L'enigma della riapertura delle scuole.

di redazione 31/08/2020 CULTURA E SOCIETÀ
img

A due settimane dal rientro a scuola, si definiscono più nel dettaglio le strategie per fare lezione in sicurezza: distanze, mascherine, ingressi. E cosa fare nell’eventualità di un contagio. “In caso di una positività di un alunno – ha spiegato il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri – la quarantena per la classe è un possibilità, ma si preferirà un tampone a tutti per un ritorno più veloce a scuola“.

Anche Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, è intervenuto sulla ripresa delle lezioni in un’intervista al Messaggero: “Mi pare sacrosanto: dobbiamo riaprire le scuole, non gli stadi“, ha detto, spiegando che la presenza di pubblico negli impianti sportivi potrebbe generare gli stessi effetti osservati nelle discoteche. Per quanto riguarda i tempi, ha aggiunto: “Non sarei stato scandalizzato e non lo avrei ritenuto un fallimento se le scuole avessero aperto solo il primo ottobre, In una situazione in cui tutto fosse stato sistemato a dovere”. Appena sette giorni dopo la prima campanella, infatti, le elezioni imporranno un nuovo stop. “Se devi aprire le scuole per poi chiuderle per le elezioni, le devi pulire e poi riaprire… Insomma, valeva la pena aspettare“.

Ma la sua preoccupazione maggiore, spiega, è garantire il distanziamento. “Bisognerebbe valutare sistemi alternativi, magari a rotazione fare lezione da remoto per un terzo degli scolari di una classe. Infine, avremmo bisogno di più test e presenza sanitaria nelle scuole”. Un altro nodo è la misurazione della febbre: “Farlo a casa mi lascia perplesso”. Poi c’è l’incognita influenza stagionale: “Avremo problemi quando cominceranno a esserci tutte le altre infezioni alle vie respiratorie, non mi è chiaro cosa succederà nelle varie regioni per il vaccino anti influenzale rivolto a bambini e ragazzi”. Quanto alla possibilità di fare più tamponi agli studenti, Galli spiega: “Noi stiamo studiando un sistema che velocizza i tempi: prelievo della saliva per gruppi, per classi, in modo da velocizzare i test. Se in una classe emergono tracce di coronavirus, allora si fanno i tamponi ai singoli studenti di quella classe. Si chiama pooling, ci stiamo lavorando”.

Il covid "ha creato la più grande interruzione dei sistemi educativi nella storia, colpendo quasi 1,6 miliardi di studenti in più di 190 Paesi e la nostra regione non fa eccezione". Questo l'allarme contenuto nella dichiarazione congiunta del direttore Regionale per l'Europa dell'Oms, Hans Kluge, e del ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine del summit con 53 Paesi. La chiusura delle scuole in piena emergenza, si legge, "è stata vitale" ma ora va determinata la riapertura degli Istituti in "modo sicuro" perché lo stop delle scuole può provocare effetti gravi in termini di istruzione e di salute, compresa quella mentale, lo sviluppo sociale e il rischio di trovarsi in un ambiente familiare violento. L'impatto più pesante per i bimbi in situazioni vulnerabili e di indigenza

L'obiettivo del summit: dare indicazioni su procedure condivise per la riapertura delle scuole. Il ministro sella Salute Roberto Speranza spera in una coalizione e "dati in comune per migliori politiche future".

 

"E' realistico preparare e pianificare la disponibilità dell'apprendimento online per integrare l'apprendimento nel prossimo anno scolastico", si sottolinea nella dichiarazione congiunta. Le lezioni online saranno necessarie "durante le chiusure temporanee", "possono essere necessarie durante la quarantena episodica e possono integrare l'apprendimento scolastico in circostanze in cui i bambini alternano la presenza scolastica per rispettare le esigenze di allontanamento fisico nelle aule più piccole".

 "Dovranno essere attuate politiche specifiche per i bambini a rischio con esigenze di apprendimento o condizioni di salute speciali", continua la nota, "nonché per gli educatori con condizioni di salute che li rendono vulnerabili a infezioni più gravi. Abbiamo convenuto che esiste un'ampia gamma di misure che possono essere prese in considerazione per la riduzione del rischio negli ambienti scolastici.

"Le misure protettive relative all'igiene delle mani", spiegano Kluge e Speranza "alle distanze fisiche, all'uso di maschere ove appropriato e allo stare a casa in caso di malattia sono le pietre angolari di un'istruzione scolastica sicura all'interno della realtà covid 19. L'importante legame tra i settori della sanità e dell'istruzione continuerà a crescere mentre navighiamo nella nuova realtà post-COVID-19. Ci impegniamo a lavorare in tutti i settori per soddisfare le esigenze dei bambini".

 

 


Tags:




Ti potrebbero interessare

Speciali