Ucraina. Zelensky "Su di noi non si affievolisca l'attenzione". Crisi lituana, Stop a Kalingrad per le merci russe. L'ira di Mosca

di redazione 21/06/2022 ESTERI
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Più dura la guerra, più è difficile competere per l'attenzione di centinaia di milioni di persone in diversi Paesi.

Ma farò tutto il possibile affinché l'attenzione sull'Ucraina non si affievolisca".

Lo ha detto ieri il presidente Volodymyr Zelensky citato da Ukrinform. "Le forze di invasione russe continuano a bombardare le città ucraine, il che dimostra che la Russia è un male che può essere fermato solo sul campo di battaglia", ha aggiunto. "La Russia è molto nervosa. Ancora bombardamenti su Charkiv e Odessa, ancora tentativi di brutali azioni offensive nel Donbass. Stiamo difendendo Lysychansk e Severodonetsk. La situazione più difficile è in questa regione, dove ci sono le battaglie più dure", ha detto Zelensky.

Intanto la televisione russa viene trasmessa adesso nell'intera regione occupata di Kherson, nel sud dell'Ucraina, attraverso 24 canali: lo ha reso noto oggi il ministero della Difesa russo. Lo riporta la Tass. 

Oltre 1.500 civili ucraini sono detenuti nelle carceri russe, ha detto ieri nel corso di una conferenza stampa la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. "Si trovano a Rostov, a Kursk, sono in prigione, sono detenuti come prigionieri di guerra, anche se non dovrebbero esserlo", ha sottolineato Vereshchuk, aggiungendo che tra i civili ci sono sacerdoti, volontari, attivisti, giornalisti e responsabili di enti locali ucraini. Le autorità di Mosca hanno deportato 1,2 milioni di cittadini ucraini in Russia dall'inizio dell'invasione, secondo Iryna Vereshchuk, riporta l'agenzia Ukrinform. "Ho il dato di quanti sono stati deportati in totale, ed è leggermente diverso da quello fornito dalla Russia. Ma capite che la Russia non dice mai la verità... Dicono che si tratta di quasi due milioni di persone. Secondo i nostri servizi di intelligence si tratta di circa 1,2 milioni di persone", ha detto Vereshchuk sottolineando che i bambini sono 240.000, di cui 2.000 sono orfani.

LITUANIA

Nell'Oblast di Kaliningrad, la cosiddetta exclave, un piccolo pezzo di Russia all'interno del territorio Ue,  da qualche giorno non stanno più arrivando via treno dalla Russia molte merci. E oggi la Federazione russa, tramite il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, in un crescendo di tensioni ha protestato duramente contro il divieto di transito per le merci sanzionate dall'Ue tra la regione di Kaliningrad e il resto del territorio russo attraverso la Lituania, imposto la scorsa settimana da Vilnius. 

Peskov ha definito "senza precedenti" la misura attuata dalla Lituania come ha riportato l'agenzia di stampa statale russa Tass. "La decisione è difatti senza precedenti. Viola ogni regola possibile. Capiamo che deriva dalla decisione dell'Unione Europea di estendere le sanzioni al transito delle merci. Crediamo anche che sia illegale", ha dichiarato il portavoce del Cremlino.

Alle proteste sono poi seguite le minacce, il ministro degli Esteri russo ha convocato l'incaricata d'affari presso l'Ambasciata lituana a Mosca, Virginia Umbrasene, per protestare contro il divieto di transito, chiedendone "l'immediata revoca". Mosca ha quindi sottolineato che, qualora non venisse ripristinato "il transito delle merci tra la regione di Kaliningrad e il resto del territorio russo attraverso la Lituania, la Russia si riserva il diritto di agire in difesa degli interessi nazionali". Per Mosca le misure adotate dalla Lituania sarebbero apertamente ostili e provocatorie oltre che "in violazione degli obblighi legali internazionali della Lituania, in primo luogo la dichiarazione congiunta del 2002 della Federazione Russa e dell'Unione Europea sul transito tra la regione di Kaliningrad e il resto del territorio russo".

