da misure draconiane adottate contro ogni visita di osservatori esterni. E soprattutto per "impedire - come dichiarato apertamente dallo stesso ministero della Difesa israeliano - il ritorno delle persone residenti".

 
22:53 17 Giugno

Idf emette nuovo avviso evacuazione zone di Gaza

L'esercito israeliano ha emesso un nuovo avviso di evacuazione nel sud della Striscia di Gaza, ampliando leggermente una vasta zona vietata. "L'Idf sta operando con grande forza nelle aree in cui vi trovate per distruggere le capacità delle organizzazioni terroristiche", ha scritto su X il portavoce in lingua araba dell'Idf, Avichay Adraee, allegando una mappa che mostra le aree che devono essere evacuate. I civili sono invitati a dirigersi verso la zona costiera di Mawasi.
 

 
22:30 17 Giugno

Meloni incontra Guterres: "Lavorare per cessate il fuoco a Gaza"

A margine del Vertice G7 di Kananaskis, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres. I due, si legge in una nota di Palazzo Chigi, hanno tra le altre cose condiviso "la necessità di continuare a lavorare per il raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza che fermi i combattimenti e consenta l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia".
 

 
21:05 17 Giugno

Kallas: "Iran non ci deve distrarre da situazione a Gaza"

"Ciò che è emerso chiaramente dall'incontro è che non lasceremo che la nuova crisi offuschi quanto sta accadendo a Gaza. Siamo ormai a 20 mesi dall'inizio del conflitto, innescato dai terribili attacchi di Hamas. Israele ha il diritto di difendersi e Hamas dovrebbe rilasciare immediatamente gli ostaggi rimasti, ma l'uso della forza da parte di Israele a Gaza, le continue morti tra i civili e gli attacchi alle infrastrutture civili vanno oltre l'autodifesa". Queste le parole dell'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, intervenuta in plenaria al Parlamento europeo a Strasburgo nel dibattito sulla guerra in Medio Oriente. “Le azioni di Israele non possono essere giustificate dal diritto umanitario e internazionale” ha detto Kallas.

 

 
18:23 17 Giugno

Tajani parla con i ministri di Bahrain, Kuwait e Siria

Il ministro degli esteri Antonio Tajani ha sentito telefonicamente i ministri di Bahrain, Kuwait e Siria. Sulla situazione a Gaza, Tajani ha sottolineato l'urgenza di un immediato cessate il fuoco e di un processo negoziale che conduca alla soluzione di ''due popoli - due Stati''. Tajani ha ribadito l'appello dell'Italia affinché si raggiunga il pieno accesso degli aiuti umanitari alla Striscia, ricordando l'impegno del nostro Paese con aiuti alimentari e sanitari alla popolazione civile di Gaza nell'ambito del programma "Food for Gaza" e delle evacuazioni sanitarie di minori palestinesi.
 

 
14:09 17 Giugno

Ministero Sanità: "61 morti e 397 feriti nei raid su Gaza in 24 ore"

Il ministero della Sanità di Gaza ha affermato che 61 palestinesi sono morti e 397 sono rimasti feriti in seguito agli attacchi israeliani nella Striscia nelle ultime 24 ore. Dall'inizio della guerra il sette ottobre 2023, si legge inoltre in un comunicato pubblicato su Telegram, il bilancio è di 55.493 morti e 129.320 feriti.

 
13:35 17 Giugno

Tajani: "Continuiamo a spingere per cessate il fuoco a Gaza"

Questa mattina il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato al telefono con l'omologo israeliano Gideon Sa'ar per fare il punto della situazione. Durante la telefonata, oltre al conflitto tra Tel Aviv e Teheran, si è discusso anche della guerra a Gaza, per cui "l'Italia - afferma Tajani - continua a spingere per un cessate il fuoco". "La sconfitta di Hamas ormai non può che portare a questo risultato".

