Stranieri. Rapporto Idos. 5 milioni gli stranieri residenti e ben inseriti

di redazione 26/10/2017 CULTURA E SOCIETÀ
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A Milano e a Roma circa 500 nuovi nati al mese hanno genitori stranieri ed è boom di figli di immigrati anche nei reparti di ostetricia di Prato, Piacenza, Modena, Parma, Mantova, Ravenna, Brescia, Alessandria, Cremona, Lodi, Pavia, Bologna, Reggio Emilia e Asti. Qui i i bimbi di origine straniera sono oltre un quinto del totale dei nuovi nati. Non solo. Da Paese-corridoio per raggiungere il Nord Europa, il nostro si sta trasformando sempre più in un Paese-destinazione: sono ben 14 milioni i potenziali migranti diretti verso l'Italia, mentre i residenti stranieri con permesso di lungo periodo sono ormai la stragrande maggioranza (63%). Sono queste alcune novità contenute nel Dossier Statistico Immigrazione 2017, curato dal Centro studi e ricerche IDOS con il Centro studi Confronti.
 
Il pianeta immigrazione. Il Dossier, in 480 pagine piene di dati e tabelle, calcola la presenza straniera regolare (immigrati residenti con una qualche forma di permesso di soggiorno) complessiva in 5.359.000 persone, una cifra quasi identica a quella degli italiani residenti all'estero, che sono oggi 5.383.199. Tra il 2007 e il 2016 la popolazione straniera residente in Italia è aumentata di 2.023.317 persone. "L'ulteriore rinvio della riforma della legge 81/1992 sulla cittadinanza risulta ancora più inescusabile - scrivono in proposito i curatori del Dossier - se si tiene conto dell'elevata quota di giovani stranieri nati in Italia". Secondo le previsioni demografiche dell'Istat, nel 2065 potrebbero essere 14,1 milioni i residenti stranieri e 7,6 milioni i cittadini italiani di origine straniera: nell'insieme, dunque, più di un terzo della popolazione.
 
Destinazione Italia. Secondo un'indagine internazionale condotta da Gallup nel 2017, un terzo della popolazione subsahariana e un quarto dei residenti nell'Europa non comunitaria vorrebbero emigrare. Nel gruppo dei Paesi mete possibili di questi potenziali flussi si colloca anche l'Italia: sono 14 milioni i migranti - sempre potenziali - che sceglierebbero il nostro Paese, che si piazza al 9° posto tra tutte le destinazioni.
 
Il "tesoro" degli immigrati. Nel 2015 gli occupati stranieri hanno prodotto una ricchezza di 127 miliardi di euro, vale a dire l'8,8% del Pil, ed hanno dichiarato in media redditi di 11.752 euro annui a testa, pari a un totale di 27,3 miliardi di euro. Hanno inoltre versato Irpef per 3,2 miliardi, in media 2.265 euro a testa (gli italiani 5.178). "Continua così a essere notevole - rileva il Dossier Idos  - il beneficio finanziario assicurato dagli immigrati ai conti pubblici, compreso tra 2,1 e 2,8 miliardi di euro a seconda del metodo di calcolo". Presentando il bilancio 2016, il presidente dell'Inps Tito Boeri ha sottolineato che senza immigrati il Paese nei prossimi 22 anni potrebbe risparmiare 35 miliardi di euro di prestazioni a loro destinate, ma così facendo rinuncerebbe a 73 miliardi di entrate contributive, con una perdita netta di 38 miliardi di euro. Anche perché i pensionati non comunitari nel 2016 sono stati 43.830 su un totale di 14.114.464. L'incidenza degli stranieri sul totale degli assegni di pensione in Italia è quindi di appena lo 0,3%.
 
Le religioni dei nuovi italiani. Per il 2016 il Dossier ha aggiornato la stima delle appartenenze religiose degli immigrati. Dai primi anni del 2000 persiste la netta prevalenza dei cristiani (53%), tra i quali gli ortodossi sono i più numerosi, seguiti dai cattolici e dai protestanti (rispettivamente circa 1,5 milioni, quasi 1 milione e più di 250mila tra protestanti e altre comunità cristiane). La rilevante incidenza dei musulmani, pari a un terzo dell'intera presenza straniera (1,6 milioni di persone), "non giustifica il timore di un'invasione e l'atteggiamento contro l'islam".
 
I crimini degli stranieri. Il Dossier riporta anche i dati Eurostat: il tasso di criminalità per 100mila abitanti è più basso tra gli stranieri che tra gli italiani. Inoltre, l'archivio interforze del ministero dell'Interno attesta che, sia per gli uni che per gli altri nel 2016 le denunce sono diminuite rispetto all'anno precedente, mentre nel periodo 2008-2015, secondo Eurostat, quelle contro italiani sono aumentate del 7,4% e quelle contro stranieri sono diminuite dell'1,7%.


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