Solo un terzo degli edifici scolastici pienamente accessibile agli alunni disabili

di redazione 03/01/2019 CULTURA E SOCIETÀ
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Secondo i dati analizzati meno di una scuola su tre dichiara di non possedere barriere fisico-strutturali per gli alunni con disabilità. La situazione peggiora per le barriere senso-percettive: solo il 18% non ne ha. Peggiore la situazione al Sud

Soltanto il 32% delle scuole italiane risulta accessibile per gli alunni disabili, ancora più difficile la situazione nel Sud, dove soltanto il 26% degli edifici è a norma, mentre la situazione è migliore al Nord dove i valori raggiungono il 40%. A dirlo è il rapporto Istat "L'inclusione scolastica: accessibilità, qualità dell'offerta e caratteristiche degli alunni con sostegno" relativo all'anno scolastico 2017/2018. Nel report vengono definite "accessibili dal punto di vista fisico-strutturale" solo le scuole che possiedono tutte le caratteristiche a norma: ascensori, bagni, porte, scale e che dispongono di rampe esterne e/o servoscala.
    Per la prima volta nell'indagine sono incluse anche la scuola dell'infanzia e la scuola secondaria di secondo grado. Si tratta complessivamente di 56.690 scuole, frequentate da 272.167 alunni con sostegno che rappresentano il 3,1% del totale. Il quadro peggiora considerando la presenza di barriere sensopercettive: la percentuale di scuole accessibili scende al 18%.

Tra le regioni più virtuose vi sono la Valle d'Aosta, con il 66% di scuole a norma, e la Provincia Autonoma di Bolzano, con il 47%. Di contro, Campania e Molise si distinguono per la più bassa presenza di scuole accessibili, solo il 22%. Il problema dell'accessibilità, secondo l’Istat, aumenta se si considera la presenza di barriere senso-percettive. In Italia solo il 18% delle scuole dichiara di possedere facilitatori senso-percettivi che servono a favorire, all'interno dell'edificio scolastico, l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi agli alunni con disabilità sensoriale. Anche in questo caso la quota diminuisce progressivamente passando dal 22% registrato nelle regioni del Nord al 13% rilevato nel Mezzogiorno.


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