Addio a Bruno Ganz. Attore straordinario e discreto

di redazione 16/02/2019 ARTE E SPETTACOLO
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L'attore svizzero Bruno Ganz è morto a Zurigo a 77 anni. Con lui se ne va un grandissimo attore di cinema e teatro, molto amato dal pubblico internazionale e riconosciuto dalla critica di settore. Indimenticabile la sua interpretazione del dittatore Adolf Hitler ne "La caduta", 2004.

Sotto la regia di Wim Wenders si ricordano "L'amico americano" 1977 e "Il cielo sopra Berlino" 1987.

Ha lavorato inoltre sui set di registi come Eric Rohmer, Volker Schloendorff e Werner Herzog.

Ganz va ricordato anche come interprete teatrale (con lavori fra l'altro di Goethe e Brecht). Era figlio di un operaio svizzero e di una mamma italiana. 

Nato a Zurigo il 22 marzo del 1941, figlio di un operaio svizzero e di madre italiana, Bruno Ganz è stato uno degli attori più importanti e carismatici della sua generazione. Debutta al cinema nel 1960 nel film Der Herr mit der schwarzen Melone, grazie al quale viene notato dall'attore Gustav Knuth, che ne apprezza il talento. Nel 1970 è uno dei fondatori, assieme al regista Peter Stein e all'attrice Edith Clever, della compagnia berlinese di ispirazione brechtiana 'Schaubuhne am Halleschen Ufer'. Torna al cinema nel 1975 quando interpreta Lumière, scene di un'amicizia fra donne di Jeanne Moreau e, soprattutto, La Marchesa von... diretto da Eric Rohmer nel 1976. Il grande salto lo compie l'anno successivo quando il regista tedesco Wim Wenders gli affida la parte del corniciaio Jonathan Zimmermann in L'amico americano. Nel 1978 interpreta l'agente immobiliare Jonathan Harker nella celebre rivisitazione di Nosferatu, il principe della notte di Werner Herzog.

Lavora poi in Oggetti smarriti di Giuseppe Bertolucci (1980) e La storia vera della signora dalle camelie di Mauro Bolognini (1981), ma il successo planetario arriva nel 1987 col film Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders dove interpreta l'angelo Damiel che vive da sempre a Berlino e vede il mondo in bianco e nero. La scelta di diventare umano comporta la scoperta dei sensi quali il dolore, il calore e anche la scoperta che la realtà è a colori. Il film vince la Palma d'Oro per la miglior regia a Cannes.


Nato a Zurigo il 22 marzo del 1941, figlio di un operaio svizzero e di madre italiana, Bruno Ganz è stato uno degli attori più importanti e carismatici della sua generazione. Debutta al cinema nel 1960 nel film Der Herr mit der schwarzen Melone, grazie al quale viene notato dall'attore Gustav Knuth, che ne apprezza il talento. Nel 1970 è uno dei fondatori, assieme al regista Peter Stein e all'attrice Edith Clever, della compagnia berlinese di ispirazione brechtiana 'Schaubuhne am Halleschen Ufer'. Torna al cinema nel 1975 quando interpreta Lumière, scene di un'amicizia fra donne di Jeanne Moreau e, soprattutto, La Marchesa von... diretto da Eric Rohmer nel 1976. Il grande salto lo compie l'anno successivo quando il regista tedesco Wim Wenders gli affida la parte del corniciaio Jonathan Zimmermann in L'amico americano. Nel 1978 interpreta l'agente immobiliare Jonathan Harker nella celebre rivisitazione di Nosferatu, il principe della notte di Werner Herzog.

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Lavora poi in Oggetti smarriti di Giuseppe Bertolucci (1980) e La storia vera della signora dalle camelie di Mauro Bolognini (1981), ma il successo planetario arriva nel 1987 col film Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders dove interpreta l'angelo Damiel che vive da sempre a Berlino e vede il mondo in bianco e nero. La scelta di diventare umano comporta la scoperta dei sensi quali il dolore, il calore e anche la scoperta che la realtà è a colori. Il film vince la Palma d'Oro per la miglior regia a Cannes. 

Nel 1995 recita nella miniserie televisiva Il grande Fausto, incentrata sulla vita del campionissimo del ciclismo Fausto Coppi, interpretando il ruolo del massaggiatore non vedente Biagio Cavanna, scopritore e guida per l'intera carriera di Coppi. È diretto da Theo Angelopoulos in L'eternità e un giorno (1998) e La polvere del tempo (2008). Nel 1999 è sul set di Pane e tulipani di Silvio Soldini che gli vale il David di Donatello 2000 come miglior attore protagonista e il Premio del cinema svizzero come miglior interprete. 


Nel 2004 interpreta Adolf Hitler nel film La caduta, diretto da Oliver Hirschbiegel, che gli vale una nomination al Premio del cinema europeo nel 2004. Nel 2010 è Tiziano Terzani in La fine è il mio inizio diretto da Jo Baier e tratto dall'omonimo libro postumo del giornalista e scrittore fiorentino e nello stesso anno riceve l'European Film Academy Lifetime Achievement Award. Nel 2011 Bruno Ganz, che vive dividendosi tra Zurigo, Berlino e Venezia, riceve il Pardo alla carriera al Festival del cinema di Locarno


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