Nave Diciotti. Salvini indagato per sequestro di persona. Su Facebook la replica del ministro

di redazione 07/09/2018 POLITICA
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I magistrati palermitani hanno modificato le contestazioni ipotizzate inizialmente dalla Procura di Agrigento nei confronti del ministro, Matteo Salvini, contestandogli il reato di sequestro di persona aggravato. Il capo di Gabinetto Piantedosi non risulta indagato.

Attacca il ministro dell'Interno che apre in diretta Facebook la busta consegnatagli da carabinieri e inviata dalla Procura di Palermo. "Non mi ritengo nè un sequestratore nè un eversore. E magari mi assolvono", dice, poco prima di aprire il plico.

Qui c'è la certificazione che un organo dello Stato indaga un altro organo dello Stato, con la piccolissima differenza che questo organo dello Stato, pieno di difetti e di limiti, per carità, è stato eletto, altri non sono eletti da nessuno", dice ancora Salvini

 

"Grazie ai magistrati, grazie al procuratore di Genova, grazie a tutti: mi date solo più forza", ha affermato ancora il ministro. "Sono pronto ad andare dai magistrati domani, a farmi ascoltare: mi costituisco", ha detto leggendo l'avviso di garanzia. "Mi accusano di sequestro di persona - ha aggiunto - e i migranti in gran parte si sono dileguati". "Sono preoccupato? No. Né per questa vicenda né per quella di Genova" sui fondi della Lega. "Non mollo, finché me lo chiedono gli italiani", ha aggiunto. "E se domani in Italia dovesse arrivare un'altra nave di clandestini, in Italia non sbarca".

 

Individuati e accompagnati all'Ufficio immigrazione di Roma per essere identificati 17 migranti rintracciati nei pressi di piazzale Tiburtino nel presidio di migranti seguiti dai volontari di Baobab. Secondo quanto si apprende potrebbero essere una parte dei 40 migranti della Diciotti allontanatisi dal centro di Rocca di Papa. A dare la notizia gli stessi volontari che raccontano "la polizia ha confermato di essere alla ricerca dei migranti sbarcati dalla nave Diciotti". 

"Agenti in tenuta antisommossa hanno caricato di forza i ragazzi sul bus mentre questi erano in fila per essere visitati dallo staff sanitario di Medici Senza Frontiere -prosegue il post su Facebook di Baobab- La polizia ha confermato di essere alla ricerca dei migranti sbarcati dalla nave Diciotti. I sedici ragazzi ora sono all'ufficio immigrazione di via Patini insieme ad operatori legali e avvocati che impediranno l'operazione illegale che si vuole mettere in atto: costringerli a tornare al centro di Rocca di Papa". I volontari raccontano che "donne, uomini, bambini e minori non accompagnati migranti della nave Diciotti sono passati in questi giorni dal campo informale di Baobab Experience: non abbiamo niente da nascondere e, come ci ricorda la Caritas, non stiamo parlando né di fuggitivi né di ricercati".

Successivamente il centro Baobab ha fatto sapere di aver ricevuto assicurazioni dalla Polizia che i migranti saranno rilasciati. "Abbiamo avuto rassicurazioni dalla forze dell'ordine che i migranti eritrei prelevati dal presidio Baobab a Tiburtina e portati nell'ufficio immigrazione della Questura saranno rilasciati e lasciati liberi. Da quello che sappiamo dei 17 prelevati 16 sarebbero quelli della nave Diciotti che non sono rientrati nel centro di Rocca di Papa". Così Giovanna Cavallo attivista di Baobab che si trova con i migranti all'ufficio immigrazione insieme ad un legale.

 

 

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Poco fa al @BaobabExp poliziotti hanno portato via persone di nazionalità eritrea in fila per consultazioni mediche alla clinica mobile #MSF. È una inaccettabile violazione del diritto alle cure mediche. L´operazione ha anche violato confidenzialità medica. Seguono aggiornamenti

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