Milano tra le città con la peggiore qualità d'aria al mondo. Fra le metropoli, peggio solo Dacca, Lahore e Delhi.

di redazione 19/02/2024 AMBIENTE
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A causa di avverse condizioni meteo con un persistente anticiclone sono giornate di inquinamento alle stelle nell'area della Pianura Padana e si superano tutti i limiti per la salvaguardia della salute delle persone. Ad aggravare lo smog ci sono le scarse precipitazioni e le temperature sopra le medie stagionali delle ultime settimane, che hanno fatto ristagnare l'aria. Ma fanno impressione soprattutto i dati dell'area urbana di Milano.

Secondo il sito svizzero IQAir, che si avvale di un indicatore differente - l’americano Aqi (Air Quality Index) - domenica l’aria di Milano è risultata la terza peggiore del mondo con indice 193, preceduta solo da Dacca in Bangladesh, Lahore in Pakistan e Delhi in India.

Il sito svizzero indica che attualmente la concentrazione di PM2.5 a Milano è 29.7 volte il valore guida annuale della qualità dell'aria indicato dall'Oms. 

I consigli

Evitare l’esercizio all’aperto, chiudere le finestre per non fare entrare in casa l’aria inquinata, indossare una mascherina all’aperto, procurarsi un purificatore d’aria. Secondo Arpa Lombardia, i cui valori però sono aggiornati a sabato 17, il Pm2.5 ha avuto una media giornaliera di 76 μg/m³ (microgrammi per metro cubo di aria), il Pm10 è stato di 100 μg/m³ quando il valore limite è di 50. Il biossido di azoto 88 μg/m³ e l’ozono 71 μg/m³: in questi ultimi casi si rimane sotto la soglia di allarme. 

In Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte

I dati riferiti alle zone di pianura non sono molto diversi. Ma quali sono le cause? La Pianura padana si trova in una situazione geografica e climatica molto sfavorevole. Chiusa per tre lati da Alpi e Appennini, ha poca ventilazione e una scarsissima circolazione d’aria. Quando il clima è come quello delle ultime settimane - alta pressione e temperature sopra le medie stagionali - l’aria più fredda ristagna nelle pianure e, oltre a formare nebbie mattutine e notturne, impedisce il rinnovamento atmosferico con conseguente accumulo degli inquinanti. Inoltre in pianura padana c’è un’altissima densità di popolazione, tra le più elevate in Europa, che come conseguenza porta a un alto numero di veicoli circolanti e di abitazioni (che emettono gas per il riscaldamento). La terza causa, poco citata ma non per questo meno importante, è che la pianura padana ospita importanti allevamenti intensivi ed è sede di coltivazioni agricole che utilizzano sistemi di produzione che prevedono un ampio utilizzo di fertilizzanti, che producono ossidi di azoto. 

Il 54% del Pm2.5 non è prodotto dalle auto, a differenza di quello che molti ritengono, ma dal riscaldamento e dagli allevamenti. Mettendo tutto insieme, si capisce la pessima qualità dell’aria in pianura padana in questi giorni, superiore anche ai Paesi dell’Est europeo che utilizzano ancora in gran parte il carbone per il riscaldamento e la produzione elettrica. 



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