Gaza. Tregua fra Israele e Hamas. Dopo due giorni di scontri morti 25 palestinesi e un israeliano

di redazione 06/05/2019 ESTERI
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 La vita nel Neghev occidentale sta tornando alla normalita' dopo due giorni di continui lanci di razzi da Gaza durante i quali sono rimasti uccisi 25 palestinesi (fra cui due donne incinte e una ragazza) e altri 170 sono stati feriti. Lo informa il ministero della Sanità locale, citato dall'agenzia di stampa Maan. Dopo giorni di riserbo, Hamas e la Jihad islamica hanno oggi reso noto le proprie perdite. La Jihad islamica ha annunciato la morte di otto dei suoi miliziani e Hamas di due combattenti. Fonti israeliane stimano invece in 15 i miliziani uccisi.

   Le strade della zona che costeggiano la striscia di Gaza sono state riaperte al traffico. Da parte loro le ferrovie israeliane hanno riaperto le stazioni di Sderot e di Ashkelon, che erano state tenute chiuse nei giorni scorsi nel timore che i treni fossero centrati da razzi palestinesi sparati da Gaza. D'altra parte, riferisce la radio militare, lungo il confine con Gaza restano due brigate dislocate ieri mentre i combattimenti erano particolarmente intensi.

   L'esercito israeliano ha annunciato "il ritorno alla normalità nelle retrovie israeliane" a partire dalle 7 (le 6 in Italia). La mossa dell'esercito rappresenta un'implicita conferma del raggiungimento di un' intesa per il cessate il fuoco a Gaza. In precedenza anche la televisione al-Aqsa di Hamas aveva annunciato un cessate il fuoco a partire dalle 4.30 locali.

Non si hanno ancora molti particolari sull'intesa raggiunta, tuttavia la tv israeliana - citando fonti palestinesi - ha riferito che Israele si sarebbe impegnata a realizzare entro una settimana tutti gli impegni concernenti la tregua con Gaza e che in merito ci sono garanzie dell'Onu e dell'Egitto. Il cessate il fuoco - secondo quanto riporta Haaretz - sarà reciproco ed entrambe le parti si impegnano al rispetto dell'intesa. La Radio militare ha detto che l'accordo indiretto è stato raggiunto grazie all'intervento dell'inviato dell'Onu Nickolay Mladenov.



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