Napoli. Ruggero Cappuccio dirige per la seconda volta il Napoli Teatro Festival Italia, giunto alla sua undicesima edizione.

di redazione 01/07/2018 ARTE E SPETTACOLO
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Dall’ 8 giugno al 10 luglio, 85 compagnie nazionali ed internazionali riempiono la città con suggestive performance. Undici sezioni tra debutti, prosa, mostre, letture, sport, musica, danza, cinema, progetti speciali, e osservatori. Proprio per l’Osservatorio del 2018, abbiamo scelto di seguire Terrore e miseria del Terzo Reich di Bertolt Brecht per la regia di Carlo Cerciello, spettacolo di fine corso degli allievi del Laboratorio Permanente del Teatro Elicantropo. Presentato in unica data il 26 giugno, si sono esibiti nel Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale, i bravi allievi del secondo e terzo anno: Claudio Cacciaglia, Francesca Davide, Francesco De Landro, Giovanni Di Bonito, Claudio Dominech, Giulia Ercolini, Luigi Esposito, Mariachiara Falcone, Benedetta Fontana, Andrea Iacopino, Marta Marinelli, Roberto Savastano, Mattia Tassaro. Arianna Boccamaiello, Elisa Buttà, Lorenzo Cavallo, Antonio Cilvelli, Valentina Dalsigre Cirillo, Giuseppe Del Sorbo, Andrea Di Ronza, Sara Iadicicco, Francesca Ieluzzo, Alessandro Mastroserio, Marco Panico, Adriano Paschitto, Fabrizio Pino, Antonio Saulle, Kevin Stanzione, Roberto Terracciano, Alessandra Vallefuoco, con la partecipazione di Luciano Dell'Aglio. Vogliamo citarli tutti, perché un lavoro così puntuale, un ritmo così serrato è responsabilità che richiede doti da professionisti. Chi conosce i maestri dell’Elicantropo, non si meraviglia, Carlo Cerciello, Roberto Azzurro, Imma villa, farebbero recitare anche le pietre, perché la dedizione e la tecnica di questi artisti, è trasmessa senza riserve ai loro allievi. 


La scena di Roberto Crea delimita il mondo da circo in cui l’ascesa del nazionalsocialismo si consuma; le musiche di Paolo Coletta sono osmosi tra gli spaccati di vita che si susseguono in modo così magnetico che è difficile staccarsene anche dopo. L’epicità, lo straniamento, l’ ironia, il sarcasmo, l’intensità, la coralità, rendono questo spettacolo un evento da non perdere anche nei prossimi anni.

« L’idea di un dramma è il suo spirito, l’ atmosfera è la sua anima; e tutto ciò che si vede e si sente è il suo corpo.» Michail Cechov      

Anita Laudando


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