Toni ancora più duri sono stati utilizzati da Andrej Klimov, vicepresidente della Commissione Esteri del Consiglio federale, la Camera alta russa, che ha evocato in modo esplicito il rischio di un conflitto armato. Secondo il senatore russo, quello di Vilnius è un "comportamento inaccettabile" che "mette in pericolo l'intero blocco politico-militare" della Nato e che, in assenza di una marcia indietro, "scioglierà le mani" di Mosca perché risolva il problema "con ogni mezzo".  

Responsabile per Klimov è l'Alleanza Atlantica, prosegue il senatore su Telegram,  che "de jure avvia un blocco inaccettabile di un'entità costituente della Federazione Russa attraverso le mani di uno dei suoi paesi membri" e "quest'ultima puo' essere valutata come un'aggressione diretta contro la Russia, costringendoci letteralmente a ricorrere con urgenza a un'adeguata autodifesa". Una minaccia da non prendere sottogamba.

La regione russa di Kaliningrad, sulle sponde del Baltico, confina a ovest con la Polonia e ad est con la Lituania, due paesi dell'UE che non hanno un confine con la Russia ma con la Bielorussia, alleata di Mosca attraverso la quale i treni destinati a Kaliningrad devono passare. Le ferrovie lituane hanno notificato due giorni fa alle ferrovie della regione di Kaliningrad limiti al transito di un certo numero di merci dalle regioni russe, nel rispetto delle sanzioni europee contro la Russia, in una misura che colpisce il traffico verso l'enclave baltica. Secondo il governatore di Kaliningrad, Anton Alikhanov, viene così colpito il 40-50% del transito di merci, specie per quanto riguarda metalli e materiali da costruzione. A Kaliningrad la popolazione allarmata avrebbe intanto cercato di fare scorte recandosi in massa presso i supermercati. Il governatore Alikhanov ha invitato la popolazione a non precipitarsi a svuotare gli scaffali e ha spiegato che i prodotti colpiti dalle restrizioni arriveranno via mare, sia pure in modo più lento e costoso. 

Gli appelli della Tv russa

Da settimane sulla televisione russa si sentono appelli a costituire "un corridoio" fra l'enclave e il resto del paese, ma ciò significherebbe un attacco militare contro Lettonia e Lituania, due stati membri dell'Ue e la Nato. Mosca punta ad aggirare il divieto di transito via ferrovia potenziando i trasporti marittimi tra Kaliningrad e San Pietroburgo.

La risposta della Lituania

A seguire, il ministro degli Esteri lituano Gabrielius Landsbergis,  a margine del Consiglio affari esteri in Lussemburgo ha spiegato che il suo Paese non starebbe facendo nulla di strano in relazione con l'ex-clave russo di Kaliningrad: "Non è la prima volta che dalla Russia arrivano queste accuse. Semplicemente dal 17 di giugno sono entrate in vigore le sanzioni e noi le stiamo applicando seguendo le linee guida della Commissione”. Landsbergis ha poi precisato che "Non tutti i beni sono colpiti dalle sanzioni, circa il 50% è sulla nostra lista di transito".

Josep Borrell: “Lituania sta applicando le sanzioni dell'Unione europea, ma faremo doppia verifica legale”

Da Lussemburgo è intervenuto poi anche l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell confermando che la Lituania non ha attuato nessuna restrizione nazionale unilaterale "Sta applicando solo le sanzioni dell'Unione europea". Quindi l'accusa che la Lituania stia attuando sanzioni lituane è falsa, pura propaganda - ha rimarcato il capo della diplomazia europea -. Ma in conformità con le sanzioni dell'Unione Europea, ci sono restrizioni all'importazione e all'esportazione che si applicano in relazione a determinate merci, compreso il divieto di transito di tali merci attraverso il territorio dell'Unione Europea. La Lituania chiesto alla Commissione e non sta facendo altro che attuare queste linee guida". Sulla questione del blocco merci a Kaliningrad "siamo in una modalità positiva, in una modalità precauzionale. Verificheremo due volte gli aspetti legali al fine di verificare che siamo completamente allineati con qualsiasi tipo di regola, ha concluso Borrell.


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