Coronavirus. 305 le vittime. 14 500 i contagiati. Ma ci sono già i primi guariti. Il Governo "Rimpatrio per gli italiani ma frontiere aperte"

di redazione 02/02/2020 ESTERI
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Prima vittima fuori dalla Cina per il Coronavirus; si tratta di un cittadino cinese arrivato nelle Filippine il 25 gennaio e subito ricoverato. Lo riferisce l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo cui si tratta del primo decesso fuori dalla Cina. «Le condizioni dell'uomo - comunica l'Oms - sono andate progressivamente peggiorando e si sono definitivamente deteriorate nelle ultime 24 ore sino alla morte». La causa del decesso è il coronavirus.

La Cina ha visto un brusco aumento delle morti per coronavirus: secondo le statistiche ufficiali il numero di decessi è salito da 259 a 304 in 24 ore. I casi confermati del virus sono saliti a 14.380, secondo i media statali, con la maggior parte dei nuovi casi nell'Hubei, la provincia cinese centrale dove l'epidemia è scoppiata per la prima volta, a dicembre.

Wuhan, completato l'ospedale speciale per il coronavirus. Il primo ospedale speciale di Wuhan, deciso e costruito in tempi record per far fronte alla crisi del nuovo coronavirus, è stato completato e domani, come da programma, comincerà ad accogliere i pazienti. La struttura, nota con il nome di Huoshenshan, sarà gestito dai medici militari, hanno riferito i media cinesi. 

Cina, operazioni per sostenere la riapertura dei mercati. La Banca centrale cinese (Pboc) ha annunciato la maxi iniezione di liquidità sui mercati per 1.200 miliardi di yuan (173 miliardi di dollari) per sostenere l'economia quando il Paese lotta per superare la crisi del nuovo coronavirus che ha provocato finora 304 vittime. Le operazioni, ha spiegato la Peoplès Bank of China in una nota, avverranno domani quando riapriranno i mercati finanziari dopo la lunga pausa del Capodanno lunare.

Anche la Nuova Zelanda ferma gli arrivi dalla Cina. La Nuova Zelanda ha annunciato che limiterà l'ingresso nel paese di cittadini stranieri che sono stati o sono attualmente in Cina per prevenire la diffusione del coronavirus. Le restrizioni, per ora, dureranno 14 giorni ma saranno riviste ogni 48 ore, secondo il quotidiano locale 'New Zeland Herald'. Tra le persone che saranno interessate da queste restrizioni anche quanti si troveranno in Cina dopo oggi.

Domani il rimpatrio degli italiani da Wuhan. L'operazione è stata calcolata in un massimo di 31 ore. E già lunedì i nostri 67 connazionali atterreranno a Pratica di Mare per poi essere scortati, da un cordone di polizia e carabinieri, all'interno della città militare della Cecchignola, alla periferia sud di Roma. Qui trascorreranno i 14 giorni della quarantena. È un dispositivo studiato nei minimi dettagli, quello coordinato dalla ministero della Difesa guidato da Lorenzo Guerini. L'aereo del 14° Stormo dell'Aeronautica Militare, partirà con i serbatoi pieni: 160mila libbre di Jp8 (Jet Propellant 8), il carburante utilizzato per i velivoli militari. 

Gli italiani bloccati a Wuhan, a causa della quarantena decisa per contenere l'epidemia del nuovo coronavirus, sono stati trasportati in autobus all'aeroporto internazionale della città, in attesa dell'arrivo dell'aereo messo in campo dall'Unità di crisi della Farnesina che provvederà al loro rimpatrio. Secondo quanto riferito da alcuni connazionali, il trasporto con largo anticipo è dovuto alle procedure burocratiche da fare, incluso un primo check di verifica sullo stato di salute.

Rimpatri a partire da lunedì, controlli sanitari anche nei porti, sospensione dei visti, termoscanner negli aeroporti per estendere le verifiche mediche a tutti i passeggeri che arrivano dalla Cina non con voli diretti ma transitando da altri scali, meno restrizioni per le merci e nessuna chiusura delle frontiere. Prende forma il piano del governo per contenere il rischio contagio ed evitare la diffusione del coronavirus: una serie di misure messe a punto nel Comitato operativo della Protezione Civile dal Commissario straordinario Angelo Borrelli e che entreranno in vigore nelle prossime ore, appena definiti i dettagli tecnici e operativi.

Gli aeroporti restano però i luoghi a maggior rischio per la diffusione del virus. E per questo nella riunione si è deciso che le procedure sanitarie già in vigore verranno estese a tutti i voli provenienti dalla Cina passando per scali intermedi. Ma non solo. Visto che si tratta di controllare migliaia di persone, spiega il Commissario, "stiamo immaginando ulteriori misure. Organizzeremo negli aeroporti delle aree attrezzate con termoscanner in cui tutti i passeggeri in entrata e in uscita dovranno transitare. Lo strumento ci permetterà di individuare chi ha la temperatura fuori dalla norma".

