CRISI DIPLOMATICA ANGLO-RUSSA. DECINE DI DIPLOMATICI RUSSI ESPULSI DA USA E UNIONE EUROPEA

di redazione 27/03/2018 ESTERI
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Si fa sempre più teso il clima intorno alla vicenda dell'ex spia del Kgb Sergej Skripal e di sua figlia, avvelenati a Salisbury, nel Regno Unito: molti capi di Stato e di governo europei e gli Stati Uniti hanno deciso l'espulsione in massa di diplomatici russi.

Sono 14 gli Stati membri della Ue ad aver preso finora il provvedimento "come seguito" di quanto deciso al vertice Ue della settimana scorsa, ha affermato il presidente del Consiglio europedo Donald Tusk, aggiungendo che "altre espulsioni non sono da escludere nei prossimi giorni e settimane".

E la reazione di Mosca, che giudica questo atto come un segnale di ostilità, non si è fatta attendere: "Si capisce che questo passo ostile di questo gruppo di Paesi non passerà senza conseguenze, reagiremo", ha fatto sapere il ministero degli Esteri del Cremlino. Mosca, secondo cui Londra ha una posizione ipocrita nei confronti del caso della spia, continua a denunciare di non aver ricevuto dalla Gran Bretagna alcuna informazione su quello che è stato un attentato alla vita di cittadini russi, Sergei Skripal e sua figlia Yulia.

• DUE ESPULSIONI DALL'ITALIA
La Farnesina ha diffuso una nota in cui si legge che "a seguito delle conclusioni adottate dal Consiglio Europeo del 22 e 23 marzo scorso, in segno di solidarietà con il Regno Unito e in coordinamento con partner europei e alleati Nato, il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale ha notificato oggi la decisione di espellere dal territorio italiano entro una settimana due funzionari dell'ambasciata della Federazione russa a Roma accreditati in lista diplomatica".

Una decisione che non trova d'accordo il segretario della Lega Matteo Salvini: "Isolare e boicottare la Russia, rinnovare le sanzioni economiche ed espellerne i diplomatici non risolve i problemi, anzi li aggrava", ha scritto sui social. "Al governo - ha aggiunto il leader del Carroccio - non avrei fatto una scelta del genere". "Leggere pochi minuti fa che invece che riannodare i fili del dialogo il governo italiano subisce la richiesta, che arriva da altri, ed espelle diplomatici russi - ha concluso a margine del consiglio comunale di Milano - mi sembra una cosa poco utile a un futuro di dialogo e convivenza". E critica anche l'arresto di Carles Puigdemont: "Arrestare l'ex presidente della Catalogna non risolve i problemi, anzi li aggrava. Sanzioni e manette? Preferisco il dialogo. Voglio un governo - ha aggiunto - che lavori per un futuro di pace, crescita e sicurezza, chiedo troppo?

Ma anche altri Paesi hanno preso la medesima decisione: in totale sono 30 i diplomatici russi che saranno espulsi da 14 Paesi Ue. L'Austria, invece, non ne espellerà alcuno, perché in quanto Paese 'neutrale' intende riservarsi una possibilità di dialogo con il Cremlino. Anche l'Ucraina ha deciso di espellere 13 diplomatici russi e il Canada ha stabilito di espellerne quattro, mentre due ne ha espulsi l'Australia.

• 60 CACCIATI DAGLI USA
Gli Stati Uniti hanno seguito l'esempio europeo e hanno annunciato l'espulsione di 60 diplomatici: ad essere coinvolti 12 diplomatici russi operanti all'Onu a New York e 48 dipendenti dell'ambasciata a Washington. Per la Casa Bianca, il Cremlino deve cambiare atteggiamento: solo in quel caso gli Stati Uniti sono pronti a cooperare per costruire un rapporto migliore con la Russia. Quella di oggi è la più grande singola espulsione collettiva di funzionari russi o sovietici nella storia degli Usa, commenta un funzionario dell'amministrazione americana.

La decisione di allontanare diplomatici russi da alcuni Paesi Ue e dagli Stati Uniti è stata accolta con soddisfazione da Londra. Per la premier Theresa May, la ritorsione diplomatica
collettiva "è una risposta alla minaccia" che Mosca pone "alla sicurezza di tutti noi, non solo un segno di solidarietà" verso la Gran Bretagna, ha detto parlando alla Camera dei Comuni. Il Regno Unito, ha insistito May, non ha "dissidi col popolo russo", di cui rispetta la storia, ma ha ribadito le sue accuse allo 'Stato russo' per l'avvelenamento di Serghei e Yulia Skripal a Salisbury - il primo attacco "con agente nervino realizzato sul suolo europeo e britannico" da quando esiste la Nato - ricordando che tutti i leader dell'Ue hanno condiviso la conclusione secondo cui "è altamente probabile" che esso sia stato 'sponsorizzato' dal Cremlino e che non ci siano ipotesi "plausibili diverse". May ha fatto pure riferimento alla necessità d'indirizzare un messaggio 'forte' da parte dell'Europa in particolare dopo la rielezione diPutin.

Soddisfatto anche il ministro degli Esteri Boris Johnson, che ha twittato: "La straordinaria risposta internazionale dei nostri alleati rappresenta la più grande espulsione collettiva di agenti dell'intelligence russa nella storia e ci aiuterà a difendere la nostra sicurezza. La Russia non può violare impunemente le norme internazionali".



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