Emergenza senza tetto. Con il freddo a rischio migliaia di persone. LA Comunità di Sant'Egidio chiede l'apertura degli alberghi chiusi per il covid. Le risposte del Campidoglio

di redazione Roma 15/01/2021 ROMA
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La comunità di Sant'Egidio lanciare un appello: si aprano gli alberghi chiusi per il covid-19.

Nella Capitale da settimane è emergenza clochard. Lo dicono i numeri dei decessi sui marciapiedi, gli appelli rivolti al Comune di Roma da parte degli enti umanitari, le proteste dei cittadini che arrivano a diffidare la sindaca Raggi e a chiedere di ripristinare il decoro nei quartieri.  

"L'impegno di Roma Capitale è costante e non è mai venuto meno. Abbiamo regolarmente attivato il Piano Freddo e, proprio da quest'anno, potenziamo ancora di più la stabilità e l’efficacia del servizio con 9 milioni di euro di investimento per un bando basato su progettualità di durata quadriennale su 500 posti". E ancora: "Anche quest'anno abbiamo poi rinnovato il sostegno con 120 mila euro al Piano Freddo attivato a livello territoriale da singoli municipi. Purtroppo non basta. 

"Agli 800 posti letto offerti durante tutto l'anno, il Comune di Roma è riuscito finora ad aggiungerne solo alcune decine in più per l’inverno - ha attaccato la comunità di Sant'Egidio - mentre la Caritas e le altre associazioni accolgono complessivamente 1.700 persone, cioè il doppio. Per i circa 3.000 senza fissa dimora che, a Roma, passano ancora la notte all'aperto". 

Intanto nel rione Esquilino i cittadini diffidano la sindaca Virginia Raggi perché ripristini il decoro sotto i portici di piazza Vittorio, occupati dai clochard che cercano disperatamente un riparo. Con l'azione legale si chiede di applicare il famoso regolamento di Polizia urbana che prevede l'adozione di specifiche misure per evitare bivacco e degrado.

Perché quando non ci sono i clochard, al loro posto rimangono cartoni, materassi, deiezioni umane. E quando ci sono, i residenti si trovano troppo spesso ad assistere a risse e litigi. "Nessuno di noi ha un atteggiamento razzista o discriminante nei confronti di persone che sappiamo essere fragili" spiega un cittadino che ha sottoscritto l'atto di diffida. "Il sistema di accoglienza così non funziona e noi non possiamo vivere in maniera normale il quartiere". 

C'è poi chi fa notare come il quadro stia peggiorando rapidamente anche all'interno del giardino, inaugurato lo scorso ottobre (dopo anni di progetti e attese) dalla sindaca Virginia Raggi. Foto di cartoni e rifiuti lasciati dai senzatetto girano già sui social nelle pagine dedicate ai problemi del quartiere Esquilino. Insomma, la misura è colma e i cittadini hanno scelto la strada della diffida e della petizione. 

Il problema però è ben più ampio del "bivacco". La questione clochard è strettamente legata a un sistema di accoglienza messo in piedi dal Comune rilevato da più parti insufficiente per rispondere alle necessità. Secondo i dati forniti dalla comunità di Sant'Egidio sono otto i senzatetto morti per il freddo da inizio novembre. L'ultimo a Ostia il 10 gennaio, davanti la sede del X municipio. Prima ancora il 6 gennaio, nei pressi della stazione Termini. 

"È un numero di vittime inaccettabile per la Capitale d'Italia, che chiama direttamente in causa le istituzioni, non solo per i mesi che sono passati, ma per l'immediato futuro" ha denunciato Sant'Egidio. "L'inverno, quest'anno, arriva nel cuore di una pandemia non risolta che ha aggravato la condizione di chi vive per strada accentuandone l'isolamento. Di fronte al freddo occorre agire in fretta scavalcando l'ordinaria, colpevole, burocrazia che dispensa gli aiuti con il contagocce". Da qui la possibile soluzione, che ancora attende una risposta: aprire gli alberghi chiusi causa covid-19 per accogliere i clochard. 

 

Dal sito di Roma capitale

Continua l’accoglienza di persone senza dimora nelle strutture finanziate da Roma Capitale: 1065 posti attivi e 40 mila pasti al mese, con un articolato sistema di servizi per le fragilità messo in piedi dall’Amministrazione, attraverso un investimento complessivo di oltre 15 milioni di euro.