 
12:36 17 Giugno

Re Giordania: "Palestinesi meritano diritto a libertà e sovranità"

"I palestinesi, come tutti i popoli, meritano il diritto alla libertà, alla sovranità e a essere uno Stato. Ciò che sta accadendo oggi a Gaza sfida il diritto internazionale, gli standard morali e i nostri valori comuni. E stiamo assistendo a una trasgressione dopo l'altra in Cisgiordania, con la situazione che peggiora di giorno in giorno". Lo dice il re di Giordania Abdullah II nel suo discorso alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. "Quest'anno - sottolinea - sarà probabilmente un momento di decisioni cruciali per tutto il mondo. La leadership dell'Europa sarà fondamentale nella scelta della strada giusta. E potete contare sulla Giordania come vostro fedele partner. Ci sono due aree essenziali su cui agire. In primo luogo, il sostegno allo sviluppo, perché un Medio Oriente fiorente crea opportunità a vantaggio di tutti. Ma, come abbiamo visto più volte, questa realtà è reciproca. Quando la speranza diminuisce, le conseguenze si riversano oltre i confini. In secondo luogo, un'azione forte e coordinata per garantire la sicurezza globale. La nostra sicurezza reciproca non sarà garantita finché la nostra comunità globale non agirà, non solo per porre fine alla guerra triennale in Ucraina, ma anche al focolaio più lungo e distruttivo del mondo, il conflitto palestinese-israeliano durato ottant'anni".

 
12:34 17 Giugno

Re Giordania: "Valori globali si sgretolano, evidente a Gaza"

"Oggi, il mondo è in declino morale. Una versione vergognosa della nostra umanità si sta dispiegando davanti ai nostri occhi in tempo reale, e i nostri valori globali si stanno sgretolando a un ritmo sconvolgente, con conseguenze devastanti. In nessun luogo ciò è più chiaro che a Gaza, un luogo dove il mondo si è trovato in innumerevoli angoli, ognuno dei quali rappresentava un'opportunità per migliorare, e ripetutamente non ci è riuscito". Lo dice il re di Giordania Abdullah II nel suo discorso alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. "Ripensate - aggiunge - al 2023: i primi attacchi e raid israeliani contro un ospedale di Gaza hanno suscitato shock e indignazione a livello globale. Da allora, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha documentato quasi 700 attacchi contro le strutture sanitarie di Gaza. Com'è possibile che ciò che solo 20 mesi fa era considerato un'atrocità, sia ora così comune da essere a malapena registrato? Quale versione della nostra umanità permette all'impensabile di diventare routine? Permette di trasformare la carestia in un'arma contro i bambini? Normalizza la presa di mira di operatori sanitari, giornalisti e civili che cercano rifugio nei campi? Venti mesi. Questo dovrebbe allarmarci tutti. Ma non sorprenderci. Perché quando la nostra comunità globale non riesce a colmare il divario tra principio e azione, quando i valori non vengono praticati, diventano performativi, astratti e sacrificabili. Ci troviamo a un altro bivio decisivo della nostra storia, che richiede una scelta: potere o principio, stato di diritto o stato di forza, declino o rinnovamento. Perché è questo ciò che è in gioco, per tutti".

 
12:30 17 Giugno

Metsola a re Giordania, vostri sforzi cruciali per ridurre tensioni

"Voglio complimentarmi con voi e il vostro grande Paese per il vostro impegno a favore della stabilità e della pace in Medio Oriente. Apprezziamo gli sforzi cruciali della Giordania nel ridurre le tensioni regionali, nel promuovere un cessate il fuoco a Gaza, per tutto ciò che avete fatto per le persone malate, per la necessità del ritorno degli ostaggi, per aver facilitato l'invio di aiuti umanitari così urgenti a coloro che ne hanno un disperato bisogno, e per il vostro incrollabile sostegno ai rifugiati palestinesi e siriani e alla soluzione dei due Stati come via verso una pace duratura". Lo dice la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, alla plenaria di Strasburgo con il re di Giordania Abdullah II.

 
11:49 17 Giugno

Idf, sigillato complesso sotterraneo Hamas a Khan Younis

Le Forze di difesa israeliane (Idf) riferiscono di aver sigillato un'importante infrastruttura sotterranea di Hamas vicino all'Ospedale Europeo di Khan Younis, dove era stato trovato il corpo del suo capo, Mohammed Sinwar. Lo ha riferito il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, precisando che nelle ultime due settimane, i combattenti della Brigata Golani sono stati impegnati in una complessa operazione logistica e ingegneristica per localizzare il tunnel e neutralizzarlo. Sempre secondo la stessa fonte, decine di camion e betoniere hanno pompato circa 250 metri cubi di cemento nel tunnel e lo hanno totalmente chiuso.  Secondo quanto riferito dal quotidiano Times of Israel, l'Idf non ha fatto saltare in aria il tunnel come fa solitamente con molte altre infrastrutture di Hamas a Gaza, perché ciò avrebbe danneggiato il centro medico sovrastante. L'esercito ha sottolineato, infine, che le sue azioni nella zona, incluso l'attacco del 13 maggio in cui sono morti Sinwar e i comandanti di Hamas, sono state "condotte in modo preciso e preciso, evitando al contempo danni all'edificio dell'ospedale". La morte del leader di Hamas nella Striscia di Gaza e' stata confermata da Israele la scorsa settimana, sulla base delle analisi del Dna.

