Neo fascisti e ultras al Circo Massimo. Scontri con le forze dell'ordine, aggrediti giornalisti

di redazione Roma 06/06/2020 ROMA
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Scontri al Circo Massimo con lancio di oggetti e bombe carta da parte dei manifestanti nei confronti della polizia, alla manifestazione di Forza Nuova. Tutto sarebbe partito da una scaramuccia con le telecamere presenti, degenerata in una rissa, o da un diverbio interno fra i manifestanti. Sono 2 le persone arrestate e 13 i fermati dai poliziotti del reparto Digos, la loro posizione è al momento al vaglio. La manifestazione si è conclusa con un'ora di anticipo rispetto all'orario autorizzato. Visti i reiterati scontri tra i presenti, ha avuto uno svolgimento limitatissimo e si è conclusa con i vari gruppi organizzati di militanti, che via via hanno abbandonato la zona. Lancio di vasi, bottiglie e petardi contro la polizia Sono stati lanciati vasi, bottiglie e petardi contro forze dell'ordine e giornalisti durante i minuti di tensione che si sono registrati a via dei Cerchi in avvio della manifestazione organizzata, oltre che da Forza Nuova, da altri gruppi di estrema destra. Polizia in assetto antisommossa e idranti per ripristinare la normalità, i manifestanti  si sono poi assiepati sotto al palco allestito al Circo Massimo.

Al grido "Duce,  Duce" Sono arrivati al circo Massimo al grido di 'Duce, Duce'. Si fanno chiamare 'Ragazzi d'Italia' e sono giunti a folti gruppi con bandierine tricolore e fumogeni. Sono gli estremisti di destra e ultras di varie curve, scesi in piazza per protestare contro le misure adottato dal Governo in questa fase dell'emergenza Covid. Tante magliette bianche, pochissime mascherine, teste rasate, tatuaggi, qualche braccio teso e una presenza femminile pari a zero. Tra i presenti, anche il leader di Forza nuova Giuliano Castellino e sponenti della curva nord della Lazio con le magliette raffiguranti Diabolik, così come veniva soprannominato il capo degli irriducibili,  Fabrizio Piscicelli, ucciso in un agguato lo scorso anno. Tutti accalcati senza mascherina La mascherina, chi l'ha portata, l'ha tenuta sotto il mento. Accalcati tutti, come se il coronavirus fosse un ricordo sbiadito. C'è stato anche chi, ironizzando, ha detto di non esser disposto a parlare a chi la  indossava. In tanti con la mascherina nera "fatta arrivare  direttamente da Predappio" con la scritta "Boia chi molla", anche  quella rigorosamente al braccio. Tanti i manifestanti dal nord: "Siamo apolitici" Sono arrivati sfilando col tricolore da via dei Cerchi a via della Greca i rinforzi al Circo Massimo. In molti sono arrivati da Brescia e Verona. Gli organizzatori di Forza Nuova hanno annunciano l'arrivo di altri quattro pullman, ma alla gente arrivata a Roma per manifestare poco interessava. "Siamo apolitici - ha raccontato  un manifestante arrivato da Brescia - ci conosciamo  tutti, siamo amici. Il Garda è raso al suolo a livello economico.  Siamo artigiani, commercianti, rappresentanti alimentari che servono  ristoranti, ragazzi in cassa integrazione. La manifestazione è aperta  a tutti, purché senza simboli politici. La maglietta bianca rappresenta questo".  "Speriamo di ottenere qualcosa, più tardi - ha spiegato - una delegazione  andrà al Quirinale: ciò che è stato fatto, se è stato fatto,  evidentemente non è arrivato. La mia compagna lavora in una casa di  riposo in provincia di Mantova e ancora aspetta che le facciano il tampone". La condanna delle forze politiche Scene di violenza quelle documentate dal Circo Massimo che hanno indignato il mondo politico e sindacale che ha bollato 'senza se e senza ma' la 'pagina vergognosa di squadrismo'. "Su di loro la storia ha già espresso un verdetto inappellabile" ha scritto in un tweet il vice segretario del Pd Andrea Orlando. Mentre il vice ministro dell'Interno Matteo Mauri giudica le aggressioni ai giornalisti e alle forze dell'ordine episodi "gravissimi, eversivi e premeditati". Per il deputato del Pd Walter Verini "Non si è arrecata solo un'offesa a Roma ma una ferita al Paese. Si è avuta una riprova - ha detto - di quanto siano pericolosamente attuali rigurgiti neofascisti e neonazisti".

Condanna anche dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Andrea Martella che in un tweet parla di un "un doppio attacco, deliberatamente antidemocratico, da condannare senza se e senza ma". E di "sfregio alla democrazia e alla libertà di stampa" scrive in una nota il presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, Carlo Verna. Raggi: agitatori e violenti, siete bestie "Tutta la mia solidarietà alle forze dell'ordine e ai giornalisti. Agli agenti in strada, oggi come ogni giorno, va il mio ringraziamento per il lavoro costante che portano avanti a tutela della città. Quanto agli  agitatori e ai violenti di professione, perdonatemi ma non trovo altro termine per definirvi: siete delle bestie". Così su Facebook il sindaco di Roma, Virginia Raggi.



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