Mense scolastiche aumenti a due cifre nell'ultimo biennio. In media le famiglie italiane spendono 82 euro al mese

di redazione 23/05/2023 CULTURA E SOCIETÀ
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Secondo i dati emersi dalla VI Indagine sulle mense scolastiche, esaminati da Cittadinanzattiva che ha preso in esame le tariffe di tutti i 110 capoluoghi di provincia relativamente a scuola dell’infanzia e primaria, sarebbe di 82 euro il costo che una famiglia italiana ha speso in media al mese, nell’anno scolastico in corso, per la mensa di un figlio.

Si tratta di circa 4 euro a pasto. La regione mediamente più costosa è la Basilicata (109 euro mensili) mentre quella più economica è la Sardegna (58 euro nell’infanzia e 62 euro per la primaria). 

L’incremento rispetto alla precedente indagine, riferita al 2020/21, è stato di poco più del 2%, ma le variazioni sono molto differenti a livello regionale: si passa da un aumento a due cifre in Basilicata (+19% e +26% rispettivamente per scuola primaria e quella dell’infanzia) e in Campania (+12% circa per entrambe le tipologie di scuola) al decremento più elevato registrato in Sardegna (-10,5% nell’infanzia e -4,5% nella primaria). Tariffe sostanzialmente invariate nelle regioni Lazio, Marche, Umbria e Valle d’Aosta.

A livello di singoli capoluoghi di provincia, sono le famiglie di Barletta a spendere di meno per il singolo pasto (2 euro sia per l’infanzia che per la primaria) mentre per l’infanzia si spende di più a Torino (6,60 euro a pasto) e per la primaria a Livorno e Trapani (6,40 euro). Fra le città metropolitane, soltanto Roma rientra nella classifica delle meno care, con un costo a pasto per la famiglia “tipo” di circa 2,40 euro in entrambe le tipologie di scuola. 

Sarebbe in ogni caso fondamentale aumentare il numero di mense scolastiche in tutto il Paese, soprattutto nelle aree del Sud e in quelle interne ed ultraperiferiche, andando oltre i 1000 interventi previsti dal Pnrr che solo per poco più della metà saranno effettivamente nuovi locali mensa; e altrettanto importante risulta ampliare le fasce di reddito per le quali è previsto l’accesso gratuito e contenere i costi a carico delle altre famiglie. 

Non presente nell’indagine il Trentino Alto Adige, poiché le due province autonome calcolano le tariffe su indicatori diversi dall’Isee e non comparabili con le altre regioni.

La famiglia di riferimento è composta da tre persone (due genitori e un figlio minore), ha un reddito lordo annuo di 44.200 euro, con corrispondente Isee di 19.900 euro. Nel calcolo della quota annuale del servizio di ristorazione scolastica si è ipotizzata una frequenza di 20 giorni mensili per un totale di 9 mesi escludendo eventuali quote extra annuali e/o mensili.



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