 
11:35 17 Giugno

Gaza, 51 morti e 200 feriti per spari Israele su folla in attesa aiut

È salito a 51 morti e oltre 200 feriti nella Striscia di Gaza il bilancio delle vittime palestinesi colpite nella città meridionale di Khan Younis mentre aspettavano l'arrivo di camion delle Nazioni Unite e commerciali con generi alimentari di prima necessità. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza e il bilancio è stato confermato dall'ospedale Nasser di Khan Younis, dove sono stati trasportati morti e feriti. Testimoni palestinesi hanno raccontato ad Associated Press che le forze israeliane hanno prima effettuato un attacco aereo su una casa vicina e poi hanno aperto il fuoco sulla folla. L'esercito al momento non ha risposto a una richiesta di commento. Non sembra esserci alcun collegamento con la nuova rete di distribuzione degli aiuti umanitari sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti, lanciata il mese scorso e funestata da polemiche e violenze.

 
10:28 17 Giugno

S&d, sospendere commercio e fornitura armi Israele

Riguardo alla situazione a Gaza, "l'Unione europea non puo' rimanere in silenzio. Per questo chiediamo sanzioni forti contro il governo di Israele per la violazione dell'articolo 2 dell'accordo di associazione Ue-Israele. Credo sia molto chiaro che l'articolo 2 sia stato violato, e quindi dovremmo sospendere le relazioni commerciali con Israele e imporre un embargo sulle armi. I membri del governo devono rispondere di quanto sta accadendo". Lo ha dichiarato la presidente del gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez, in un briefing con la stampa nella plenaria di Strasburgo. "Condanniamo apertamente gli attacchi del governo israeliano, gli attacchi indiscriminati contro la popolazione, i movimenti forzati di popolazione e le violazioni del diritto dell'Ue", ha aggiunto. Riguardo all'escalation in Iran, la presidente del gruppo S&d ha dichiarato: "Chiediamo esplicitamente la fine dell'escalation militare tra Israele e Iran. Questi attacchi rappresentano una violazione del diritto internazionale. Aumentano le tensioni nella regione, come ho già detto, e mettono in discussione la sicurezza globale. L'appello dell'Ue a entrambe le parti deve andare in quella direzione. Questo conflitto rappresenta un passo indietro negli sforzi diplomatici per quanto riguarda l'accordo sul nucleare iraniano".

 
09:17 17 Giugno

Macron: "Subito cessate fuoco e rilascio ostaggi per riavviare prospettiva due stati"

Bisogna fare il più velocemente possibile un cessate il fuoco a Gaza, il rilascio degli ostaggi e la ripresa degli aiuti umanitari per riavviare il processo politico nella prospettiva di due Stati". È il messaggio del presidente francese Emmanuel Macron dal vertice G7 in corso a Kananaskis.

 
05:56 17 Giugno

M.O: G7, proteggere i civili, cessate fuoco a Gaza

I leader del G7 in una dichiarazione congiunta sottolineano l'importanza di proteggere i civili nei conflitti in corso in Medio Oriente e chiedono un cessate il fuoco a Gaza. L'Iran è la principale fonte di instabilità e terrore nella regione, si rimarca nel comunicato del summit.

 
02:38 17 Giugno

20 morti e 200 palestinesi vittime del fuoco israeliano in attesa degli aiuti umanitari. Lo afferma la protezione civile palestinese

La protezione civile di Gaza  afferma che ieri 20 persone in cerca di aiuti umanitari sono state uccise dal fuoco israeliano nel sud della Striscia. "Venti martiri e oltre 200 feriti a causa dei colpi d'arma da fuoco dell'occupazione sono stati trasferiti all'ospedale da campo della Croce Rossa nella zona di Al-Mawasi a Khan Yunis, poi all'ospedale Nasser", ha detto alla Afp il portavoce della protezione civile, Mahmud Bassal. Le persone, ha aggiunto, stavano aspettando di raggiungere un centro di soccorso a Rafah "quando le forze di occupazione hanno aperto il fuoco" vicino alla rotonda di Al-Alam. 



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