Salute e Influenza. Gli esperti "La peggiore da 15 anni a questa parte". In calo i contagi da Covid

di redazione 12/01/2024 CULTURA E SOCIETÀ
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Sono oltre un milione gli italiani messi a letto da virus respiratori, più di un terzo da virus influenzali. Il Covid invece, sembra in netta discesa.

L’influenza riempie gli ospedali, con i reparti di emergenza-urgenza letteralmente sotto assedio. Negli ultimi giorni il numero degli accessi al Pronto soccorso per influenza è schizzato, aumentando del 20-30%. 

"La pressione sugli ospedali non accenna a diminuireper via dell'influenza” afferma Giovanni Migliore, presidente della Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere). “Stiamo purtroppo vedendo polmoniti gravi non dovute all'infezione da Covidma alle conseguenze dell'influenza anche nelle terapie intensive. Dobbiamo essere ancora prudenti - raccomanda - perché nelle prossime settimane vedremo anche sugli ospedali gli effetti della riapertura delle scuole".

Quella di quest'anno "è la peggiore stagione influenzale degli ultimi 15 anni, ma anche nei precedenti 15 non si era visto nulla di simile". Ad affermarlo in un post sui social è Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, mostrando il grafico dell'Istituto superiore di sanità. 

La quasi totalità dei casi influenzali è dovuta a infezioni da virus A/H1N1 pdm09Questo ceppo è derivante da quello che ha causato la pandemia influenzale nel 2009/2010 ma è fra quelli normalmente circolanti nel mondo in questi ultimi anni, tantoche è inserito nel vaccino antinfluenzale. Per questo, l'Iss ribadisce la raccomandazione ad effettuare la vaccinazione, specialmente per le categorie a cui è raccomandata spiega Massimo Ciccozzi, epidemiologo al Campus Biomedico di Roma.
 

Insomma, "il Covid lascia il posto letto all'influenza", secondo l'ultimo report sui ricoveri negli ospedali sentinella della Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, che registra la "quarta settimana di ricoveri Covid in calo negli ospedali". La rilevazione relativa alla prima settimana del 2024 indica "un calo del 22% dei pazienti ricoverati".   

"Il calo più significativo, -27% - precisa la Fiaso - arriva per i ricoverati “con Covid”, ovvero coloro che sono in ospedale per altre cause, ma sono risultati positivi al coronavirus, segno di una riduzione anche della circolazione virale del Covid-19. Calo in misura minore anche nei ricoveri “per Covid”: -10% tra coloro che occupano posti letto nelle Malattie infettive o nelle Medicine con sindromi respiratorie e polmonari da riferire all'infezione da Sars-CoV-2. L'età media dei pazienti è di 77 anni e quasi nella totalità dei casi si tratta di soggetti che presentano anche altre patologie che aggravano il quadro clinico. In calo del 27% - prosegue il rapporto - anche i pazienti Covid ricoverati nelle terapie intensive.

Quanto ai bambini, "negli ospedali pediatrici o nei reparti pediatrici degli ospedali sentinella i ricoveri Covid sono in calo del 15%, non ci sono bambini in terapia intensiva e i ricoveri continuano a concentrarsi nella fascia di età tra 0-4 anni".

La campagna vaccinale arranca

I numeri delle vaccinazioni antinfluenzali, secondo le ultime rilevazioni del ministero della Salute, sono in crescita e ad oggi sono 9,5milioni le dosi somministrate. La copertura vaccinale nella popolazione degli over65 è del 45%. 

"Purtroppo sentiamo ogni giorno parlare del fatto che l'origine di tutti i nostri mali sembrano essere i vaccini e poi non ci stupiamo quando c'è un'adesione alla campagna vaccinale che è la peggiore degli ultimi 20 anni" denuncia Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova.

In questo momento l'emergenza è legata soprattutto all'influenza ed altri virus, più che al situazione si sta aggravando, avverte il presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu) Fabio De Iaco, e continua ad aumentare il numero di persone che restano bloccate proprio nei Pronto soccorso in attesa di ricovero.   "Inevitabilmente - afferma De Iaco – stanno aumentando anche i tempi di attesa per Covid-19". 



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