STRETTA ANCHE SUI PORTI - Le verifiche scatteranno inoltre anche nei porti. A tutte le navi in transito nei porti italiani, sia quelle mercantili che quelle da crociera, verrà estesa la procedura di 'libera pratica sanitaria' prevista per le imbarcazioni extra Ue. In sostanza, i medici potranno salire a bordo delle navi per fare analisi ed esami sia se da bordo verranno segnalati casi sospetti sia agendo autonomamente, su disposizione delle Asl.

FRONTIERE APERTE E SÌ A CIRCOLAZIONE MERCI - Borrelli ha assicurato però che non verranno chiuse le frontiere "Stiamo lavorando per capire come potenziare i controlli su treni e auto in arrivo nel paese, ma non ci sono oggi, in Europa e in Italia, condizioni tali che possano far ipotizzare una chiusura delle frontiere. Sarebbe una misura veramente assurda". L'altra 'apertura' emersa nel corso della riunione è quella verso la circolazione delle merci. "Al momento è tutto fermo ma è una misura troppo restrittiva" ammette il capo della Protezione Civile sottolineando che è necessario riaprire i collegamenti soprattutto per quanto riguarda il materiale medico sanitario, come ad esempio le provette per le analisi che dall'Italia devono arrivare in Cina.

STOP AI VISTI - Scatterà invece il blocco per i visti. Il sottosegretario al Turismo Lorenza Bonaccorsi ha fatto sapere che è stata sospesa la concessione in Cina da parte delle agenzie autorizzate. Verranno dati quelli dei consolati ma solo "per motivi familiari o casi di conclamata e acclarata urgenza".

TURISTI ALLO SPALLANZANI IN CONDIZIONI 'DISCRETE' - Intanto dall'ospedale dove è ricoverata la coppia di cinesi risultata positiva al virus arrivano notizie confortanti. Le condizioni dei due sono stabili: la donna, 65 ha accusato "nausea e vomito" mentre l'uomo presenta "un quadro di polmonite interstizio alveolare bilaterale" e "febbre associata a tosse e astenia". Confermata la negatività ai test anche per l'operario romeno che lavora all'hotel dove alloggiavano i due e per altri 13 pazienti. In ospedale restano ricoverati in attesa dell'esito dei test "13 pazienti provenienti da zone della Cina interessate dall'epidemia" e i 20 che hanno avuto contatto con la coppia. Anche se "la loro salute non desta preoccupazioni".

NEL MONDO

Messico, Uber lascia a terra 240 persone. La società ha spiegato che sulla base di informazioni ricevute dal ministero della Salute sono stati sospesi i conti dei 240 clienti che hanno viaggiato a Città del Messico sulle vetture di due conducenti con cui si era precedentemente spostato il possibile contagiato. La società ha informato e 'bloccatò i due conducenti e i loro passeggeri dei giorni scorsi fornendogli le indicazioni necessarie per contattare le autorità competenti. Le autorità di Città del Messico, in relazione a questa vicenda, hanno assicurato che nessun caso confermato di contagio coronavirus è stato segnalato localmente, specificando che «per quanto riguarda le informazioni diffuse sui social da Uber, in cui si afferma che una delle sue unità ha trasferito una persona di origine cinese da Los Angeles con un possibile caso di coronavirus, il Dipartimento della Salute di Città del Messico specifica che sono in corso i controlli del caso seguendo il protocollo stabilito».

Morto nelle Filippine contagiato dalla compagna. Il paziente, un cinese di 44 anni, è morto sabato nelle Filippine. L'uomo era ricoverato dal 25 gennaio, ha detto il segretario alla salute, Francisco Duque, ed era il compagno della prima persona contagiata del virus nelle Filippine, una donna cinese di 38 anni. «Nel corso del ricovero del paziente, ha sviluppato una grave polmonite», ha detto Duque in una conferenza stampa. «Nei suoi ultimi giorni, il paziente era stabile e ha mostrato segni di miglioramento, tuttavia le sue condizioni sono peggiorate nelle ultime 24 ore con conseguente morte», ha aggiunto. I due, entrambi di Wuhan, erano arrivati nelle Filippine da Hong Kong il 21 gennaio. Sono gli unici casi confermati finora nel Paese.

  Islamabad ha annunciato che nessun cittadino pakistano sarà evacuato dalla Cina a causa della diffusione del coronavirus. Zafar Mirza, consigliere del premier sulla salute, ha dichiarato: «Una persona infetta dal coronavirus può trasferire il virus a un altro essere umano. L'OMS ha dichiarato l'emergenza. Essendo una nazione responsabile il Pakistan vuole garantire la massima sicurezza ai residenti». L'annuncio è arrivato in risposta alle famiglie dei pashistani in Cina, che chiedono a gran voce che il governo rimpatri i loro cari. Secondo dati ufficiali, il numero totale di pachistani in Cina è tra i 28 e i 30 mila. Circa 500 giovani studiano in diverse istituzioni a Wuhan, l'epicentro del coronavirus che è stato messo in quarantena.


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