Coronavirus. Due le vittime tra Lombardia e Veneto. 51 i contagiati. 39 in Lombardia, 11 in Veneto

di redazione 22/02/2020 CULTURA E SOCIETÀ
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Gli italiani al momento positivi al virus sono 51 

ll coronavirus fa un'altra vittima in Italia, dopo l'uomo morto ieri sera in Veneto. Secondo fonti sanitarie citate dall'Ansa  si tratta di una donna di Casalpusterlengo di 76 anni, che viveva da sola. La donna è morta in casa e sarebbe stata contagiata perché nei giorni scorsi era stata nel pronto soccorso di Codogno, lo stesso in cui era stato il 38enne di Codogno indicato come "paziente 1". L'accertamento che il decesso della donna è stato dovuto al coronavirus è stato fatto dopo la sua morte.

Intanto ci sono nuovi casi nel Nord Italia. In Veneto, dopo i due uomini, tra i quali uno deceduto ieri, c'è un uomo di 77 anni risultato positivo al test a Mira (e non a Dolo come detto in un primo momento), nel veneziano, ed è ricoverato in terapia intensiva. Gli accertamenti sono stati fatti dal centro di riferimento regionale di Padova. Come da prassi il campione è stato inviato allo Spallanzani di Roma per la conferma.

E sempre dalla zona di Codogno i contagi si sono allargati al pavese, dove si sono ammalati due medici di Pieve Porto Morone, un comune della Bassa vicino alla provincia di Lodi. Da questa notte sono ricoverati al reparto di Malattie Infettive del San Matteo. I due medici, marito e moglie, sono stati riscontrati positivi al primo controllo. Il marito opera come medico di base a Pieve Porto Morone (Pavia) e Chignolo Po (Pavia). La moglie è una pediatra che lavora nella zona di Codogno (Lodi).

Il presidente della Regione Zaia ha confermato che ci sono "altri sette casi positivi tutti a Vò Euganeo di cui due famigliari del signor Trevisan: la moglie e la figlia" e che continuano "le verifiche dei contatti più ravvicinati che hanno avuto i contagiati".

Fonti della Regione Veneto informano intanto che è in condizioni stazionarie l'uomo di 67 anni di Vò Euganeo che fino a ieri era il secondo caso di contagio da coronavirus in Veneto. L'amico con cui, per cause ancora ignote, aveva condiviso il contagio, Adriano Trevisan, 78 anni, è stato il primo deceduto in Italia. Entrambi erano ricoverati nell'ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova.

Il presidente della Regione, Zaia, ha scritto sui social che "Nella notte la Protezione civile del Veneto ha montato a scopo precauzionale 12 tende per massimo 96 posti all'esterno dell'ospedale di Schiavonia (Padova), a disposizione degli operatori sanitari e del personale medico". L'intervento rientra nelle operazioni di isolamento dell'area padovana dove si è sviluppato il contagio.

In Lombardia, il sindaco di Sesto Cremonese ha comunicato che c'è un contagiato nel comune, i casi riferiti dal presidente della Regione Fontana sono ora 32 nella Regione, dove dieci comuni del lodigiano sono isolati e sono in quarantena 250 persone che hanno avuto contatti con i contagiati. Scuole chiuse a Cremona e sospese le manifestazioni pubbliche, il sindaco ha invitato i residenti a restare in casa.

C'è poi un caso sospetto in isolamento precauzionale all'ospedale San Raffaele di Milano. Per la possibile positività del paziente, di cui non sono certe le generalità, si attendono conferme da Roma, dove vengono inviati tutti i campioni per ulteriori accertamenti.

Distribuire la Comunione solo sulla mano e non in bocca ed evitare lo scambio di pace. Sono alcune delle misure disposte dal vescovo di Piacenza Gianni Ambrosio per le messe nelle chiese della Diocesi. A seguito delle disposizioni emanate dalla Prefettura di Piacenza sul coronavirus, il Vescovo ha disposto, a scopo precauzionale e sino a nuove indicazioni, anche la sospensione delle attività di catechismo, di gruppo e altre occasioni aggregative.

