Assalto alla CGIL. Draghi visita la sede romana devastata dai No Green Pass. "Solidarietà dovuta per la democrazia"

di redazione 11/10/2021 POLITICA
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ll presidente del Consiglio Mario Draghi si è recato nella sede nazionale della Cgil per portare la solidarietà del governo al segretario confederale Maurizio Landini, dopo l'assalto subito sabato. Il premier, accolto da Maurizio Landini e da un applauso dei sindacalisti presenti, ha visitato i locali presi d'assalto dai manifestanti. E' scattato un lungo applauso quando  Draghi e Landini,all'ingresso, si sono abbracciati. 

Una visita di solidarietà e vicinanza al sindacato, quella del premier che dopo un colloquio di circa mezzora ha lasciato la sede della Cgil. Prima di andar via, il  presidente del Consiglio si è fermato a stringere mani ai dipendenti del sindacato, che lo attendevano all'esterno del palazzo di Corso d'Italia. Landini: "Visita importante e non scontata" "Ho ringraziato il presidente Draghi per la visita, che un significato molto importante per quanto avvenuto. Il presidente ha voluto segnalare la vicinanza dell'intero governo  e di tutte le istituzioni per impedire un passato che non vogliano ritorni. E' fatto non scontato ma particolarmente importante e significativo" ha detto il segretario della Cgil, al termine della visita del premier Mario Draghi.

"Abbiamo fatto presente che sabato nel corso della manifestazione dei sindacati ci sarà la richiesta precisa di un provvedimento per lo scioglimento delle forze politiche che si richiamano al fascismo come prevede la Costituzione. Un provvedimento che riteniamo necessario. Su questo Draghi mi ha detto che ne discuteranno, è un tema che hanno presente. Per noi è una delle rivendicazioni sul tavolo ed è una delle motivazioni della manifestazione di sabato" ha sottolineato Landini. Il Copasir convoca il direttore dell'Aisi e chiede informativa a Lamorgese Il Copasir, "alla luce dei gravi incidenti" di sabato, convoca in audizione il direttore dell'Aisi, Parente, e chiede una informativa urgente al ministro dell'Interno, Lamorgese.  Verso una stretta sui cortei Il governo, intanto, pensa ad una stretta sui cortei, dopo gli incidenti avvenuti alla manifestazione sul green pass sabato scorso a Roma. Il premier Mario Draghi - scrive il Corriere della sera - averebbe chiesto che d'ora in poi ci siano maggiori verifiche sulla sicurezza prima di dare il via libera ai cortei. Il via libera dovrà avvenire solo dopo una valutazione rigorosa dei rischi e in ogni caso le autorizzazioni alle manifestazioni statiche potranno essere rilasciate soltanto con garanzie reali di rispetto delle regole da parte degli organizzatori. Il presidente del Consiglio avrebbe parlato nelle ore scorse con la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese e con il sottosegretario delegato alla Sicurezza Franco Gabrielli. Secondo il quotidiano la Repubblica "il raid" puntava su palazzo Chigi, l'obiettivo era violare la sede del governo per replicare l'assalto a Capitol hill avvenuto negli Stati Uniti.   

Intanto il Pd con una mozione punta allo scioglimento di Forza Nuova. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando attacca "l'avanguardia di matrice più tradizionalmente fascista" e che "probabilmente è totalmente indifferente alle questioni del green pass, ma che prova, come ha provato nel corso di questi anni con i forconi, con le rivolte contro i campi rom e i campi dei migranti, a cavalcare questa situazione. Cioè, prova a utilizzare questo movimento per scagliarlo contro le istituzioni democratiche. Si tratta - osserva in un'intervista al 'Corriere della sera' - di un movimento consistente che trascina ed esaspera paure reali, quindi questa strategia rappresenta un salto di qualità nell'ambizione eversiva della destra neofascista". 

