The big sick. Una commedia autobiografica tratta da una storia vera, capace di far sorridere, commuovere e riflettere sullo scontro culturale.

di 23/11/2017 ARTE E SPETTACOLO
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The big sick. Una commedia autobiografica tratta da una storia vera, capace di far sorridere, commuovere e riflettere sullo scontro culturale.

 Kumail Nanjiani (nella parte di sé stesso) ed Emily V. Gondon (interpretata da Zoe Kazan) con The big sick (diretto da Michael Showalter) hanno deciso di trasporre sul grande schermo la loro storia d’amore culminata con il matrimonio.

Una scelta che ricorda quella fatta da Valérie Donzelli e Jérémie Elkaïm con il bellissimo La guerra è dichiarata, anche perché in entrambi i film al centro della vicenda c’è una malattia.

Le analogie tuttavia finiscono qui, perché The big sick è sostanzialmente una commedia sullo scontro tra culture diverse.

Kumail infatti è un comico di origini pakistane che per tirare avanti fa l’autista per Uber finché non conosce Emily che invece è bianca.

Tra i due nasce un’intensa storia d’amore.

Peccato che ogni volta che Kumail si reca a pranzo dalla famiglia la madre gli presenti qualche nuova giovane di origini pakistane con la quale organizzare un bel matrimonio combinato.

Peccato anche che Kumail faccia solo finta di pregare per non deludere i genitori e non abbia nessuna voglia di diventare avvocato.

Insomma, come spiegare alla famiglia, che sì gli è grato che lo abbiano portato in America ma che per lui le loro usanze non hanno senso, nonostante sia legatissimo a loro e al Pakistan?

Inevitabilmente quando Emily scoprirà che Kumail non ha parlato di lei con la sua famiglia la relazione naufragherà.

A complicare le cose ci si mette in mezzo però una malattia grave che colpisce la ragazza costringendola ad un coma farmacologico.

Kumail a quale punto sarà costretto a mettere in discussione tutto, complice la conoscenza dei genitori di Emily (Holly Hunter e Ray Romano), una coppia in crisi con la quale instaurerà un rapporto profondo fatto di reciproche confidenze.

The big sick affronta di petto la questione delle seconde generazioni di immigrati, sospese tra l’attaccamento alle proprie tradizioni e la voglia di vivere all’occidentale con tutti i problemi che ciò comporta.

Lo fa però con i toni di una commedia alle volte irresistibile capace anche di commuovere.

Il che è un fatto non da poco soprattutto se si considera che, essendo il film tratto da una storia vera, lo spettatore sa già che tutto andrà bene.

Tuttavia durante la visione le continue difficoltà che incontra Kumail, sino al ripudio da parte dei familiari, e l’aggravarsi di Emily ci fanno continuamente chiedere come sarà possibile approdare al lieto finale.

Insomma il film di Showalter è in grado di farci sorridere e persino piangere, farci riflettere sui problemi interraziali ma anche sulla crisi di coppia affrontata dai genitori di Emily, raccontandoci una storia che sappiamo già come andrà a finire.

Magari The big sick non sarà il film del secolo e neanche dell’anno ma riuscire a catturare lo spettatore nonostante si sappia già come andrà a finire non è cosa da poco.

EMILIANO BAGLIO


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