Intanto ci sono due nuovi casi nel Nord Italia, uno a Dolo, nel Veneto, e uno a Cremona in Lombardia. In Veneto, dopo i due uomini, tra i quali uno deceduto in nottata di ieri c'è una persona risultata positiva al test a Dolo, nel veneziano, ed è ricoverata in terapia intensiva. Gli accertamenti sono stati fatti dal centro di riferimento regionale di Padova. Come da prassi il campione è stato inviato allo Spallanzani di Roma per la conferma.

In Lombardia, il sindaco di Sesto Cremonese ha comunicato che c'è un contagiato nel comune, i casi sarebbero ora 25 nella Regione, dove dieci comuni del lodigiano sono isolati e sono in quarantena 250 persone che hanno avuto contatti con i contagiati. Scuole chiuse a Cremona e sospese le manifestazioni pubbliche, il sindaco ha invitato i residenti a restare in casa.

Fonti della Regione Veneto informano intanto che è in condizioni stazionarie l'uomo di 67 anni di Vò Euganeo che fino a ieri era il secondo caso di contagio da coronavirus in Veneto. L'amico con cui, per cause ancora ignote, aveva condiviso il contagio, Adriano Trevisan, 78 anni, è stato il primo deceduto in Italia. Entrambi erano ricoverati nell'ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova,

Il presidente della Regione, Zaia, ha scritto sui social che "Nella notte la Protezione civile del Veneto ha montato a scopo precauzionale 12 tende per massimo 96 posti all'esterno dell'ospedale di Schiavonia (Padova), a disposizione degli operatori sanitari e del personale medico". L'intervento rientra nelle operazioni di isolamento dell'area padovana dove si è sviluppato il contagio.

Intanto continuano le misure per contenere il contagio in Veneto e in Lombardia e si terrà in mattinata nella sede della Protezione Civile regionale, a Marghera, la riunione dell'unità di crisi del Veneto dedicata all'emergenza da coronavirus.
Alla riunione parteciperanno il governatore Luca Zaia, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà e, in collegamento da Roma, il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il commissario per l'emergenza sanitaria, Angelo Borrelli.

Al momento, dopo il decesso del 76enne di Vò Euganeo, sono venti le persone contagiate in Italia. Resta in prognosi riservata il 38enne a Codogno, infettata anche sua moglie incinta di 8 mesi, un compagno di sport, 5 operatori sanitari, 3 ricoverati e 3 frequentatori dello stesso bar.

Il personale medico e paramedico resta in prima linea in tutta Italia, visti anche i cinque casi di contagio di Codogno. È toccante la testimonianza della figlia di una delle infermiere che lavorano proprio nella struttura del paese lombardo: "Mia mamma lavora nel pronto soccorso di Codogno. Non sapete quanto fa male sapere che lei e tutti i suoi colleghi dovranno stare in isolamento per 15 giorni - scrive sui social Elena, che aggiunge: "chi fa questo lavoro va ringraziato ogni giorno per ciò che fa". Sono numerosi i messaggi di solidarietà ottenuti dal post. "Grazie di cuore per tutto ciò che fate. C'è un'Italia che non urla, che non strepita, ma che ogni giorno suda e fatica per il prossimo. Grazie davvero", è uno dei commenti. "Grazie di cuore a chi mette a rischio la propria salute".

l coronavirus ha provocato finora 2.360 vittime a livello mondiale, incluso l'italiano deceduto ieri sera in Veneto: è quanto emerge dal bilancio aggiornato della statunitense Johns Hopkins University. Il totale dei casi confermati di contagi è salito a quota 77.662, mentre i pazienti guariti finora sono 21.029.

"Abbiamo preso tutte le misure e siamo disponibili a valutarne ulteriori, se necessarie", ha detto il premier Giuseppe Conte al termine della riunione straordinaria alla Protezione Civile alla quale ha partecipato anche il ministro della Salute Speranza. "Rassicuriamo tutta la popolazione - ha aggiunto - al momento abbiamo messo in quarantena tutte le persone che sono venute in contatto con i casi certificati positivi". "Siamo convinti che il servizio sanitario nazionale sia all'altezza di questa sfida - ha aggiunto il ministro Speranza -. Abbiamo fatto un lavoro di screening molto accurato, per selezionare uno ad uno i contatti stretti di queste persone li stiamo verificando uno ad uno con i tamponi e pensiamo che questa sia la modalità più efficace per contenere l'avanzamento del virus".

Gli italiani al momento positivi al virus sono 40 


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