Sanità pubblica. Negli ultimi tre anni un mese in più per accedere a una visita

di redazione 19/03/2018 ECONOMIA E WELFARE
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La CGIL si scaglia contro le liste di attesa nel sistema sanitario pubblico.

Il sindacato presenta uno studio di Crea (Consorzio per la ricerca economica applicata) dal quale si ricava che i tempi di sarebbero allungati per chi ha bisogno di visite ed esami, passando da una media di 20 a una di 27 in 3 anni. Il privato, come è noto e come confermato dal lavoro in questione, è più rapido. "Solo con più occupazione e con un potenzialmente della sanità pubblica si possono cambiare i dati negativi emersi dal report - dice Serena Sorrentino, segreteria generale della Funzione pubblica Cgil - Un modello positivo da seguire può essere l'Emilia Romagna dove sono riusciti a ridurre le liste d'attesa. Occorre invertire la rotta del definanziamento del Ssn e garantire un adeguato livello occupazionale attraverso un piano di assunzioni".

E' in media di 65 giorni l'attesa per una visita nella sanità pubblica, contro 7 giorni nel privato e 6 in intramoenia. Emerge dall'Osservatorio sui tempi di attesa e sui costi delle prestazioni sanitarie nei Sistemi Sanitari Regionali, ricerca commissionata dalla Funzione Pubblica Cgil e condotta dal centro C.R.E.A. Sanità. E' la prima indagine a confrontare tempi e costi nell'arco di 3 anni (2014-2017) e su un campione di oltre 26 milioni di cittadini (44% della popolazione) in Lombardia, Veneto, Lazio e Campania.
   

I tempi di attesa per una visita specialistica o un esame nella sanità pubblica sono aumentati in media tra 20 e 27 giorni in 3 anni. Lo indicano i dati dell' Osservatorio su tempi di attesa e costi delle prestazioni sanitarie, commissionato da Funzione Pubblica Cgil e realizzato dal C.R.E.A. Sanità in 4 regioni. Emerge, ad esempio, che dal 2014 a oggi l'attesa per una visita oculistica nel pubblico è aumentata da 61 giorni a 88 (+ 26 giorni) e quella per una visita ortopedica da 36 giorni a 56 (+20 giorni).

 I costi delle visite nella sanità privata sono confrontabili con quelli dei ticket nella sanità pubblica. Emerge dal rapporto commissionato da Funzione Pubblica Cgil e realizzato dal C.R.E.A. I prezzi sostenuti dai pazienti nella sanità privata "in molti casi - si legge - non sono troppo distanti dal costo del ticket". I prezzi del privato, inoltre, a volte sono pari o inferiori anche a quelli dell'intramoenia, cioè delle prestazioni fornite privatamente dai medici di un ospedale pubblico, all'interno dell'ospedale stesso.


Lo studio valuta i dati di quattro Regioni molto diverse in fatto di sanità: Lombardia, Veneto, Lazio e Campania. Viene fatta una media delle attese per le varie prestazioni, cosa che ovviamente non tiene conto dei tempi realmenente necessari ai pazienti a seconda della zona del Paese e addirittura della città dove vivono. "Nel dettaglio, se si vuole prenotare una visita nel pubblico, per una rx articolare si dovranno aspettare 22,6 giorniprima di avere un appuntamento; attesa che sale a 96,2 giorni per una colonscopia. Le stesse prestazioni in intramoenia registrano attese di 4,4 e 6,7 giorni, nel privato convenzionato di 8,6 e 46,5 giorni, nel privato a pagamento a 3,3 e 10,2 giorni" . Crea sostiene che le attese siano aumentate, confrontando i suoi dati con ricerche svolte da altri istituti e associazioni negli anni passati. Così si dice che una visita oculistica nel pubblico richiedeva nel 2014 circa 61 giorni a fronte degli attuali 88, per una ortopedica si è passati da 36 a 56 giorni.

L'indagine ha analizzato anche i costi per le visite mediche. "La spesa dei cittadini per prestazioni in intramoenia e a pagamento risultano abbastanza consistenti - osserva lo studio - ma in tanti casi non molto distanti dal costo del ticket pagato nelle strutture pubbliche e private accreditate". La Cgil dice che "la sanità privata fa riferimento all'offerta pubblica per calibrare la propria e rendersi competitiva, puntando sul rapporto qualità-prezzo e dunque accorciando notevolmente, con prezzi di poco superiori al ticket, i tempi di attesa. Il privato trovato un suo specifico posizionamento derivante dalle inefficienti del pubblico e il servizio sanitario nazionale continua ad arretrare soccombendo al privato".


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