Alice nella città 21 edizione. Concorso Una Gunjak: Excursion
Un'innocente bugia si trasforma in un calvario per la giovane Iman, vittima di una società maschilista.
Anche in Excursion, come in How to have sex (http://www.euroroma.net/12075/ARTEESPETTACOLO/alice-nella-citt224-21-edizione-concorso-molly-manning-walker-how-to-have-sex.html) il tema di fondo è il sesso.
Iman (Asja Zara Lagumdžija), fisico androgino e capelli colorati, è una ragazza come tante che un giorno a scuola, durante il gioco della bottiglia, racconta ai suoi compagni di classe di aver fatto sesso con un ragazzo molto più grande di lei.
È ovvio che non è vero ma pian piano Iman rimane essa stessa vittima della sua innocente bugia.
Una Gunjak ci offre un film che, al tempo stesso, è un viaggio nell’adolescenza ed un ritratto impietoso del suo paese; la Bosnia-Erzegovina.
Sullo sfondo c’è l’eco di una vicenda realmente accaduta, quella di sette studentesse apparentemente rimaste tutte incinta durante una gita scolastica.
Lo scandalo, il fatto che anche la classe di Iman stia progettando l’annuale viaggio scolastico e la vicenda della ragazza, che ad un certo punto mette in scena anche una presunta gravidanza, si fondono l’una con l’altra.
Il tutto calato in una realtà che pronta a giudicare Iman e che la sottopone ad un vero e proprio processo.
Ovviamente i primi carnefici della ragazza sono i suoi stessi compagni di classe, preoccupati dal fatto che lo scandalo gli impedisca di andare in gita e che si coalizzano contro Iman sino ad arrivare a veri e propri atti di violenza.
Poi c’è la società, incarnata dalla scuola, che invece di proteggere la studentessa la sottopone ad una vera e propria gogna pubblica.
Infine, mai sopite, riemergono le ferite del conflitto sotto forma di feroci battute ai danni dei serbi.
Ne viene fuori un ritratto impietoso di un paese pronto a giudicare la donna, dominato da una mentalità maschilista e razzista nei quali riecheggiano commenti atroci come quello di un genitore per il quale le sette ragazze che sarebbero incinta “se la sono andata a cercare”.
Iman attraversa un vero e proprio calvario nel quale un’innocente bugia la porta, apparentemente a perdere tutto sino all’estrema umiliazione eppure, nonostante tutto, alla fine la ragazza sembra finalmente libera e sebbene da sola può avviarsi verso il futuro incurante dei giudizi della gente.
EMILIANO BAGLIO