Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Mattarella "Realtà tragica e inammissibile". In 150 mila a Roma a sfilare contro le violenze e il femminicidio

di redazione 25/11/2018 CULTURA E SOCIETÀ
img

Oggi, 25 novembre, è la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. 

"La violenza sulle donne - ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella  - purtroppo non conosce confini geografici, distinzioni di classe o di età: è iscritta in tante singole biografie". "In ogni sua forma, fino all'omicidio, non è mai un fatto privato né solo conseguenza di circostanze e fattori specifici, ma si inscrive in una storia universale e radicata di prevaricazione sulla donna. Ogni ferita fisica e psicologica inferta a una bambina, ragazza o donna, ogni ingiustificata svalutazione delle capacità femminili - spiega il capo dello Stato - sono forme di oppressione antica che rendono le donne meno libere, meno uguali, subalterne, infine vittime". 

Intanto i ministro della Giustizia Bonafede annuncia intanto che le misure sul 'Codice rosso' contro la violenza alle donne per dare una corsia preferenziale a denunce e segnalazioni saranno dell'ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri. A luglio scorso - dice Bonafede - erano già 130 i femminicidi registrati nei 12 mesi precedenti. Purtroppo si è a una media di 150 l'anno, quasi uno ogni due giorni. Sono le cifre ricordate dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede in un post su Fb in cui annuncia che le misure sul "codice rosso" saranno al prossimo Cdm. Bonafede sottolinea che si tratta di "omicidi consumati nei contesti familiari, per mano di mariti o partner, ex o altri familiari. Le sentenze ci dicono che sul totale delle condanne per omicidi di donne, l'85 per cento sono classificabili come femminicidio, perché avvenuti in ambito familiare o all'interno di relazioni sentimentali poco stabili. Nel 2017 sono state 2.018 le sentenze definitive per violenza sessuale, 1.827 quelle per stalking".

Sono migliaia le persone che partecipano al corteo, a Roma, "Non una di meno", manifestazione contro la violenze sulle donne. Tanti gli slogan urlati dalle partecipanti contro il governo, definito senza mezzi termini omofobo. Contestato anche il ddl Pillon sull'affido condiviso. Si celebra così la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in programma domenica.

Numerose le sigle presenti, tra le quali la Casa delle Donne Internazionale, molti collettivi della sinistra e una delegazione dell'Anpi. Tra gli slogan urlati dalle donne "La mia libertà non si vende" e "Libere di vivere". Secondo le forze dell'ordine, al corteo ci sono circa 10mila persone.


"Il 24 Novembre - si legge sul Manifesto-appello del Coordinamento Nonunadimeno - saremo di nuovo pronte ad attraversare la città di Roma con un corteo nazionale contro la violenza maschile sulle donne, la violenza di genere, la violenza e l'uso strumentale di razzismo e sessismo e la violenza del sistema economico".

E ancora: "La manifestazione nazionale come ribadito in più occasioni, sarà aperta dalle donne e dalle soggettività lgbt con i loro corpi liberi in .statodiagitazionepermanente, la loro creatività e intelligenza e dal desiderio di riconoscersi e di autodeterminarsi, una apertura che esprima tutta la potenza del movimento femminista cresciuta e sedimentata in questi anni, oltre la ritualità del 25 novembre. Vogliamo che l'apertura delle donne e dei centri antiviolenza sia una scelta rispettata da tutti, ma soprattutto determinata ed agita con noi proprio in ragione del desiderio di essere al nostro fianco quel giorno".

In corteo anche "un camion per ospitare performance artistiche e per far parlare le tante voci che animeranno il corteo. Un altro camion animerà la seconda parte del corteo. Ci sarà anche uno spazio pit-stop itinerante organizzato da MOM, per genitori e bimbx: un furgoncino giallo con cuscini e zona morbida dove potersi riposare, allattare, cambiare un pannolino".


Tags:




Ti potrebbero interessare

Speciali