Reddito di cittadinanza. Tempistiche e requisiti

di redazione 06/02/2019 ECONOMIA E WELFARE
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Il sito, che al momento fornisce solo le informazioni circa i requisiti, il calcolo e le modalità di presentazione della domanda, diverrà pienamente operativo a partire dal 6 marzo. Da quella data le domande per ottenere il reddito di cittadinanza potranno essere quindi presentate anche online oltre che recandosi in un Caf o in un ufficio postale.

 Condizione necessaria per la domanda online è il possesso delle credenziali Spid.

Reddito di cittadinanza requisiti Isee.

Per ottenere il reddito di cittadinanza, che è una misura di contrasto alla povertà che mira anche ad affiancare il richiedente nel suo percorso nella ricerca di un lavoro, viene concesso a chi possiede determinati requisiti di reddito.

 Per tale ragione è necessario presentare un’attestazione Isee aggiornata all’anno in corso, quindi il 2019, in modo tale che l’Inps possa verificare il possesso di questi requisiti da parte del richiedente.

Se si vuole ottenere il beneficio economico ad aprile, occorre quindi richiedere il proprio Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) o recandosi in un Caf o utilizzando il modello precompilato disponibile sul sito dell’Inps.

Ma quali sono i requisiti Isee di cui è necessario essere in possesso per ottenere il reddito di cittadinanza?

Sul sito dedicato al RdC si può leggere che il sussidio è concesso ai nuclei familiari con:

 
  • un valore ISEE inferiore a 9.360 euro
  • un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30 mila euro
  • un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6 mila euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10 mila euro), alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5 mila euro in più per ogni componente con disabilità).
  • un valore del reddito familiare inferiore a 6 mila euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1). Tale soglia è aumentata a 7.560 euro ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. Se il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto, la soglia è elevata a 9.360 euro.

Per accedere alla misura è inoltre necessario che nessun componente del nucleo familiare possieda:

  • autoveicoli immatricolati la prima volta nei 6 mesi antecedenti la richiesta, o autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc oppure motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei 2 anni antecedenti (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità);
  • navi e imbarcazioni da diporto (art. 3, c.1, D.lgs. 171/2005).

Reddito di cittadinanza requisiti Isee

L’indicatore della situazione economica equivalente, il cui acronimo è Isee, è uno strumento che permette di misurare la condizione economica del nucleo familiare.

 

È un indicatore che tiene conto di reddito, patrimonio (mobiliare e immobiliare) e delle caratteristiche di un nucleo familiare (per numerosità e tipologia).

Qui tutto quello che c’è da sapere sull’Isee 2019: le novità e i documenti da presentare per il calcolo.

 

La nuova misura di contrasto alla povertà si affianca ad altri aiuti in vigore, confermati per il 2019, che contano già milioni di beneficiari. Sono questi ultimi a interrogarsi - insieme ai responsabili dei Caf, inondati di richieste sul punto - se l’accesso al nuovo beneficio faccia decadere o meno gli altri bonus, assegni e agevolazioni ai quali si ha diritto.

Per gli aspiranti percettori del reddito di cittadinanza, che vivono sotto la soglia Isee di 9.360 euro, sono diversi i bonus sul piatto, ma - in attesa dei chiarimenti ufficiali dell’Inps - per verificare la compatibilità tra le misure è necessario fare lo slalom tra i requisiti, le soglie reddituali e la disciplina introdotta con il Dl 4/2019. Molte famiglie potranno, infatti, incassare più tipologie di aiuto, ma in alcuni casi il nuovo «reddito» sarà decurtato dell’importo già percepito con altre forme assistenziali. In altre situazioni, invece, gli aiuti si potranno sommare: potrà accadere - come chiarisce il Dl 4/2019 - in caso di rimborsi spese, riduzioni tariffarie o rette per servizi, agevolazioni sui tributi, buoni servizio e prestazioni a favore dei disabili.

In linea generale, comportano un taglio del nuovo sussidio tutti i bonus già percepiti che richiedono la cosiddetta “prova dei mezzi”, ovvero il calcolo dell’Isee o la valutazione del reddito. Lo stesso accade per le prestazioni che aumentano il reddito disponibile del nucleo, come gli ammortizzatori sociali. In questi casi, il reddito di cittadinanza andrà a integrare le risorse già disponibili.

Ad esempio, se un lavoratore incassa 700 euro di Naspi al mese. perché è rimasto disoccupato, e ha diritto a 900 euro di reddito di cittadinanza (il valore per un nucleo di quattro componenti), il nuovo sussidio sarà decurtato riducendosi a 200 euro mensili. Allo stesso modo, se nel nucleo c’è un figlio nato da poco, potrà beneficiare anche del “premio alla nascita”, un assegno una tantum da 800 euro e del bonus bebè da 96 euro al mese (se è un secondo figlio). Quest’ultimo (introdotto con legge 190/2014, articolo 1, comma 125), pur essendo soggetto alla verifica dell’Isee, è esplicitamente escluso dal novero delle prestazioni che comportano una riduzione del reddito di cittadinanza.

Anche il bonus nido da 1.500 euro all’anno per pagare l’asilo, essendo un rimborso spese senza soglie di reddito, si sommerà all’eventuale reddito di cittadinanza e non ne comporterà in alcun modo un taglio.

Invece, sul fronte della pensione di cittadinanza, una signora over 67 con 513 euro di “minima” vedrà ridotto il suo eventuale sussidio dell’importo corrispondente: rispetto ai 630 euro mensili teoricamente riconosciuti in presenza dei requisiti reddituali, beneficerà di un aiuto da 117 euro. Restano invariati gli eventuali bonus gas e bonus energia (riduzioni tariffarie per le bollette).

All’eventuale reddito di cittadinanza, poi, nel caso di persone disabili si somma l’indennità di accompagnamento, che, essendo una prestazione a sostegno della disabilità, resta “fuori” dalla fotografia del reddito del nucleo.

Anche i numerosi aiuti che arrivano dagli enti locali dovranno seguire le regole generali: i rimborsi spese e le prestazioni slegate dalla “prova dei mezzi” si potranno sommare al reddito di cittadinanza; le forme di sostegno che richiedono una verifica della situazione economica (ad esempio, l’assegno di maternità o gli assegni familiari erogati dai Comuni) andranno a integrarsi con il nuovo sussidio. «Sarà fondamentale - fanno notare dal Caf Cisl - la piena operatività del Siuss, il sistema informativo unitario dei servizi sociali, per avere un quadro chiaro di tutte le prestazioni delle quali beneficiano le famiglie».

Infine, dal 1° marzo 2019, il reddito di inclusione, la vecchia misura di contrasto alla povertà in vigore dal 2017, non potrà essere più richiesto. E da aprile non sarà più riconosciuto né rinnovato. Ma per le 462 mila famiglie beneficiarie si impone una scelta: continuare a percepirlo per la durata residua (fino a 18 mesi) o - non si sa ancora come - rinunciare al vecchio per il nuovo e più ricco sussidio.


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