Papa Francesco "Nessuna grazia per chi ha commesso il reato di pedofilia"

di redazione 21/09/2017 CULTURA E SOCIETÀ
img

Chi viene condannato per abusi sessuali sui minori può rivolgersi al Papa per avere la grazia" ma "io mai ho firmato una di queste e mai la firmerò". Lo ha annunciato papa Francesco parlando 'a braccio' alla Commissione Pontificia per la protezione dei minori. "Spero che sia chiaro e questo lo potere dire". 

Lo scandalo dell'abuso sessuale è una rovina terribile per tutta l'umanità, che colpisce tanti bambini, giovani e adulti vulnerabili in tutti i paesi e in tutte le società. Per la Chiesa è stata un'esperienza molto dolorosa. Sentiamo vergogna per gli abusi commessi da ministri consacrati, che dovrebbero essere i più degni di fiducia". Il Papa ha ancora una volta espresso il suo "profondo dolore" difronte alla Commissione Pontificia per la protezione dei minori: "L'abuso sessuale è un peccato orribile, completamente opposto e in contraddizione con quanto Cristo e la Chiesa ci insegnano".

E ancora Papa Bergoglio: "La Chiesa ha affrontato questi crimini in ritardo e anche un solo abuso basta a condanna senza appello". Poi aggiunge: "Chi viene condannato per abusi sessuali sui minori può rivolgersi al Papa per avere la grazia" ma "io mai ho firmato una di queste e mai la firmerò".  Il Papa ha ammonito sulla necessità che "tutta la Chiesa prenda coscienza del problema. Ci sono tanti casi che non avanzano, non vanno avanti: questo è vero". Per questo ha spiegato che nel dicastero pontificio "si sta cercando di prendere più gente che lavori nella classificazione dei processi, persone che studiano i dossier".

Nei giorni scorsi Papa Francesco aveva incontrato alla casa di Santa Marta, in Vaticano, i genitori di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra (Bergamo), scomparsa il 26 novembre del 2010 e ritrovata morta tre mesi dopo. Per il suo omicidio è in carcere Massimo Bossetti. Dell'incontro ne parla oggi L'Eco di Bergamo, sul quale si legge che è avvenuto in una giornata di settembre, un colloquio mantenuto riservato, mai annunciato o divulgato.

Dalla "mostruosità" per usare le sue parole, della pedofilia, ai guasti della corruzione, "terreno fertile nel quale le mafie attecchiscono e si sviluppano", il Papa ha poi dato udienza ai rappresentanti della commissione parlamentare Antimafia. "Diventa decisivo opporsi in ogni modo al grave problema della corruzione che, nel disprezzo dell'interesse generale, rappresenta il terreno fertile per le mafie. La corruzione trova sempre il modo di giustificare se stessa, presentandosi come la condizione "normale", la soluzione di chi è "furbo, la via percorribile per conseguire i propri obiettivi. Ha una natura contagiosa e parassitaria, perché non si nutre di ciò che di buono produce, ma di quanto sottrae e rapina. È una radice velenosa che altera la sana concorrenza e allontana gli investimenti. In fondo, la corruzione è un habitus costruito sull'idolatria del denaro e la mercificazione della dignità umana, per cui va combattuta con misure non meno incisive di quelle previste nella lotta alle mafie", ha aggiunto il pontefice.


Tags:




Ti potrebbero interessare

Speciali