Corte D'Appello di Torino "Collegamento tra uso cellulare e alcuni tumori". Gli esperti "Al momento nessuna evidenza scientifica"

di redazione 14/01/2020 SCIENZA E TECNOLOGIA
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L'uso prolungato del telefono cellulare può causare tumori alla testa. Lo sostiene la Corte d'Appello di Torino che, oggi, ha confermato la sentenza di primo grado del Tribunale di Ivrea, emessa nel 2017, sul caso sollevato da un dipendente Telecom Italia colpito da neurinoma del nervo acustico.

Il pronunciamento riapre il dibattito, ma l'estate scorsa un rapporto curato da Istituto Superiore di Sanità, Arpa Piemonte, Enea e Cnr-Irea non ha dato conferme all'aumento di neoplasie legato all'uso del cellulare.

Il Tribunale di Ivrea aveva condannato l'Inail a corrispondere una rendita vitalizia da malattia professionale a Roberto Romeo, 57 anni, dipendente di una grande azienda, cui era stato diagnosticato il tumore dopo che per 15 anni aveva usato il cellulare per più di tre ore al giorno. Il giudice del lavoro del Tribunale di Ivrea, Luca Fadda, aveva riconosciuto che il tumore, benigno ma invalidante, contratto dall'uomo è stato causato dall'uso scorretto del cellulare. "Speriamo che la sentenza spinga a una campagna di sensibilizzazione, che in Italia non c'è ancora", afferma l'avvocato Stefano Bertone.


"Come studio - aggiunge - abbiamo aperto il sito neurinomi.info, dove gli utenti possono trovare anche consigli sull'utilizzo corretto del telefonino". "Non voglio demonizzare l'uso del telefonino, ma credo sia necessario farne un uso consapevole", afferma Romeo.


"Ero obbligato ad utilizzare sempre il cellulare per parlare con i collaboratori e per organizzare il lavoro - racconta l'uomo -. Per 15 anni ho fatto innumerevoli telefonate anche di venti e trenta minuti, a casa, in macchina. Poi ho iniziato ad avere la continua sensazione di orecchie tappate, di disturbi all'udito. E nel 2010 mi è stato diagnosticato il tumore. Ora non sento più nulla dall'orecchio destro perché mi è stato asportato il nervo acustico". Tutto il materiale scientifico e probatorio è stato ristudiato da due nuovi consulenti tecnici nominati dalla Corte: Carolina Marino e Angelo D'Errico. Ma anche a Brescia è stata pronunciata una sentenza analoga, già divenuta definitiva.

LE RICERCHE

Da anni diversi studi si sono interrogati sull'effetto dei cellulari sulla nostra salute. Sono infatti numerose le ricerche che hanno cercato di fare chiarezza sul tema, ma altrettante sono le conclusioni contraddittorie. Per alcuni l'uso del cellulare espone il cervello a pericolose onde elettromagnetiche che sul lungo periodo aumentano il rischio di ammalarsi di cancro. A mettere un punto sulla questione, almeno per ora, l'utimo rapporto dell'Istituto superiore di sanità (Iss) che risale allo scorso agosto e scagiona i telefonini. Secondo l'Iss, l'uso del cellulare non risulta associato all'incidenza di neoplasie nelle aree più esposte durante le chiamate vocali. Ma gli esperti tengono a ricordare che sono comunque necessari altre indagini sui rischi legati all’utilizzo fin dall'infanzia.


L'indagine dell'Iss prende in esame le caratteristiche e i livelli di emissione delle sorgenti di radiofrequenze più rilevanti per la popolazione come antenne radiotelevisive, stazioni radio base, WiFi, telefoni cellulari. L’esposizione personale dipende dai livelli di campo nei luoghi in cui si svolge la vita quotidiana, dal tempo trascorso nei diversi ambienti e dalle emissioni dei dispositivi utilizzati a stretto contatto.


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