DPCM. Il Governo vara il DL Ristoro. 5 miliardi per aiutare le categorie più in sofferenza. Conte "Nessuno dovrà pagare il prezzo delle chiusure. Nessuna tassa, vogliamo la pace sociale"

di redazione 27/10/2020 POLITICA
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Abbiamo appena varato il decreto ristori, che vale complessivamente oltre 5 miliardi che saranno usati per dare risorse immediate a beneficio delle categorie" penalizzate dall'ultimo Cdm. Io ho firmato il Dpcm, all'una di notte circa, solo quando siamo stati sicuri che queste risorse c'erano", ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi. I ristori a fondo perduto "arriveranno sul conto con bonfico dell'agenzia delle entrate, è il modo più efficace, confidiamo che a metà novembre chi ha aderito alla prima edizione potrà riceverlo, subito dopo anche gli altri".

"Se rispettiamo queste misure abbiamo buone possibilità di affrontare dicembre con una certa serenità, senza un sistema sanitario sotto stress. In caso contrario ci troveremo di fronte alla necessità di un lockdown, dobbiamo scongiurarlo", ha aggiunto il premier. "Le nostre scelte possono essere legittimamente criticate, siamo in democrazia. Ma voglio dire che non abbiamo compiuto scelte indiscriminate. Per evitare che la curva ci sfugga è indispensabile ridurre le principali occasioni di socialità. Solo in questo modo possiamo decongestionare i mezzi pubblici, evitare gli assembramenti, alleggerire il sistema dei tracciamenti". "Stiamo incontrando le categorie, ne sta venendo fuori un dialogo aperto e un approccio costruttivo. Non ci sfuggono i sacrifici e le difficoltà che sono chiamate ancora una volta a sostenere". "Se rispetteremo le misure abbiamo buone speranze di affrontare dicembre con una buona serenità". "Non abbiamo chiuso attività che ritenevamo meno importanti di altre, non ci sono attività di serie A e di serie B". 

Se escludo il lockdown? "Io ho detto che stiamo lavorando per evitarlo. Per farlo dobbiamo operare adesso, senza ulteriore indugio, delle scelte che sono dolorose". "Abbiamo cercato di costruire in modo chirurgico una serie di misure con la consapevolezza che avrebbero avuto un impatto negativo", sottolinea. "Il decreto ristori ha misure per oltre 5 miliardi, fatto con una corsa contro il tempo pazzesca, può essere criticato ma denota la responsabilità del governo". "Abbiamo fatto un dpcm che li rende possibili", ha risposto Conte alla eventualità di lockdown locali. 

"Il nostro sforzo di tutte le misure che mettiamo in piedi è di non introdurre nuove tasse, stiamo facendo uno sforzo incredibile per non introdurre nuove tasse, già questo è un grande risultato. Vogliamo la pace sociale", ha ancora detto il presidente del Consiglio rispondendo a una domanda siulla possibilità di introdurre una patrimoniale.

"Insieme, possiamo superare anche questa importante sfida per il nostro Paese". La bozza del Dl Ristori E' di 32 articoli la bozza del Decreto Ristori. Il governo mette in campo il quarto decreto anti-Covid che dovrà stanziare i ristori per bar, ristoranti, piscine, palestre, cinema e teatri fermati dall'ultimo Dpcm. L'obiettivo è varare il provvedimento oggi e inviarlo in Gazzetta ufficiale entro la giornata, come annunciato dal premier Giuseppe Conte. Una corsa contro il tempo per garantire aiuti immediati con le risorse a disposizione, circa 5-6 miliardi di euro, senza ricorrere a un nuovo scostamento di bilancio. Il meccanismo per garantire gli indennizzi è quello giù usato per il dl Rilancio: contributi a fondo perduto erogati dall'Agenzia delle Entrate con bonifico automatico sul conto corrente entro la metà di novembre. Secondo una prima stima, sono oltre 325mila le imprese con fatturato fino a 5 milioni di euro e codice Ateco che rientra nella categorie che sono state fermate dal Dpcm (quindi ristoranti, gelaterie, bar, pasticcerie, catering, centri termali, attività legate a feste e cerimonie, attività sportive e stabilimenti termali) che riceveranno il nuovo contributo a fondo perduto. Di questi, 91.625 sono i nuovi beneficiari che si aggiungono alle 234.065 imprese delle stesse categorie che hanno già ricevuto il ristoro previsto dal dl Rilancio. Si punta a aumentare l'entità dei rimborsi rispetto a quelli erogati precedentemente (in base al calo del fatturato di aprile 2020 rispetto allo stesso mese dell'anno precedente): andranno "dal 100% al 200% di quanto, in base al calo del fatturato di aprile 2020, le aziende hanno ottenuto con il Fondo perduto del decreto Rilancio. In alcuni casi forse anche superiori.

Gli importi dovrebbero essere differenziati, dando priorità in termini di valore del sostegno, alle attività che saranno chiuse rispetto a quelle che potranno rimanere aperte fino alle 18. "Ci sarà una differenziazione tra chi terrà aperto fino alle 18 e chi sarà bloccato h24", ha spiegato il viceministro Antonio Misiani. Sul piatto ci sono circa due miliardi per finanziare gli aiuti a fondo perduto, il credito d'imposta per gli affitti commerciali di ottobre e novembre, cedibile al proprietario, e lo stop della seconda rata Imu estesa anche alla ristorazione e allo sport. Altri 500 milioni dovrebbero servire per finanziare le indennità in favore dei lavoratori stagionali dello spettacolo, del turismo e i lavoratori intermittenti dello sport. Infine, sarà erogata un'altra mensilità del reddito di emergenza per le famiglie che non avranno accesso a nessuna di queste misure. L'altro pilastro del decreto è la proroga della cassa integrazione. Il governo intende dare il via libera a un provvedimento unico che contenga anche il rifinanziamento della prima tranche di cassa integrazione per garantire la copertura alle aziende che finiranno il sussidio a metà novembre. Il nodo resta quello delle risorse e si sta valutando se prorogare la cig di 6 settimane per arrivare a fine anno o di 10 settimane per arrivare al 31 gennaio. Il governo puntava inizialmente a finanziare subito la cassa per altre 10 settimane, misura che avrebbe un costo di circa 3 miliardi, e a prevedere ulteriori 8 settimane in legge di Bilancio portando il totale a 18 settimane. Tuttavia lo spostamento delle risorse sui ristori potrebbe portare a limitare la prima tranche rinviando a un secondo provvedimento o alla stessa manovra il finanziamento delle ulteriori settimane, anche sulla base della stima del tiraggio delle misure messe in campo finora e quindi degli eventuali risparmi di spesa. L'allungamento della cig è però legato al blocco dei licenziamenti, tema che sarà oggetto del confronto in programma mercoledì tra il premier Giuseppe Conte e i leader di Cgil, Cisl e Uil e che potrebbe essere affrontato in un secondo momento o direttamente in manovra. Inoltre Per "l'esecuzione di tamponi antigenici rapidi da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta" vengono stanziati 30 milioni di euro fino a dicembre.  



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