Rischio contagio banche. Nuovo tonfo di Credit Suisse mentre Svb avvia la bancarotta. Biden "Pene severe per i manager delle banche fallite"

Altra giornata nera per le borse. Le Borse europee chiudono in netto calo, in linea con l'andamento negativo di Wall Street. Gli investitori temono il rischio contagio per il sistema bancario dopo le vicende di Credit Suisse e degli istituti di credito regionali americani. In forte calo anche i rendimenti dei titoli di Stato.
Infatti nonostante gli interventi per mettere in sicurezza Credit Suisse in Europa e First Republic Bank negli Stati Uniti, i mercati finanziari sono quindi in fibrillazione. Piazza Affari ha archiviato le contrattazioni in calo del 1,64%, performance che porta a -6,5% il bilancio di una settimana nera segnata prima dal crack di Silicon Valley Bank e delle banche regionali Usa e poi dal caso Credit Suisse. Madrid ha ceduto l'1,9%, Francoforte e Parigi l'1,4% circa, Londra e Zurigo l'1%. Nell'intera settimana lo Stoxx600 ha lasciato sul terreno complessivamente quasi il 4%."Anche con tutte le misure intraprese dalla Fed, dal Tesoro americano, dalla BoE, dalla Banca nazionale svizzera e dalle banche Usa per stabilizzare la situazione, stiamo vedendo che i mercati sono in difficolta'" commenta Craig Erlam di Oanda davanti al -8% di Credit Suisse, per il quale si ragiona su un riassetto che coinvolga Ubs, e al -24% di First Republic nonostante i 30 miliardi di dollari messi a disposizione da 11 banche americane, tra cui JPMorgan Chase, Citigroup, Bank of America e Wells Fargo. First Republic che ha perso più di due terzi del suo valore nell'ultima settimana ed è sulla buona strada per la chiusura più bassa dal 2011. L'istituto ha anche sospeso i suoi dividendi. Atlantic Equities ha declassato First Republic a neutrale, osservando che la banca potrebbe aver bisogno di ulteriori 5 miliardi di capitale per risollevarsi.
Pesano gli strascichi del fallimento di Silicon Valley Bank - avviata verso la procedura di bancarotta controllata - che hanno contribuito al contagio indiretto di Credit Suisse. Ma l'occhio degli investitori, andato a caccia di debolezze tra i bancari, ha trovato nella seconda banca svizzera la potenziale nuova fonte di problemi per il settore. Sembra non essersi ancora esaurito l'effetto delle parole di Ammar Al Khudairy, presidente della Banca nazionale saudita prima azionista di Credit Suisse, che aveva escluso categoricamente di poter fornire nuova liquidità proprio al termine dell'ultimo aumento di capitale. Dopo una chiusura in forte rialzo del 18,68% in Borsa, Credit Suisse ha chiuso la settimana perdendo l'8,16% a Zurigo, con un picco di ribassi dell'11,82% a 1,78 franchi svizzeri, vicino al minimo storico registrato mercoledì. A New York Svb Financial Group, capogruppo della banca fallita una settimana fa, ha annunciato di aver avviato le procedure per la bancarotta assistita - il cosiddetto Chapter 11 - per una riorganizzazione sotto supervisione al tribunale del distretto meridionale con l'obiettivo di "preservarevalore". Il gruppo ha precisato in una nota di non non essere più affiliato con la Silicon Valley Bank, dato che la nuova Silicon Valley Bridge Bank opera sotto la giurisdizione della Federal Deposit Insurance Corporation (Fdic) e non è inclusa nelle procedure. "La procedura per il Chapter 11 consentirà a Svb Financial Group di preservare il valore mentre valuta alternative strategiche per le sue attività e asset di valore, in particolare Svb Capital e Svb Securities", ha affermato William Kosturos, chief restructuring officer di Svb Financial Group, aggiungendo che "Svb Capital e Svb Securities continuano a operare e servire i clienti, guidati dai loro team di leadership indipendenti e di lunga data". Kosturos ha garantito che "Svb Financial Group continuerà a collaborare con la Silicon Valley Bridge Bank. Siamo impegnati a trovare soluzioni pratiche per massimizzare il valore recuperabile per gli stakeholder di entrambe le entità".Anche se il crollo, il fallimento e la chiusura di Svb una settimana fa sono sembrati improvvisi, il primo allarme era scattato più di un anno fa, quando la Federal Reserve Bank di San Francisco nominò un gruppo di revisori più esperti per esaminare la banca. Come ha riportato Bloomberg, la squadra ha cominciato a segnalare un problema dopo l'altro, lanciando una serie di avvertimenti formali alla dirigenza della banca, con l'invito a correggere una serie di gravi debolezze nelle operazioni e nella tecnologia impiegate. Inoltre, alla fine del 2022 è stato segnalato un problema critico legato al modo in cui la banca teneva traccia dei rischi legati ai tassi di interesse - tra le cause principali del suo crollo, quando ha dovuto procedere alla svalutazione dei titoli posseduti - che andava migliorato.
