5 secoli fa la ribellione di Lutero a Roma. La Chiesa luterana invita Papa Francesco

di redazione 01/11/2017 CULTURA E SOCIETÀ
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Cinquecento anni fa, Martin Lutero si ribellò a Roma con l'affissione delle sue 95 Tesi - così vuole la tradizione - alla porta della chiesa del castello di Wittenberg. E la divise, osando la sua Riforma. Cinque secoli dopo, da quella stessa chiesa, il capo degli evangelici si è rivolto direttamente al pontefice romano, per invitarlo nella roccaforte della ribellione, che costò la scomunica al monaco agostiniano: "Papa Francesco, grazie per l'attestato d'amore e di riconciliazione nei nostri confronti. Se vorrai venire un giorno, mezzo millennio dopo che è stata bruciata la bolla papale, a Wittenberg, sarai benvenuto di cuore", ha affermato Heinrich Bedford-Strohm.

"Si deve parlare con Cristo e andare avanti con coraggio". Un terzo dei cristiani al mondo ha seguito lo scisma del 1517, e la metà dei 45 milioni di cristiani tedeschi è ancora oggi protestante. Ma le chiese, accomunate da un esodo drammatico, e dalle molte sfide di un mondo in disordine, non sono mai sembrate vicine come stasera. "Per il futuro ci vincoliamo a proseguire la strada verso una maggiore unità", hanno affermato in una nota comune. E poi è stato il cardinale Reinhard Marx, presidente della chiesa cattolica tedesca, ospite alla celebrazione, ad affermare che "la chiesa è più vecchia e più grande delle divisioni fra le chiese. Noi cristiani promettiamo di essere testimoni di speranza". Il messaggio di Lutero, nella lettura di Bedford-Strohm, è risuonato forte ed attuale: "Il suo fu un atto di liberazione, per la chiesa, ma anche per il mondo". Fu la manifestazione della coscienza che si muove contro il potere, ha spiegato. E oggi la Germania avrebbe bisogno proprio di quella stessa libertà interiore. "Una forza che supera la paura".

La Federazione Luterana Mondiale e il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani si dicono «grati per i doni spirituali e teologici» ricevuti nel corso della commemorazione ecumenica della Riforma protestante, nel giorno in cui si conclude l’anno delle sue celebrazioni, a 500 anni esatti del giorno in cui secondo la tradizione Martin Lutero appese le sue 95 tesi sul portone della cattedrale di Wittenberg, il 31 ottobre del 1517. In un comunicato congiunto sottolineano che il passato, che non può essere cambiato, può però «essere trasformato in modo che diventi un impulso per la crescita della comunione ed un segno di speranza per il mondo: la speranza di superare la divisione e la frammentazione». 

 "Oggi, 31 ottobre 2017, ultimo giorno dell’anno della Commemorazione comune della Riforma, siamo molto grati per i doni spirituali e teologici ricevuti tramite la Riforma», si legge nel testo diramato dalla Sala Stampa della Santa Sede. «Si è trattato di una commemorazione condivisa non solo tra noi ma anche con i nostri partner ecumenici a livello mondiale. Allo stesso tempo, abbiamo chiesto perdono per le nostre colpe e per il modo in cui i cristiani hanno ferito il Corpo del Signore e si sono offesi reciprocamente nei cinquecento anni dall’inizio della Riforma ad oggi. Noi, luterani e cattolici, siamo profondamente riconoscenti per il cammino ecumenico che abbiamo intrapreso insieme negli ultimi cinquant’anni. Questo pellegrinaggio, sostenuto dalla nostra comune preghiera, dal culto divino e dal dialogo ecumenico, ha condotto al superamento dei pregiudizi, all’intensificazione della comprensione reciproca e al conseguimento di accordi teologici decisivi. Alla luce di così tante benedizioni lungo il nostro percorso, solleviamo i nostri cuori nella lode del Dio uno e trino per la grazia ricevuta".
 

Lutero scrisse 95 tesi aventi come oggetto le indulgenze e l’opera della Chiesa, che affisse alle porte della cattedrale di Wittemberg il 31 ottobre.
Subito venne invitato da Papa Leone X e da altre autorità temporali a ritrattare le sue dichiarazioni, dove Lutero additava tra le altre cose la mancanza del sacerdozio universale e la denuncia al sistema delle indulgenze, due pilastri fondamentali che reggevano il dominio della Santa Sede sull’ignoranza del popolo incolto e analfabeta.
Lutero non ritrattò, e nel 1520 venne scomunicato dalla Chiesa Cattolica.
Questo non fu che l’inizio della rottura dell’egemonia della Sacra Sede: moltissimi in Europa reagirono cogliendo le riflessioni di Lutero e dando vita alla propria corrente religiosa.


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