Celebrazioni ventennale dell'Euro. Juncker "Eccesso di austerity". Cambierà l'Unione?

di redazione 15/01/2019 ESTERI
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Al via alla Plenaria a Strasburgo alla seduta solenne per celebrazione i 20 anni dell'Euro. Presenti in aula oltre al presidente dell'Eurocamera Antonio Tajani il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il presidente della Bce Mario Draghi, il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno, il presidente della Commissione problemi economici e monetari dell'Eurocamera Roberto Gualtieri, oltre all'ex presidente della Bce Jean-Claude Trichet.

Durante la crisi del debito "c'è stata dell'austerità avventata, ma non perché volevamo sanzionare chi lavora e chi è disoccupato: le riforme strutturali restano essenziali". Così il presidente della Commissione Ue Juncker, nel suo intervento in aula a Strasburgo per la celebrazione dei vent'anni dell'euro. 
"Non siamo stati sufficientemente solidali con la Grecia e con i greci" durante la crisi del debito.  "Mi rallegro di constatare che la Grecia, il Portogallo ed altri Paesi - ha aggiunto Juncker - hanno ritrovato se non un posto al sole", almeno "un posto tra le antiche democrazie europee".

"Oggi la maggior parte delle sfide sono globali e possono essere affrontate solo insieme. È questa unione che è la sovranità del mondo, la sovranità che altrimenti andrebbe perduta in questo mondo globalizzato. È proprio in questo senso che la moneta unica ha dato a tutti i membri dell'area euro la propria sovranità di politica monetaria, rispetto agli accordi monetari preesistenti", ha detto il presidente della Bce Mario Draghi al Parlamento Europeo. Alle 16 Draghi terrà il discorso introduttivo in occasione della presentazione del report annuale della Bce 2017.

Di fronte a crisi e tensioni globali, la risposta non può che essere collettiva, e l'euro dalla sua creazione è stato l'arma migliore per difendersi in questi anni in maniera unitaria. È stato questo invece il messaggio del presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi.  "Oggi - ha detto Draghi -  la maggior parte delle sfide sono globali e possono essere affrontate solo insieme. È questa unione che è la sovranità del mondo, la sovranità che altrimenti andrebbe perduta in questo mondo globalizzato. È proprio in questo senso che la moneta unica ha dato a tutti i membri dell'area euro la propria sovranità di politica monetaria, rispetto agli accordi monetari preesistenti". Per il presidente Bce "è insieme che abbiamo una voce nella regolamentazione dei mercati finanziari internazionali; una voce, che è stata fondamentale nel riformare il regolamento finanziario mondiale dopo la crisi finanziaria globale".

Draghi ha sottolineato che  "in alcuni Paesi, non tutti i benefici dell'euro sono stati pienamente realizzati. In parte perché le riforme a livello nazionale sono necessarie, e lo sarebbero con qualunque sistema monetario, per produrre crescita sostenibile; in parte perché l'Unione economica e monetaria rimane incompleta". Inoltre "sono stati compiuti notevoli progressi dopo la crisi, ma occorre ancora lavorare; e non c'è alternativa a un futuro in cui tutti continueremo a collaborare per rendere unione monetaria per tutti gli stati membri"

Tajani, inaccettabile 1 giovane su 2 non trovi lavoro - "I dati più recenti indicano un deciso rallentamento della crescita e della produzione industriale, con il rischio di una nuova recessione in alcuni Paesi europei. Crescono le disparità economiche e sociali tra i diversi territori dell'eurozona e, in alcune regioni, un giovane su due non trova lavoro e questo è inaccettabile".

Così il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani alle celebrazioni per i 20 anni dell'euro.

E il MInistro Tria:

"L'Unione Europea rischia il collasso se alimenta le divergenze invece che le convergenze e non affronta il tema di una maggiore cooperazione". È l'avvertimento lanciato dal ministro dell'Economia Giovanni Tria intervenuto alla plenaria del forum Gaidar a Mosca.

"Nei prossimi anni vedo a livello globale ed europeo due sfide: come evitare l'instabilità sociale e come evitare l'instabilità finanziaria che hanno la stessa fonte" ovvero "il fallimento nel gestire l'ineguaglianza nella globalizzazione contemporanea", ha detto Tria, durante la discussione dedicata a 'Valori nazionali di sviluppo e tendenze globali'. Oltre a certe politiche europee, altri "rischi" come "il protezionismo", possono "portare a più conflitti, ma la vera soluzione è una maggiore cooperazione", ha concluso il ministro.


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