Alice nella città 21 edizione. Panorama Italia - Concorso Ivana Gloria: Clorofilla.
Un film dominato dalla natura, sospeso tra magia e fiaba.
Tutto comincia tutto con una sequenza notturna ed onirica con Maia (Sarah Short) che corre nel bosco.
Ma è solo un sogno, uno dei tanti che costelleranno un film che si muove sempre in bilico tra realtà e fantasia.
Maia ha i capelli ed il sangue verde, in testa le crescono fiori e le sue secrezioni danno vita a piccoli prati.
L’unico che sembra comprendere immediatamente la sua natura è Teo (Michele Ragno), un ragazzo che ha deciso di vivere isolato da tutti in campagna tra le sue amate piante ed i suoi profumi.
Clorofilla è l’incontro di due alterità inconciliabili rispetto a quella che viene considerata la normalità, tra due diverse solitudini.
Il tutto immerso nella campagna sarda in cui il film è ambientato, sfruttando scenari come quello del borgo di San Salvatore di Sinis o del Giardino sonoro dello scultore Pinuccio Sciola.
Tra i due corre una tensione continua la cui natura è tutta da decifrare.
Si potrebbe pensare ad una naturale reciproca attrazione ma la regista Ivana Gloria sceglie una strada diversa rispetto alla solita storia d’amore.
In realtà i due si riconoscono l’uno con l’altro.
Teo riconosce immediatamente in Maia qualcosa di di diverso rispetto a tutti gli altri, mentre finalmente Maia sente di poter svelare e finalmente accettare la sua vera natura.
Forse l’unica forma d’amore possibile è quella che ci viene svelata nel finale.
Clorofilla, dicevamo, è un film particolare, uno strano strano oggetto alieno intriso di mistero e magia, in parte fiaba, in parte forse film di fantascienza, in parte una sorta di impossibile storia d’amore.
EMILIANO BAGLIO