Gualtieri "Con il termovalorizzatore giù le bollette della Tari, presto fine dell'emergenza rifiuti in strada"

di redazione 25/07/2022 ROMA
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"Oggi paghiamo la tari più alta d'Italia perché non abbiamo impianti, quando li avremo e li avremo pubblici, vedi il termovalorizzatore, potremmo ridurre la tassa di oltre 20 punti percentuali".

A dirlo dal palco della festa dell'Unità il sindaco Roberto Gualtieri, intervistato dal direttore de Il Messaggero Massimo Martinelli. Una promessa già lanciata in campagna elettorale che oggi il primo cittadino dem torna a rilanciare. 

"Se gli impianti sono pubblici non solo inquiniamo meno e spendiamo meno, ma abbiamo anche il beneficio dal lato dell'azionista. Si tratta di un doppio vantaggio economico" ha spiegato Gualtieri, ribadendo la bontà della scelta più d'impatto fatta in veste di sindaco da inizio consiliatura: improntare il piano rifiuti di Roma intorno alla realizzazione di un nuovo termovalorizzatore. L'annuncio venne dato in aula Giulio Cesare lo scorso aprile, ne è seguito un emendamento al decreto legge Aiuti che ha assegnato al sindaco poteri speciali da commissario per poterlo costruire (il piano rifiuti regionale, almeno sulla carta, lo avrebbe impedito). 

Nel mezzo le ben note polemiche sorte all'interno della stessa maggioranza di centro sinistra che guida il Campidoglio, con Europa Verde, Sinistra Civica Ecologista e Roma Futura contrarie all'impianto. E le frizioni con il Movimento Cinque Stelle. Tra i motivi di tensione che hanno portato i grillini a non votare la fiducia al governo Draghi portando il premier alle dimissioni la scorsa settimana, anche (ma non solo) la scelta di avallare Gualtieri e l'impianto di incenerimento. Una divergenza di vedute che però non ha portato particolari scossoni in Regione, dove l'alleanza rossogialla è rimasta - almeno per il momento - salda. 

Intanto sull'emergenza rifiuti in strada Il sindaco dichiara che "tra martedì e mercoledì le difficoltà nella raccolta rifiuti saranno superate". Gualtieri, intervistato ieri alla Festa dell'Unità dal direttore de Il Messaggero Massimo Martinelli. Ancora 24-48 ore, è la promessa, e le strade di Roma torneranno pulite, dopo più di un mese di caos generato dall'incendio a uno dei due tmb di Malagrotta. 

Mentre scriviamo le squadre di netturbini di Ama sono a lavoro per rimuovere i sacchetti nei quartieri dove restano criticità. Se infatti il Centro storico è tornato, più o meno, alla normalità, difficoltà permangono in aree periferiche della città. Vedi il quadrante di Battistini-Boccea, dove sono in azione le casse ragno, macchine con i bracci per raccogliere da terra i cumuli di immondizia accatastati intorno ai cassonetti. O ancora in sofferenza è la zona di Labaro, dove un lettore ci mostra le condizioni pessime di alcune postazioni di secchioni. Idem a Pietralata e Casal de' Pazzi. In linea generale rimangono ancora diversi cassonetti della carta da svuotare. "La priorità è stata data ai rifiuti indifferenziati" spiegano i lavoratori Ama del gruppo Lila. 

Un miglioramento generale comunque sembra potersi apprezzare negli ultimi giorni, aiutato anche dal graduale esodo dei romani che stanno andando in vacanza, producendo meno rifiuti e consentendo un intervento di pulizia più accurato. Il tutto con sbocchi per il conferimento dell'indifferenziata che, ammette lo stesso Gualtieri, "sono costosissimi". Quel che il tmb di Malagrotta non può più coprire, finisce in impianti del nord d'Italia e nel resto del Lazio. La riapertura della discarica di Albano ha permesso poi di aumentare i quantitativi nel tmb di Rida Ambiente ad Aprilia, scontando però le forti proteste dai territori.



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