Nuevo Orden

Arriva in streaming il film vincitore del Leone d'Argento e del Gran Premio della Giuria all'ultimo Festival di Venezia, un affresco brutale e senza speranza degli orrori del nostro mondo.

di EMILIANO BAGLIO 19/04/2021 ARTE E SPETTACOLO
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Disponibile in streaming in lingua originale con sottotitoli su https://www.mymovies.it/ondemand/iwonderfull/, https://www.iorestoinsala.it/, https://www.1895.cloud/

 

C’è una rivoluzione che divampa per le strade di Città del Messico. La popolazione è in rivolta, le strade sono percorse dagli scontri, dal sangue e dalla vernice verde simbolo dei rivoltosi.

La stessa che scorre dai rubinetti della casa dove si sta per celebrare il matrimonio di Marianne.
Siamo nei quartieri alti ma ciò non impedirà agli insorti di fare irruzione scavalcando il muro di cinta.

Apparentemente il nuovo film di Michel Franco sembra proporci la più scontata delle situazioni, gli strati più poveri che si ribellano ai ricchi, mentre i domestici di una vita saccheggiano le stanze ed uno ad uno gli invitati vengono fatti fuori.

Il mattino dopo si contano i morti, l’ordine è stato ristabilito con la forza dai militari che, però, hanno preso il potere ed instaurato una dittatura.

All’appello manca proprio Marianne che nel frattempo si è recata a casa di un vecchio domestico che si è presentato alla festa chiedendo dei soldi per la moglie malata.

Questo gesto di bontà le sarà fatale, verrà infatti catturata da un commando deciso a rapire il maggior numero possibile di persone a scopo di ricatto.

Nuevo orden è un’opera tesissima e brutale, percorsa da un senso continuo di ansia ed angoscia.

Potrebbe sembrare un affresco distopico ma, mentre il film scorre, a noi sono venute in mente le torture perpetrate durante il G8 di Genova.

I mesi passano e di Marianne non si sa più nulla.

I familiari cercano aiuto proprio dai nuovi potenti.

Nessuno però può salvarsi nel mondo messo in scena dal regista messicano, tutti sono potenziali vittime di un sistema brutale in cui a cadere per primi sono proprio coloro che dimostrano ancora un minimo di umanità.

Da una parte ci sono i ricchi che, pur mantenendo il proprio status quo, hanno oramai la loro vita completamente sconvolta e contano morti, feriti e desaparecidos.

Dall’altra i poveri, rinchiusi nei loro quartieri guardati a vista dai militari, con l’acqua razionata.

Costretti per sopravvivere ad indossare dei tesserini che gli permettono di lavorare ed acquisire punti per non perdere il minimo indispensabile per sopravvivere.

No, non è un possibile futuro fosco e cupo fatto di quartieri ghetto e pullman sui quali salire ed essere irrorati dal disinfettante come se si fosse degli insetti.

È lo stesso principio del “sistema di credito sociale” in vigore nella Cina di oggi.

Michel Franco costruisce un film teso ed angosciante che non lascia fiato allo spettatore travolgendolo in una descrizione senza nessuna speranza sorretta da un ritmo incalzante.

Il film avanza dritto come un carro armato travolgendo tutto e tutti e senza indietreggiare mai.

Stupri, esecuzioni sommarie e torture si susseguono una dopo l’altra eppure, in un bizzarro cortocircuito, spesso avvengono fuori campo.

Michel Franco mostra tutto, la barbara uccisione a sangue freddo degli innocenti, i corpi bruciati dal nuovo ordine militare per non lasciare traccia, i colpi di pistola alla nuca eppure al tempo stesso si ritrae magari interrompendo la scena, lasciando intuire allo spettatore ciò che sta accadendo attraverso le grida fiori campo.

La rivoluzione fallisce, la protagonista ed i poveracci che hanno provato ad aiutarla vanno incontro al loro destino ed il nuovo ordine erige le sue fondamenta sul loro sangue mentre gli innocenti vengono impiccati ad uso e consumo dei sopravvissuti a questo inferno ai quali questa barbara esecuzione viene spacciata come una sorta di giustizia; ignari del perfido gioco del quale essi stessi sono stati vittime.

Sullo sfondo sventola la bandiera del Messico mentre i titoli di coda ci lasciano attoniti e scossi dinanzi a questo film brutale che non fa sconti a nessuno, che denuncia il nostro orrore quotidiano con furore e ferocia e che non può lasciare indifferenti.

 

EMILIANO BAGLIO


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