Marcel the shell

Un film che parla al cuore e al bambino che è dentro di noi.

di EMILIANO BAGLIO 14/02/2023 ARTE E SPETTACOLO
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Marcel (Jenny Slane) e sua nonna Connie (Isabella Rossellini) sono due conchiglie che vivono in un Airbnb ed hanno perso ogni contatto con il resto della loro comunità/famiglia, dispersa in seguito alla separazione della coppia che viveva precedentemente nella stessa casa.

La loro vita è destinata però a cambiare quando Dean (Dean Fleisher Camp) si rende conto della loro presenza e decide di realizzare un documentario su Marcel.

 

È facile innamorarsi di Marcel the shell with shoes on, un film che parla direttamente al cuore dello spettatore e al bambino che è dentro di noi.

Merito innanzitutto della piccola conchiglia protagonista della storia e di sua nonna e del rapporto che li lega.

Da una parte abbiamo Marcel, con la sua vocina infantile, che ha uno sguardo sul mondo perennemente pronto alla meraviglia e allo stupore, dall'altra la saggezza e l'amore infinito di Connie, che, al momento opportuno, sarà anche capace di celare il suo precario stato di salute pur di convincere il nipote a partecipare alla trasmissione 60 Minutes, occasione unica per provare a ritrovare la famiglia.

Marcel è un film pieno di ironia in cui si ride e si sorride parecchio.

Irresistibili, ad esempio, le folli invenzioni messe in campo dalle due conchiglie per sopravvivere; uno sbattitore ed una corda trasformati in strumenti con i quali raccogliere i frutti dell'albero presente in giardino; il tavolo impolverato che diventa una pista di pattinaggio o le palle da tennis usate come mezzo con il quale spostarsi dentro casa.

Dietro però l'aspetto di favola costruita apposta per colpire al cuore, Marcel nasconde un'anima più profonda.

Il primo aspetto da sottolineare è quello meramente tecnico.

Fleisher Camp mette in scena sé stesso nella parte di un giovane aspirante regista, appena divorziato, deciso a realizzare un documentario sulla piccola conchiglia, in una sorta di mise en abyme metacinematografico in cui vengono ripercorse le tappe che hanno portato alla creazione del personaggio di Marcel (inventato insieme a Jenny Slate).

L'animazione a passo uno si mescola con le riprese di veri attori in una continua commistione tra cartone animato, finzione e realtà con una moltiplicazione dei media messi in campo; dai piccoli video che Camp carica su YouTube alle riprese di 60 Minutes con tanto di partecipazione di Lesley Stahl, presentatrice del programma, nella parte di sé stessa.

Vi è anche una riflessione sui cosiddetti "social media".

Marcel, infatti, grazie ai video caricati su YouTube diventa presto una star e si convince che le persone che visualizzano i suoi video possano aiutarlo a ritrovare la sua famiglia salvo accorgersi presto che quella non è una comunità disposta ad aiutarlo ma che si tratta di semplici spettatori.

Soprattutto il film è l'incontro tra due solitudini, quella della conchiglia che ha perso la famiglia e quella di Dean appena divorziato.

Il loro rapporto sarà un percorso comune di crescita in cui entrambi usciranno dal loro guscio e si apriranno al mondo.

Rimangono da citare due momenti intensi e struggenti, il primo, che non sveleremo, riguarda Connie, il secondo è il meraviglioso finale in cui Marcel, dopo averci ricordato l'importanza dei rapporti umani reali rispetto alla superficialità di quelli virtuali, ci ricorda anche l'importanza di quei momenti di solitudine in cui sentirsi realmente connessi con il mondo, suggello perfetto di un film pieno di grazia, leggerezza e poesia.

EMILIANO BAGLIO

 


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