L'omicidio del maresciallo Di Gennaro - L'assassino voleva fargliela pagare ai carabinieri. IL Pm "agguato violento e immotivato"

di redazione 14/04/2019 CULTURA E SOCIETÀ
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L'omicidio del maresciallo Vincenzo Di Gennaro e il ferimento del suo collega Pasquale Casertano sono "totalmente privi di motivazioni".

Papantuono era stato fermato per un controllo in una piazza centrale del paese. Invece di mostrare i documenti ha preso la pistola scaricando l'intero caricatore contro la pattuglia dei carabinieri. I due militari che erano a bordo non hanno fatto in tempo a scendere dall'auto. Il maresciallo Di Gennaro è stato colpito all'addome e al torace e il suo collega più giovane, Pasquale Casertano, che ha riportato ferite lievi al braccio e al fianco, ha avuto la presenza di spirito di guidare per qualche centinaio di metri verso la vicina sede del 118 nella speranza di salvare la vita al suo collega. Di Gennaro, però, non ce l'ha fatta.

Nel giro di pochi minuti un'altra pattuglia ha bloccato Papantuono: un pregiudicato, non un personaggio di spicco della temutissima criminalità locale ma comunque con precedenti per droga e che soltanto qualche giorno prima era stato sottoposto a una perquisizione. Durante l'operazione aveva minacciato i militari dicendo loro: "Ve la farò pagare". E mentre dal mondo delle istituzioni arrivavano messaggi di cordoglio, a cominciare dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dal premier Giuseppe Conte, in paese i cittadini sotto shock raccontano della quotidianità della vittima, conosciuta da anni e stimata da tutti

 

L'assassino, il pregiudicato Giuseppe Papantuono, "nei giorni scorsi aveva subito due controlli: nel primo fu trovato in possesso di alcune dosi di cocaina; alcuni giorni dopo fu fermato per possesso di un coltello. Fu condotto in caserma per il sequestro e rilasciato. In maniera generica aveva detto: 'Ve la farò pagare'". Così il procuratore di Foggia Ludovico Vaccaro.

Giuseppe Papantuono "era in strada e ha chiamato i carabinieri. Non appena il militare ha abbassato il finestrino, l'uomo ha sparato. Si è fermato solo quando il caricatore era vuoto. Voleva impossessarsi anche delle pistole dei militari. Poi si è aggrappato allo sportello dell'auto dei militari ed è rimasto aggrappato fino a quando l'auto non ha svoltato a sinistra. A quel punto è caduto". Lo ha spiegato il procuratore di Foggia, Ludovico Vaccaro, durante la conferenza stampa.

Nel decreto di fermo notificato a Giuseppe Papantuono "non abbiamo contestato la premeditazione: la scelta è stata quella di attendere le sue dichiarazioni prima di procedere a questa accusa". Lo ha precisato il procuratore di Foggia, Ludovico Vaccaro, in conferenza stampa.

A Papantuono viene contestato l'omicidio aggravato del maresciallo Vincenzo Di Gennaro, il tentato omicidio del suo collega Pasquale Casertano e il porto abusivo di arma. "L'indagato durante l'interrogatorio ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere", ha aggiunto Vaccaro.

Brava persona, bravissima persona", raccontano. Pochi minuti prima della sparatoria, Di Gennaro e il collega più giovane si erano fermati in un bar per un caffè. Poco dopo si sono sentiti gli spari. Il maresciallo viveva con il padre a San Severo e, raccontano alcuni colleghi, aveva deciso di sposarsi e stava per fissare la data delle nozze. Unanime il cordoglio da parte del mondo politico e istituzionale. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, il primo a commentare, ha anche postato su Facebook la foto dell'arrestato mentre veniva catturato: "Io sono contro la pena di morte - ha detto - ma un infame che ammazza un uomo che sta facendo il suo lavoro non merita di uscire di galera sino alla fine dei suoi giorni".

Il premier Conte, che era a Bari per l'inaugurazione dell'anno accademico al Politecnico, dal palco ha parlato di "giornata triste" e in apertura del suo intervento ha chiesto un minuto di silenzio in segno di cordoglio. Nel pomeriggio è andato a Foggia, dove ha incontrato i familiari del maresciallo Di Gennaro. Poi si è spostato a San Giovani Rotondo, il paese in cui vive la famiglia del premier, dove ha fatto visita al giovane carabiniere ferito che è ricoverato nell'ospedale Casa sollievo della sofferenza, la struttura che fu voluta da san Pio. "L'ho trovato in buone condizioni. È fuori pericolo", ha spiegato il premier. Il militare ha detto ai cronisti: "Non ricordo assolutamente nulla, sono provato". Anche il governatore pugliese, Michele Emiliano, è andato a Foggia e poi in ospedale a incontrare Casertano.


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