Scuola. La ministra Azzolina "Maturità ammessi. Vacanza di pasqua e calendario scolastico non cambiano. A settembre non si può escludere ancora la didattica a distanza"

di redazione 06/04/2020 CULTURA E SOCIETÀ
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E' previsto un piano per riprendere le scuole in modalità in distanza se si riproponesse il problema virus anche in autunno?". "E' uno degli scenari a cui stiamo pensando". Lo ha detto la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina rispondendo ad una domanda a Che tempo che fa. "Penso al problema atavico alle classi pollaio in cui è difficile tenere il metro di distanza. Con lo staff del Ministero lavoreremo a tutti gli scenari. Domani in Cdm discuteremo a un decreto che farà riferimento anche a questi aspetti".

"La maggioranza prepara la fine di questo anno scolastico che non sarà perso grazie alla didattica a distanza e prepariamo anche l'inizio del prossimo", ha proseguito Azzolina. Rispondendo poi ad un'altra domanda la titolare del Ministero dell'Istruzione ha chiarito che il governo non si è dato una data per decidere se e quando si ritornerà a scuola, "non ci siamo dati una data ma quando si ritornerà a scuola sarà perché avremo la certezza che i nostri figli, i figli degli italiani, saranno al sicuro".

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, incalzata da Fabio Fazio e dal virologo Roberto Burioni a “Che tempo che fa”, a proposito del ritorno a scuola dopo il 18 maggio ha detto: “La politica sarà ancora più prudente della scienza perché mai e poi mai metteremmo a rischio la vita degli studenti”. Sull’esame di Maturità, ha voluto tenere il punto: “Gli studenti sono tutti ammessi, ma essere ammessi non significa essere promossi. Saranno tutti ammessi perché non abbiamo la certezza matematica di essere arrivati al 100 per cento degli studenti con la didattica a distanza”. E rispetto a settembre, alla domanda se le lezioni a distanza continueranno ad essere usate, ha risposto che è un’ipotesi: “Stiamo immaginando scenari per l’autunno, c’è il problema delle classi pollaio, dove è impossibile mantenere la distanza di sicurezza”.

"Abbiamo previsto diversi scenari che garantiscano un esame serio - ha spiegato la ministra - Gli scenari sono due per gli esami di Stato: una nel caso in cui si tornasse in classe entro il 18 maggio è di un esame di maturità con una commissione tutta interna con il presidente esterno", ci sarà "la prova nazionale di italiano, la seconda prova sarà preparate dalla commissione interna". Se invece non si torna a scuola, "gli esami saranno con un'unica prova orale" e "gli studenti saranno tutti ammessi ma non significa essere promossi". 

Azzolina ha parlato anche degli esami di terza media: "L'esame di terza media si farà comunque", sia che le scuole riaprano sia che restino chiuse per l'emergenza coronavirus. Se la scuola non dovesse riaprire, "gli studenti presenteranno un elaborato e ci sarà lo scrutinio finale. L'esame comunque si farà". 

Quanto al ritorno in classe la ministra dell'Istruzione ha spiegato: "Ho il compito di tutelare gli studenti e garantire alle famiglie che finchè non ci sarà sicurezza per tornare a scuola non torneranno in classe, ma ho anche il dovere di pensare a degli scenari per far sì che gli studenti continuino a lavorare. Il mio compito è valutare vari scenari".

La didattica a distanza non è più solo consigliata ma diventa obbligatoria: il decreto che contiene le misure in vista della chiusura dell'anno scolastico e degli esami di Stato e di terza media, che dovrebbe essere approvato oggi dal Consiglio dei ministri, prevederebbe, tra le altre, anche questa novità: la didattica a distanza dovrà essere assicurata, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione. "In corrispondenza della sospensione - si legge infatti nella bozza del decreto - il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza". Per le festività di Pasqua però le lezioni a distanza si fermeranno, dal 9 al 14 compresi, il calendario scolastico al momento non è stato modificato, nè ci sono indicazioni diverse da parte del Ministero dell'Istruzione. E' fatta salva la possibilità delle scuole, data l'autonomia, che si possa decidere qualche giorno di 'recupero' dei giorni di lezione persi nel caso in cui vi sia pieno accordo tra le varie componenti della scuola. Intanto la bozza del decreto che era circolata nelle ore scorse sarebbe stata oggetto di modifiche.

A destare critiche era stata soprattutto la parte in cui si prevedeva che durante lo stato di emergenza il ministro dell'Istruzione non avesse l'obbligo di sottoporre i provvedimenti al Consiglio superiore della pubblica istruzione (Cspi). "Il parere del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione va ascoltato ma va velocizzato il tempo in cui deve dare risposte.

Certo, non possiamo sottrargli prerogative", ragiona parlando con l'ANSA la responsabile scuola del Pd, Camilla Sgambato. E tra i parlamentari, anche di maggioranza, c'è chi comincia a ragionare anche sulla possibilità che il concorso straordinario per la stabilizzazione dei docenti precari da almeno 3 anni si svolga per soli titoli. Una tesi, questa, sposata da tempo dal senatore della Lega Mario Pittoni. "E' possibile - osserva - che a settembre l'anno scolastico debba riprendere con la didattica a distanza a cui si aggiunge il problema dei 200 mila insegnanti precari, pari al 25% del corpo docente: due bombe pronte a esplodere".

Per questo Pittoni, che è anche responsabile scuola per il partito, propone, per risolvere il secondo problema, un grande piano di stabilizzazione dei docenti precari, con un concorso per soli titoli per i docenti che insegnano da almeno 36 mesi. E' quindi possibile che la seconda parte del decreto, che comprende il ruolo del Cspi e i concorsi, venga modificata o addirittura stralciata. Sembra invece rimanere valido il testo nella parte in cui fissa la dead line al 18 maggio: se per quella data si rientrerà in classe, gli esami di maturità si svolgeranno con lo scritto di italiano il 17 giugno e poi una seconda prova decisa dalle commissioni interne cui farà seguito l'orale. In caso contrario, l'esame si svolgerà unicamente in forma orale in modalità a distanza. Tutti dovrebbero poi essere ammessi a classe successiva, ma con il recupero debiti dal 1 settembre. "Stiamo preparando un decreto per accompagnare, con responsabilità e serietà, la scuola e i nostri ragazzi verso la fine di questo anno scolastico e l'inizio del prossimo", fa sapere la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina. 



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