Amatrice, Accumoli, Pescara e Arquata del Tronto ricordano il terremoto del 24 agosto 2016

di redazione 24/08/2018 CULTURA E SOCIETÀ
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Ad Amatrice, Accumoli, Pescara e Arquata del Tronto - come in tutti i territori colpiti dal terribile terremoto del 24 agosto 2016 - è la notte e il giorno del ricordo. 

E' partita a Pescara del Tronto, frazione di Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno, la fiaccolata in memoria delle vittime del terremoto del 24 agosto di due anni fa. Tra le centinaia di persone presenti, anche il premier Giuseppe Conte.
In testa alla processione il vescovo di Ascoli, Giovanni D'Ercole e il sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci.

"Dobbiamo trasformare una tragedia enorme come quella di un terremoto in una opportunità", ha detto il vescovo di Ascoli Piceno, Giovanni D'Ercole, durante la messa celebrata nella frazione di Pescara del Tronto, dopo una fiaccolata cui hanno partecipato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e centinaia di persone. "Il terremoto non è un incidente ma fa parte della vita. Allora dobbiamo costruire in modo che le nostre case non ci facciano paura. La ricostruzione che verrà, quindi, non dovrà essere una mera opera di maquillage ma improntata davvero a garantire un futuro nel nome della sicurezza di tutti". "I vostri morti sono i nostri morti - ha sottolineato rivolgendosi ai parenti delle vittime - ma anche la nostra speranza è la vostra speranza".
 

Speranza di riconquistare la normalità. "Ora diamogli sotto", ha esortato uno dei partecipanti rivolto al premier. Conte dopo la commemorazione si è fermato a parlare con i parenti delle vittime, poi prima di andarsene è stato avvicinato da un comitato di terremotati. Gli avevano mandato una lettera, che però Conte ha detto di non aver visto. "Fatemela avere", ha chiesto loro, assicurando che stavolta non se la lascerà sfuggire.


Iniziata anche ad Amatrice la veglia. In rappresentanza del governo, è presente anche il vicepremier Luigi Di Maio. Gremito il tendone allestito nell'area che ospitava l'Istituto alberghiero. Alle 3 partirà la fiaccolata che raggiungerà ciò che resta della chiesa di Sant'Agostino, dove saranno letti i nomi delle 239 vittime del terremoto, ricordate anche da altrettanti rintocchi di campana. Alle 3:36 la fiaccolata giungerà al memoriale di parco Padre Minozzi.

 

DOPO DUE ANNI

Sono tre i comuni del Lazio che hanno beneficiato dei fondi degli sms solidali per una cifra pari al 14% delle donazioni totali, si tratta di Collevecchio, Rivodutri e Poggio Bustone. La scelta ha destato molte polemiche: il primo è un comune fuori dal cratere, negli altri due i danni sono stati limitati e a Poggio Bustone in particolare l’opposizione contesta la scelta di costruire un nuovo edificio scolastico senza valutare la possibilità di un adeguamento della vecchia struttura. I comitati dei terremotati hanno contestato le scelte fatte nel Lazio e il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi ha denunciato il mancato utilizzo dei fondi nei comuni più colpiti della Regione. Sul caso ne settembre 2017 è stato aperto un fascicolo dalla Procura di Rieti, subito dopo archiviato.

Duecentocinquanta milioni stanziati, ma la ricostruzione è ancora ai primi passi. Sono i fondi destinati dallo Stato alle aree devastate dal sisma di due anni fa, quella terribile scossa nel cuore della notte che devastò Amatrice, Accumuli, Arquata, Pescara del Tronto e numerose altre frazioni nel centro Italia. Sono 252,3 milioni – per la precisione – i soldi stanziati, 190,3 milioni dei quali per la ricostruzione pubblica.I dati arrivano dall'ufficio del Commissario per la ricostruzione Paola De Micheli.
 

 Per le opere di urbanizzazione sono stati stanziati 47 milioni per tre interventi e per i 33 interventi sulle opere pubbliche sono invece stati investiti 50 milioni. Per i tre interventi sulle scuole l'investimento è stato di 20,7 milioni, 27,1 milioni sono invece serviti a finanziare 25 interventi nel settore dei beni culturali, 12,3 riguardano i tre interventi previsti sulle caserme e 28,2 milioni sono invece i soldi utilizzati per i 38 interventi sul dissesto. 5,4 milioni, infine, sono stati stanziati per altri progetti.
 
ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE - Dai dati del Dipartimento della Protezione Civile emerge che sono state consegnate 537 casette (le Sae, Soluzioni abitative d'emergenza) al comune di Amatrice, 200 a quello di Accumuli e 201 a quello di Arquata del Tronto. Sulla carta restavano da realizzare 13 casette nel comune di Arquata, ma non è ancora stata decisa l'area e non è detto che la richiesta iniziale abbia un seguito.

 Fino allo scorso 11 aprile c’erano ancora 2.922 ospitati a spese dello Stato negli hotel della Costa adriatica e 40.129 persone sostenute con il contributo pubblico (che costa 144 milioni l’anno).

 Quanto ai privati, invece, alla data del 17 agosto scorso le pratiche per le abitazioni sono 5.732, i cantieri chiusi 402, pari al 7 per cento. Ciò vuol dire che nemmeno una casa su 10 di quelle crollate è stata ricostruita. Nel dettaglio, ad Accumoli sono state presentate 51 domande di ricostruzione di privati cittadini e i cantieri aperti sono 18. Uno su tre (35%). Le altre 33 domande sono in lavorazione. Nessun cantiere chiuso. Ad Amatrice, 325 domande e 124 cantieri avviati. Nessuno chiuso. Ad Arquata del Tronto, 100 domande e 41 cantieri avviati. Nessuno chiuso.

 A due anni dalla prima scossa sismica continua il lavoro dell'Esercito impegnato nella demolizione di edifici, rimozione macerie e di sicurezza e supporto alle popolazioni residenti. Solo nell'ultimo anno sono stati demoliti 602 edifici e rimosse oltre 150.500 tonnellate di macerie.
 
LE SCOSSE - Sono stati 93 mila i terremoti nella zona registrati a partire da quello di magnitudo 6.0 che il 24 agosto 2016 ha devastato Amatrice: "Oltre novantamila eventi sono un grande numero, mai riscontrato in Italia. Si è mobilizzata un'area di oltre mille chilometri quadrati”, spiega il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. Delle 93mila scosse, nove sono state di magnitudo superiore a 5, 67 compresi fra le magnitudo 4 e 5 e 1.142 di magnitudo compresa fra 3 e 4.


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