Fondazione Campiello: "Tra le voci più significative della letteratura italiana contemporanea"
La Fondazione Il Campiello ricorda con commozione Michela Murgia, che vinse il Premio Campiello nel 2010 con il romanzo “Accabadora” (Einaudi). “Michela era e resterà una delle voci più significative della letteratura italiana contemporanea, e molto di più” si legge in una nota, in cui si parla di “una donna resiliente, di un talento raro, capace di fare della parola lo strumento più prezioso ed efficace. È stato un vero onore averla avuta con noi, per un breve tratto della sua vita così coraggiosa e piena. Grazie Michela, per la tua scrittura, la tua forza e i tuoi sorrisi”.
Vendola: "Addio, è così triste concepire la tua morte"
“Addio Michela. L'avevi annunciato al mondo che la fine era incombente. A me lo avevi detto passeggiando per Trastevere, in un pomeriggio in cui ci siamo fatti mille confidenze. L'avevi detto che andavi via da questo mondo. Eppure è così difficile pensarti immersa nel silenzio, per ora e per sempre, tu che eri una sacerdotessa della parola. Lo scrive su Facebook Nichi Vendola. Ed è così triste concepire la tua morte, - prosegue l'esponente di Sinistra Italiana - cioè l'assenza del tuo corpo e dei tuoi occhi, la perdita della tua voce, dei tuoi pensieri e delle tue invenzioni: perché tu hai riempito di bellezza e di intelligenza la tua e la nostra vita. Sei stata l'annuncio più vitale e allegro e ribelle della rivoluzione queer e l'oppositrice intransigente del fascismo comunque camuffato. Sei stata una ispirazione radicale, per me e per tanti, un esempio di libertà, di autonomia intellettuale, di limpidezza morale. Per me, lo dico col cuore spezzato, sei stata una protezione, una consolazione, un nutrimento. Cara Michela, piango per te che voli via - conclude Vendola - e per noi che restiamo”.
Lagioia: "Molto veloce in un Paese lentissimo"
“Molto veloce, in un paese lentissimo. Ciao Michela”, è il messaggio che Nicola Lagioia, scrittore, ex direttore del Salone del Libro di Torino, ha lasciato a Michela Murgia.
Sbarra: "La sua scomparsa ci addolora"
“La scomparsa della scrittrice sarda Michela Murgia addolora tutti. È stata una delle voci più libere ed influenti della letteratura contemporanea, che si è sempre battuta caparbiamente per valorizzare il ruolo di tutte le donne nella società”, scrive su Twitter il leader della Cisl Luigi Sbarra.
Lo Russo: "Perdiamo una voce coraggiosa"
“Con la scomparsa di Michela Murgia perdiamo una voce coraggiosa, attenta e profonda, punto di riferimento culturale e umano che ci ha insegnato molto con le sue parole e con l'esempio, fino alla fine. Ai suoi cari e alla sua famiglia, condoglianze sincere”, scrive il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo.
Moretti: "È stata una leonessa di grande ispirazione per tutte"
“Ci lascia Michela Murgia. Di lei rimarranno forti le idee, le battaglie e gli ideali. Continueremo a portare avanti il suo pensiero cercando di avere quella forza da leonessa che mi ha sempre ispirata. Grazie per quello che sei stata”, così sui social l'eurodeputata del Pd Alessandra Moretti.
Calderoli: “Da lei messaggio importante per tutti i malati”
Roberto Calderoli si dice “addolorato per la prematura scomparsa della scrittrice Michela Murgia” e spiega di avere “seguito la sua battaglia contro il ‘maledetto nemico’”. “Ho tifato per lei, come ho tifato negli scorsi mesi per Mihajlovic, per Vialli, per amici come Frattini o Maroni o per tanti altri che non sono noti all'opinione pubblica”, dice il ministro leghista che aggiunge: “Voglio ringraziare Michela Murgia per aver mandato fino all'ultimo un messaggio importante per tutti i malati, quello di continuare a vivere, a lavorare, anche a polemizzare nel suo caso, anche in uno stato sempre più avanzato della malattia. E come sempre in questi casi - è la notazione personale di Calderoli - penso alla mia battaglia che combatto da oltre 11 anni contro il mio tumore, alle operazioni, alla sofferenza, a quello che ho passato io, alle paure che ho avuto anch'io”.
Il cordoglio di Castellone a Murgia
“Ciao Michela. Fai buon viaggio e grazie per quello che ci hai insegnato sulla vita, sulla malattia e sulla morte. Sei stata per tutti noi e per tanti malati oncologici un esempio coraggioso di come prepararsi a lasciare questo mondo e di cosa significa essere liberi fino alla fine”, è il saluto che la vicepresidente della Senato, Mariolina Castellone, dedica a Murgia.