E' di nuovo emergenza rifiuti. Regione e Campidoglio non trovano un accordo

di redazione Roma 04/06/2021 ROMA
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Come uan storia già letta o raccontata a Roma ritorna l'emergenza rifiuti. Basta uscire e camminare per le starde dei vari quartieri capitolini per guardare "spettacoli" indegni di una capitale europea oltre che di una fra le città più belle al mondo-

 La nuova crisi. l'ennesima è già sul tavolo del governo e più precisamente del ministro della Transione Ecologica Roberto Cingolani. A portarla il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, l'assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, e il capo di Gabinetto del presidente, Albino Ruberti. "Se tutti si predispongono alla collaborazione la soluzione si trova", ha detto Zingaretti all'agenzia di stampa Dire al termine dell'incontro, durato un'ora. "È stata una riunione molto positiva- ha aggiunto- Abbiamo illustrato al ministro il lavoro che abbiano fatto fin qui". Oggi il capodipartimento dell'area Economia circolare del ministero, Laura D'Aprile, incontrerà i direttori delle aree rifiuti di Roma Capitale e Regione.

Chiare le posizioni in campo. Da un lato la Regione che chiede l'indicazione di una discarica all'interno del territorio di Roma. Un sito necessario per stoccare gli scarti della lavorazione degli impianti e da individuare nel territorio del comune di Roma in ottemperanza al piano rifiuti che impone alle singole province l'autosufficienza nella chiusura del ciclo dei rifiuti. Dall'altro c'è il Campidoglio a cinque stelle che non ritiene necessaria la discarica e che ritiene di aver fatto il suo presentando il piano industriale di Ama, che andrà definitivamente a regime (salvo intoppi sempre dietro l'angolo) entro il 2024. 

Nel frattempo c'è l'urgenza di una situazione che in città, ora dopo ora, diventa critica. Le riaperture di locali e negozi stanno riportando la produzione dei rifiuti sui livelli pre lockdown. La città si sta riavvicinando a quella soglia delle 4600 tonnellate da smaltire. Di queste una parte, il 45% è di rifiuto differenziato (la giunta a cinque stelle negli anni aveva promesso per il 2021 quota 71%, ndr). Il resto rifiuto indifferenziato, portato negli impianti di trattamento meccanico e biologico di Rocca Cencia e di Colari (2) a Malagrotta. Impianti che però non fanno sparire l'immondizia, la trattano producendo degli scarti che vanno poi destinati a delle discariche. E qui inizia il giro d'Italia dei camion dei rifiuti. Sì perché con la chiusura di Roccasecca (Frosinone) più di recente, e di Colleferro ormai oltre un anno fa, il Lazio è in difficoltà. Roma a cinque stelle di avere una discarica di servizio, così come prescritto dal piano rifiuti, non vuol sentirne parlare e da qui il caos. Va detto, e le cronache sono lì a dimostrarlo, che anche quando erano aperte le discariche di Colleferro e Roccasecca Roma ha vissuto diversi periodi di emergenza rifiuti. 

Attualmente, per smaltire gli scarti dei Tmb e parte dell'indifferenziato, sono in piedi degli accordi con le altre regioni ma scadranno il prossimo 30 giugno. Poi sarà il caos. Tutti gli attori ne sono consapevoli. Nel frattempo basta il rallentamento dei camion per mandare in tilt la raccolta. Sì perché i tmb, pur lavorando al massimo, non riescono a liberarsi (i camion verso il nord non sempre sono puntuali) per accogliere nuova spazzatura dai compattatori. Compattatori che restano pieni, rallentando i giri di raccolta. Mezzi Ama che, per manutenzioni, spesso mancano. Da qui il caos. Ad aumentare le difficoltà c'è anche il sequestro di Rocca Cencia, impianto di Ama, che non può accogliere rifiuti oltre soglia. In particolare prima del sequestro l'impianto superava spesso la presenza delle 1100 tonnellate consentite. Ora, con il sequestro, raggiunta una certa soglia, ai compattatori pieni di rifiuti non viene concesso di scaricare.

Ama, l'azienda che rispetto a Comune e Regione tocca con mano i limiti del servizio, chiede provvedimenti urgenti. Sì perché tanto gli impianti del piano industriale di Ama e Comune (un tmb da costruire e uno da acquistare, più quelli di compostaggio di Casal Selce e Cesano), quanto la discarica che chiede con urgenza la Regione, non entrerebbero in servizio domani. E l'emergenza è già oggi. Per questo Ama, nella dettagliata lettera inviata alle istituzioni, Procura in testa, indica le soluzioni e, pur attribuendo delle pesanti responsabilità alla Regione, avalla la necessità di una discarica di servizio che è poi la richiesta della Regione. Uno sfogo necessario insomma che potrebbe anche essere, per Ama, la discarica di Monte Carnevale. 

"Ama non può non notare che tenuto conto che le discariche di Civitavecchia e Viterbo hanno rispettivamente circa 30.000 e circa 160.000 metri cubi di capienza residua, quella di Colleferro circa 300.000 metri cubi di capienza residua e il Bacino V della discarica di Roccasecca circa 449.500 metri cubi di capienza autorizzata, al fine di non saturare le prime due discariche citate e utilizzare per meno tempo possibile quella di Colleferro è necessario accelerare l'apertura delle discariche autorizzate per il tempo necessario affinchè l'impianto previsto nel PRGR e denominato 'Compound' venga costruito e messo in funzione, contribuendo a migliorare il ciclo dei rifiuti di Roma e del Lazio".


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