Legge di bilancio. Ecco i punti salienti della manovra del governo Meloni. Famiglie, imprese, pensioni

di redazione 24/11/2022 POLITICA
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Le misure contro il caro energia, che impegnano due terzi dei 35 miliardi di euro a disposizione, quelle a sostegno delle famiglie e le imprese contro l'inflazione, sulle pensioni, il taglio del cuneo e la pace fiscale, l'incremento della platea per la flat tax.

 
I fondi per il fabbisogno residuo delle opere per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026. Ma anche una serie di provvedimenti spot volti a reperire le risorse.

Ci sono voci già preannuciate da giorni e una serie di sorprese nei 136 articoli che compongono la bozza della manovra economica, varata lunedì sera dal Consiglio dei ministri, in circolazione da oggi pomeriggio. Il testo potrebbe non essere definitivo, per quello ufficiale bisognerà attendere l'invio alle istituzioni europee e il deposito in Parlamento. 

I sostegni a imprese e famiglie

I primi 10 articoli sono tutti dedicati ai sostegni ad imprese e famiglie in materia di energia. Alle imprese a forte consumo di energia elettrica è riconosciuto "un contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, pari al 45% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2023".

Pace fiscale

Sono automaticamente annullate le cartelle fiscali, alla data del 31 gennaio 2023, "di importo residuo fino a mille euro", affidate agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Stop alle sanzioni previste per il mancato utilizzo del Pos sotto i 30 euro. Nel testo si legge che "limitatamente alle transazioni di valore inferiore ai 30 euro", i criteri di esclusione per "garantire la proporzionalità della sanzione e assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse". 

Per due anni viene bloccato anche l'adeguamento dell'importo delle sanzioni amministrative. "In considerazione dell'eccezionalità della situazione economica", viene prescritto che per gli anni 2023 e 2024, "è sospeso l'aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie in misura pari all'intera variazione, accertata dall'Istat".

Flat tax

L'applicazione della flat tax passa da 65 mila ad 85.000 euro. Il testo però precisa che “il regime forfetario cessa di avere applicazione dall'anno stesso in cui i ricavi o i compensi percepiti sono superiori a 100.000 euro". In questo caso è "dovuta l'imposta sul valore aggiunto a partire dalle operazioni effettuate che comportano il superamento del predetto limite”.

Mentre i contribuenti che applicano il regime forfetario, possono applicare "un’imposta sostitutiva" di quella sul reddito delle persone fisiche e relative addizionali "calcolata con un’aliquota del 15% su una base imponibile, comunque non superiore a 40.000 euro". Prevista anche la detassazione al 5% delle mance acquisite dal datore di lavoro e poi versate in busta paga per il personale impiegato nel settore turistico, ricettivo e di somministrazione di pasti e bevande.

Quota 103

In materia di previdenza, come previsto, parte in via sperimentale per il 2023, il diritto alla pensione Inps anticipata al raggiungimento di un'età anagrafica di almeno 62 anni e di un'anzianità contributiva minima di 41 anni.

Tessera acquisti alimentari

In arrivo la 'social card' destinata gli acquisti alimentari dei redditi più bassi. È istituito presso il Ministero dell’economia un fondo, con una dotazione di 500 milioni di euro per il 2023, destinato all’acquisito di beni alimentari di prima necessità dei soggetti con un ISEE non superiore a 15.000 euro. 

Giù Iva su prodotti per bambini

Ci sono anche i seggiolini auto per bambini tra i beni su cui l'Iva potrebbe scendere al 5%. Oltre al dispositivo di sicurezza per auto, il testo elenca "latte in polvere o liquido per lattanti o dei bambini nella prima infanzia" e poi "preparazioni alimentari di farine, semole, semolini, amidi, fecole o estratti di malto per l'alimentazione dei lattanti o dei bambini" e "pannolini".

Aumentano le sigarette

Salgono le accise sulle sigarette. Dal 1° gennaio 2023, la tassazione viene rideterminata: per il 2023 in 36 euro per 1.000 sigarette, per il 2024 in 36,50 euro per 1.000 sigarette. Mentre a a partire dal 2025 passa a 37 euro per 1.000 sigarette.

Per i tabacchi lavorati, invece, l’onere fiscale minimo è pari per il 2023, al 96,22% della somma dell'accisa globale e dell'imposta sul valore aggiunto. La stessa percentuale è determinata al 96,50% per il 2024 e al 96,905 a partire dal 2025. 