Ed è il comparto bancario ad essere il più penalizzato: -2,9% il sottoindice Stoxx600. A Milano Finecobank ha perso il 4%, Unicredit il 3,6%, Banca Mediolanum il 3,3%. Cadute superiori al 4% per Santander a Madrid e Ing ad Amsterdam. Sul listino milanese, da segnalare il -4,3% di Iveco e il -4% di Tim, quest'ultima con buoni volumi di scambio (270 milioni di pezzi trattati) poiche' il contesto finanziario in deterioramento, i tassi in rialzo e i tempi ancora lunghi per il dossier rete contribuiscono a far scendere l'appeal per gli investitori. Pochi i titoli che si salvano: Saipem (+1,7%) ancora tra i migliori dopo le raccomandazioni di Morgan Stanley, StMicroelectronics (+0,38%) in una seduta di tenuta per i tecnologici, Eni (piatta) che varerà un piano di buyback da almeno 2,2 miliardi di euro e A2A, invariata.
Sul mercato valutario, l'euro ha allungato sul biglietto americano a 1,065 dollari (da 1,0612). Euro/yen a 140,87 (139,54), dollaro/yen a 132,13 (132,56). Petrolio in calo del 2,7% circa con il Brent maggio a 72,7 dollari al barile e il Wti a 66,9 dollari al barile. Gas in discesa del 4% ad Amsterdam a 42,5 euro al megawattora. La prossima settimana sfilata di banche centrali con le riunioni, e le decisioni sui tassi, di Federal Reserve, Swiss National Bank, Norges Bank e Bank of England.
Intanto l'amministrazione statunitense ha chiesto al Congresso di elaborare una legislazione più stringente e severa nei confronti dei vertici delle banche che falliscono o entrano in amministrazione controllata dalla Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC). Nello specifico, quando le banche falliscono a causa della cattiva gestione e dell'eccessiva assunzione di rischi, dovrebbe essere più facile per le autorità di regolamentazione recuperare i risarcimenti ai dirigenti, imporre sanzioni civili e vietare nuovamente ai dirigenti di lavorare nel settore bancario.
Esattamente una settimana fa, venerdì 10 marzo 2023, le autorità di regolamentazione californiane hanno chiuso la Silicon Valley Bank e nominato la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) come curatore fallimentare per assumere il controllo della sua società madre (SVB Financial Group). Nel weekend è poi arrivato il fallimento di Signature Bank e l'intervento di Tesoro, Fed e FDIC per creare un'eccezionale rete di salvataggio dei depositi e fornire una nuova linea di credito - battezzata Bank Term Funding Program (BTFP) - a disposizione di ogni istituto che ne abbia bisogno.
"Questa settimana abbiamo intrapreso azioni decisive per stabilizzare il sistema bancario senza mettere a rischio i dollari dei contribuenti - ha commentato oggi il presidente USA Joe Biden - Quell'azione era necessaria per proteggere i posti di lavoro e le piccole imprese, e nessuna perdita sarà a carico dei contribuenti. Il nostro sistema bancario oggi è più resiliente e stabile grazie alle azioni che abbiamo intrapreso. Lunedì mattina, ho detto al popolo americano e alle imprese americane che dovrebbero essere fiduciosi che i loro depositi saranno lì se e quando ne avranno bisogno. Continua ad essere così".
"Ho anche detto che sono fermamente impegnato nella responsabilità dei responsabili di questo pasticcio - ha aggiunto - Nessuno è al di sopra della legge e il rafforzamento della responsabilità è un importante deterrente per prevenire la cattiva gestione in futuro. La legge limita il potere dell'amministrazione di ritenere responsabili i dirigenti. Quando le banche falliscono a causa della cattiva gestione e dell'eccessiva assunzione di rischi, dovrebbe essere più facile per le autorità di regolamentazione recuperare i risarcimenti ai dirigenti, imporre sanzioni civili e vietare nuovamente ai dirigenti di lavorare nel settore bancario. Il Congresso deve agire per imporre sanzioni più severe per i dirigenti senior di banca la cui cattiva gestione ha contribuito al fallimento delle loro istituzioni.
Riguardo alla possibilità di inasprire le regole per recuperare i compensi dei manager, l'amministrazione USA ha fatto il seguente esempio: il CEO della Silicon Valley Bank ha venduto azioni per un valore di oltre 3 milioni di dollari pochi giorni prima che la banca entrasse in amministrazione controllata FDIC. Biden ha quindi esortato il Congresso ad espandere le autorità della FDIC "per coprire espressamente casi come questo".
Inoltre, in base alla legge vigente, la FDIC può impedire ai dirigenti di svolgere lavori presso altre banche se si impegnano in "disprezzo volontario o continuo per la sicurezza e la solidità" della loro banca. Secondo Biden, il Congresso dovrebbe "rafforzare questo strumento abbassando lo standard legale per imporre questo divieto quando una banca viene posta in amministrazione controllata FDIC".
Infine, sempre base alla legge attuale, la FDIC può chiedere sanzioni pecuniarie ai dirigenti di banca che "sconsideratamente" si impegnano in un modello di pratiche "non sicure o non sane", indipendentemente dal fatto che quella banca entri in amministrazione controllata. Per aiutare l'agenzia ad affrontare completamente la cattiva condotta dei dirigenti, il Congresso "dovrebbe espandere l'autorità della FDIC per chiedere multe a dirigenti negligenti di banche fallite quando le loro azioni contribuiscono al fallimento delle loro aziende".
