WhatsApp a pagamento, anzi no. Fake news sul sistema di messaggistica più diffuso

di redazione 22/01/2018 SCIENZA E TECNOLOGIA
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Si tratta di uno dei sistemi di messaggistica istantanea più famosi al mondo, tanto che nel luglio del 2017 ha raggiunto 1 miliardo di utenti attivi ogni giorno; stiamo parlando di WhatsApp, l’applicazione nata nel 2009 da una brillante intuizione di due ex impiegati di Yahoo!.

Il servizio ha iniziato il nuovo anno al centro di due informazioni; una di queste, tuttavia, tratta di una Fake news.

 La Fake news: WhatsApp a pagamento

Molti utenti del servizio di messaggistica hanno ricevuto messaggi da numeri sconosciuti che, con toni allarmanti, annunciavano l’introduzione di un costo per l’utilizzo dell’app a partire dal 13 gennaio 2018; a conclusione del messaggio, l’anonimo autore suggeriva un metodo per evitare il pagamento: inviando lo stesso avviso ad altri 20 contatti sarebbe stato possibile risultare un “utilizzatore assiduo” del servizio e non dover sostenere la spesa.

Si tratta dell’ennesima fake news che riguarda il servizio di messaggistica; per rassicurarsi, basta dare un’occhiata al sito e ai canali di comunicazione ufficiali dell’azienda che non hanno pubblicato nulla su questo fantomatico pagamento.

Che si tratti di uno scherzo diventato virale o di una qualche strategia per strappare utenti alla concorrenza, non c’è motivo di allarmarsi.

La verità: I gruppi sono soggetti a infiltrazioni hacker

Uno studio dell’università tedesca di Bochum ha evidenziato una falla all’interno del sistema dei gruppi WhatsApp; il problema è stato evidenziato in occasione della conferenza Real World Crypto, a Zurigo.

A quanto pare, chiunque abbia il controllo sui server di WhatsApp è in grado di inserire nuove persone all’interno dei gruppi; a quel punto, il membro-spia può tranquillamente accedere a tutte le informazioni scritte in chat.

 Sostanzialmente si tratta di un sistema per aggirare la criptografia “end-to-end” che dovrebbe garantire la privacy degli utilizzatori, rendendo il contenuto del messaggio visualizzabile solo al mittente e al/ai destinatario/i.

La risposta da parte dell’azienda non ha tardato ad arrivare: pur ammettendo e confermando la falla presente nel sistema, il portavoce della compagnia ha evidenziato come l’immissione di un nuovo soggetto all’interno di un gruppo sia notificata a tutti i componenti tramite messaggio.

Resta comunque lecito chiedersi cosa succeda nei gruppi più popolati, dove il flusso di messaggi è continuo e l’avviso di un nuovo componente potrebbe passare inosservato


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