  "Non escludo - aggiunge - che oggi ci siano i presupposti per fare ciò che non si è fatto in passato, cioè, sciogliere quelle formazioni".    In ogni caso per Orlando "quella era una piazza che non si può pensare sia stata riempita solo dai fascisti. La' dentro c'erano persone del movimento contro le chiusure, c'era gente spaventata, c'erano vittime di teorie complottistiche, e probabilmente c'era anche una quota di lavoratori, conquistata da narrazioni negazioniste, che guarda al 15 ottobre come un momento nel quale sarà costretta a fare un passaggio che ritiene pericoloso per sé e per i propri figli. Rispetto a questo fenomeno ci vuole un approccio che sia determinato, ma che deve essere accompagnato anche dalla capacita' di correggere alcuni messaggi".

Prefetto di Roma: "Attacco a sede Cgil è atto eversivo" "Alcuni appartenenti a Forza Nuova,con un gesto oltremodo proditorio, hanno deviato dal percorso intrapreso dai partecipanti per il deflusso, e dopo aver tentato ripetute azioni di forza, hanno perpetrato un vile e violento attacco, invadendo la sede della Cgil e riuscendo a forzare la barriera che le Forze di polizia avevano eretto a protezione dell'ingresso".

Lo afferma in una nota il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, in riferimento agli scontri avvenuti sabato a Roma."L'invasione ha avuto durata limitata, con le Forze dell'ordine che successivamente riuscivano a liberare l'immobile prima che i danni si aggravassero ulteriormente, ma è stata in ogni caso -afferma il prefetto della Capitale - sufficiente per evocare di per sé i momenti più bui della vita del nostro Paese e restituire plasticamente la carica eversiva ed antidemocratica che si annida nelle deprecabili azioni di questi delinquenti. Ci tengo in proposito ad associarmi ai sentimenti di vicinanza e solidarietà che un coro unanime ha rivolto al Sindacato, e garantisco che sarà massima la determinazione e l'impegno per far sì che a questo vile gesto seguano conseguenze esemplari". La procura di Roma apre due inchieste Sono due i fascicoli di indagine avviati dalla Procura di Roma in relazione agli scontri avvenuti sabato nel cuore della Capitale. I pm hanno diviso in due "livelli" l'azione di indagine: il primo riguarda i sei arrestati, ritenuti promotori della rivolta, con l'irruzione nella sede della Cgil, tra cui Roberto Fiore, Giuliano Castellino di Forza Nuova, l'ex Nar Luigi Aronica, l'attivista Pamela Testa e il leader del movimento IoApro, Biagio Passaro. Per loro i magistrati contestano, al momento, i reati di istigazione a delinquere, devastazione e saccheggio. I pm nel chiedere la convalida dell'arresto valuteranno ulteriori aggravanti Gli accertamenti sono affidati al gruppo di magistrati che si occupa dei delitti contro la Personalità dello Stato, coordinati dal procuratore Michele Prestipino.

ll secondo fascicolo riguarda invece gli altri sei arrestati, per i quali è già stata chiesta la convalida, nei confronti dei quali si contestano a seconda delle posizioni, il reato di resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e lesioni aggravati. Pm Milano, piazze imprevedibili dopo il 15 ottobre Quello che accadrà nei prossimi giorni, da quando, il 15 ottobre, il green pass diventerà obbligatorio per i lavoratori, "è imprevedibile" se la "politica non chiarisce le sue linee di azione". Lo afferma il pm Alberto Nobili, capo dell'antiterrorismo milanese, a proposito della manifestazioni dei no green pass. "Non sappiamo che conseguenze questo potrebbe avere su una piazza che è trasversale, da Forza Nuova agli anarchici, dai qualunquisti ai no per principio".

Il magistrato, che segue le indagini sui cortei milanesi, elogia il lavoro delle forze dell'ordine nel capoluogo lombardo: "Stanno fronteggiando al meglio un fenomeno che destra preoccupazione evitando situazioni di conflittualità e cercando di gestire il disordine senza violenza e scontri frontali". 



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