Con l’emergenza da Covid-19 e l’arrivo dei mesi più freddi dell’anno abbiamo messo in campo una serie di azioni mirate per l’accoglienza e la tutela di chi, in questo momento delicato per tutti, si trova nelle condizioni di maggiore fragilità. L’impegno di Roma Capitale per sostenere in modo sempre più rilevante le persone senza dimora è costante e non è mai venuto meno, andando ad incrementare così sempre di più i servizi sul nostro territorio”, dichiara l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale Veronica Mammì.

L’accoglienza di Roma Capitale è arrivata a garantire oltre 1000 posti, tra circuito ‘ordinario’ ovvero attivo tutto l’anno, e quello messo in campo per le emergenze climatiche. Si tratta di strutture attive H24 e H15 che l’Amministrazione finanzia sul territorio cittadino attraverso l’affidamento ad enti gestori tra cui Caritas, Sant’Egidio, Medihospes, Opera Don Calabria, Cooperativa Il Cigno, Europe Consulting, Esercito della Salvezza e Fondazione Progetto Arca. A queste si aggiungono anche i servizi diurni in H4 e H9. Il circuito dell’accoglienza rientra in un più complesso sistema di servizi per le persone fragili attuati attraverso la Sala Operativa Sociale di Roma Capitale e le Unità di Strada che monitorano costantemente le vie e le piazze della città.

 

Parallelamente, l’Amministrazione finanzia mense sociali sul territorio cittadino, che garantiscono così 40 mila pasti erogati ogni mese a persone senza dimora e in condizioni di grave vulnerabilità, che si sommano ai circa 25 mila pasti al mese consegnati a domicilio a persone in condizioni di estrema fragilità.

 

Le mense aperte dall’Amministrazione si trovano in via Marsala presso la stazione Termini, via delle Sette Sale a Colle Oppio, via degli Astalli e via Dandolo in zona Trastevere, via Giovanni Battista Soria in zona Battistini, via Gran Paradiso a Val Melaina e via dei Carraresi in zona Bravetta e sono gestite dagli enti Caritas, Sant'Egidio, Opera Don Calabria, Centro Astalli, Comunità Matteo 25 e Ambiente e Lavoro in associazione temporanea di impresa con San Vincenzo de' Paoli, attraverso un finanziamento capitolino di oltre 2 milioni e mezzo di euro.

 

Consapevoli delle difficoltà - prosegue l’assessora Mammì - che in coincidenza con le emergenze climatiche vanno ad aggravare le condizioni di chi è senza dimora, quest’anno abbiamo regolarmente attivato il Piano Freddo e, parallelamente, potenziamo ancora di più la stabilità e l’efficacia del servizio con 9 milioni di euro di investimento per un bando basato su progettualità di durata quadriennale per 500 posti. L’obiettivo è dare ancora maggiore continuità ed efficacia all’accoglienza, puntando con forza al riscatto e al reinserimento sociale e lavorativo degli ospiti. Inoltre anche quest’anno abbiamo rinnovato il sostegno con 120 mila euro al Piano Freddo attivato a livello territoriale da singoli Municipi.”

 

I ricoveri attivati per le emergenze climatiche - specifica l’assessora - si sommano ai posti di accoglienza ordinaria, comprensivi del circuito migranti, delle Stazioni di Posta e del nuovo condominio sociale a San Lorenzo, sostenuti tutto l’anno dall’Amministrazione, insieme a un complesso circuito di mense, pasti e aiuti portati attraverso la Sala Operativa Sociale di Roma Capitale e le nostre Unità di Strada, attraverso un finanziamento di oltre 15 milioni di euro.

Parallelamente, abbiamo messo a sistema una rete per garantire i tamponi a persone senza dimora e abbiamo attivato quattro strutture per permettere la quarantena, grazie alla rete che abbiamo messo a sistema con Binario95, IFO Regina Elena e San Gallicano, Medicina Solidale e Intersos, che ringrazio. Con il San Giovanni, inoltre, abbiamo sottoscritto un accordo per creare una struttura che sostenga le persone senza dimora in fase di dimissioni ospedaliere, quando c’è il rischio di essere ancora più fragili”.

“Pochi giorni fa abbiamo pubblicato un bando per la realizzazione di un centro di accoglienza di tipo emergenziale che ospiti un minimo di 80 migranti regolarmente soggiornanti sul territorio, con un’attenzione specifica alle persone maggiormente vulnerabili.

Non ci fermiamo, siamo consapevoli della necessità di fare sempre di più e ogni giorno aggiungiamo nuovi servizi, grazie ad azioni concrete e in rete con le associazioni e le altre realtà che si impegnano insieme a noi per i più fragili e che ringrazio”, conclude l’assessora Mammì.



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