Fondi ai centri rimpatrio migranti

Altra norma di cui finora non si era parlato è l'incremento di oltre 40 milioni di euro dei fondi per i centri di rimpatrio per migranti. Il Ministero dell’Interno è autorizzato ad ampliare la rete dei centri, le risorse relative alle spese per la costruzione, l’acquisizione, il completamento, l’adeguamento e la ristrutturazione di immobili e infrastrutture destinati a strutture di trattenimento e accoglienza sono "incrementate di euro 5.397.360 per il 2023, 14.392.960 il 2024, 16.192.080 per il 2025".

Olimpiadi invernali

Quattrocento milioni di euro andranno alle Olimpiadi invernali. "È autorizzata la spesa di 400 milioni di euro - si legge nel testo - di cui 120 per il 2024, 140 per il 2025 e 140 per il 2026 per il finanziamento del fabbisogno residuo del piano complessivo delle opere olimpiche, nonché per il finanziamento delle ulteriori opere individuate".

Alla voce sanità è previsto che il livello del finanziamento del fabbisogno standard è incrementato di 2 miliardi di euro per il 2023 e di 2 miliardi annui a decorrere dal 2024. Per il 2023, una quota dell’incremento, pari a 1.4 miliardi di euro, è destinata a contribuire a far fronte ai maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche. 

Il fondo viene incrementato di 650 milioni di euro per il 2023 da destinare all'acquisto dei vaccini anti Covid e dei farmaci per la cura dei pazienti che lo hanno contratto.  Aumentano del 10%, invece, i fondi assegnati agli enti locali finanziati con il Pnrr relativi alle gare avviate dal primo gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. La misura punta a "fronteggiare l'aumento del costo dei materiali".

LE PENSIONI

Un bonus che fa salire le pensioni minime ad almeno 570 euro nel 2023 e a circa 580 euro nel 2024. Un nuovo meccanismo con sei fasce che garantisce la rivalutazione piena solo per gli assegni fino a circa 2.100 euro. Si scende poi all’80% per i trattamenti inferiori o pari a 2.625 euro, al 55% per quelli tra 2.626 e 3.150 euro, al 50% tra 3.151 e 4.200 euro, al 40% tra 4.201 e 5.250 euro e al 35% per le pensioni oltre questa ultima soglia. A disegnare questo schema per indicizzare gli assegni pensionistici al caro vita è la manovra approvata dal governo Meloni, nell’ultima versione messa a punto dai tecnici. Nel disegno di legge di bilancio vengono confermate le uscite con il mix Quota 42 e 62 anni d’età (di fatto Quota 103), così come il bonus del 9,19% per i lavoratori che decideranno di rinviare l’uscita una volta raggiunti i requisiti di Quota 103.

Dal 1° gennaio 2023 calerà il sipario sull’attuale schema articolato su tre fasce di reddito per la rivalutazione delle pensioni: 100% per i trattamenti fino a 4 volte il trattamento minimo Inps (circa 525 euro); 90% per quelli superiori a 4 volte e fino a 5 volte il minimo; 75% sulle fasce di importo superiori a 5 volte il minimo. Nelle scorse settimane il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha firmato il decreto che fissa al 7,3% la quota di indicizzazione al caro vita per l’adeguamento da far scattare a gennaio.

Il governo ha deciso di adottare per il biennio 2023-2024 un nuovo sistema di perequazione degli assegni pensionistici che premia i trattamenti al minimo, mantiene la rivalutazione piena per quelli fino a quattro volte il minimo e taglia progressivamente gli adeguamenti per gli assegni superiori a questa soglia.

Anche per i prossimi due anni la rivalutazione sarà piena per le pensioni fino a quattro volte il minimo Inps (circa 2.100 euro). Oltre questa soglia scattano i tagli. L’adeguamento sarà dell’80% per gli assegni pari o inferiori a cinque volte il minimo, del 55% per quelli tra cinque e sei volte il minimo, del 50% tra sei e otto volte il minimo, del 40% tra otto e dieci volte il minimo e del 35% per le pensioni superiori a 10 volte il minimo (circa 5.250 euro). Per i trattamenti al minimo (circa 525 euro) arriva una rivalutazione maggiorata.

Minime a oltre 570 euro nel 2023 e a circa 580 nel 2024

Come annunciato dal governo la rivalutazione delle pensioni minime di quelle ancora più basse sarà “rafforzata”. In particolare, il “minimo” sarà incrementato dell’1,5% il prossimo anno e del 2,7% nel 2024. Tenendo conto dell’indicizzazione del 7,3%, gli assegni più bassi dovrebbero arrivare a oltre 570 euro il prossimo anno e a circa 580 in quello successivo.



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