Atac sull'orlo del fallimento secondo il dg Rota. M5S "Avevi carta bianca". La Raggi gli toglie le deleghe

di redazione Roma 28/07/2017 ROMA
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Enrico Stefàno, presidente della commissione Trasporti di Roma Capitale, risponde su Facebook a quanto denunciato dal dg di Atac Bruno Rota in un'intervista sul Corriere della Sera: "Apprendiamo dai giornali che il dg di Atac Bruno Rota denuncia una situazione disastrata dell'azienda. Ne siamo più che consapevoli" scrive infatti, "e abbiamo scelto un dg tramite procedura ad evidenza pubblica proprio per affrontarla. Il mero elenco dei problemi non è sufficiente ed è necessario aggredirli e provare a risolverli. Magari in questi primi tre mesi poteva cominciare a dare dei segnali, ad esempio rimuovendo i dirigenti responsabili di questo disastro o quelli completamente inutili, come lo abbiamo invitato a fare più volte".

"A differenza della vecchia politica che ha portato Atac nel baratro" continua Stefàno, "e che oggi ancora si permette di proferire parola, abbiamo dato a lui come al suo predecessore, carta bianca per risanare l'azienda e prendere le decisioni più giuste, garantendogli sempre il massimo sostegno. Una occasione unica per agire, che ci domandiamo se voglia cogliere o meno".

La risposta del dg Rota non ha tardato ad arrivare, sempre su Facebook: "So del vivo interesse del consigliere Stefàno alle soluzioni della società Conduent Italia che si occupa di bigliettazione e che mi ha invitato ad incontrare piu volte" ha replicato infatti il manager. "Più che di dirigenti da cacciare, lui, e non solo lui, mi hanno parlato di giovani da promuovere. Velocemente. Nomi noti. Sempre i soliti. Suggerisco a Stefàno, nel suo interesse, di lasciarmi in pace e di rispettare chi ha lavorato. Onestamente. Sempre i soliti".

 Alle rivelazioni di Rota in molti hanno chiesto il coinvolgimento della procura. "Ci vediamo costretti a sollecitare con un esposto, che presenteremo domani mattina" hanno per esempio dichiarato il senatore Andrea Augello e l'onorevole Vincenzo Piso, di Idea, "un intervento della Procura di Roma volto ad approfondire gli eventuali risvolti penali delle suggestive accuse che questi due signori si sono rivolti nella giornata di oggi". Stessa esortazione arriva anche dal deputato dem, componente della commissione Trasporti della Camera, Michele Anzaldi: "I magistrati della Procura di Roma indaghino sulle dichiarazioni del direttore generale di Atac, Bruno Rota, a proposito di raccomandazioni e richieste di promozione avanzate dal consigliere comunale M5S Enrico Stefano, presidente della commissione Mobilità del Campidoglio ed esponente di spicco a Roma del partito di Beppe Grillo. Come già con Parentopoli, è opportuno che i magistrati verifichino se non siamo di fronte ad un altro capitolo di grave malcostume, ingerenza della politica e violazione della legge nella municipalizzata romana dei trasporti. I giudici passino al vaglio una per una tutte le promozione e scatti di carriera dell'ultimo anno, in concomitanza con l'arrivo al potere dell'amministrazione comunale targata M5S. Già il predecessore di Rota, l'ex dg Marco Rettighieri, aveva messo nero su bianco le pressioni dell'assessore alla Mobilità della Giunta Raggi, Linda Meleo, per la promozione di un dipendente iscritto al Movimento 5 stelle".

 Le accuse lanciate da Rota sono infatti pesanti. Il dg parla infatti di "una situazione dell'azienda assai pesantemente compromossa e minata, in ogni possibilità di rilancio organizzativo e industriale, da un debito enorme accumulato negli anni scorsi". E cioè "1350 milioni di debito sedimentato nel tempo", debito che compromette "interventi di manutenzione" ma anche difficoltà a pagare gli stipendi, se non con "misure tampone" e "chiedendo un impegno straordinario al Comune di Roma, che però non è ripetibile all'infinito" anche per la mancanza di "un sistema di controllo sulle regole che per ci sono ma che da tempo nessuno rispetta, per cui ognuno fa ciò che gli pare".

"Consiglio comunale straordinario su Atac". Accuse pesanti e che non si possono ignorare. Tanto che le reazioni non si sono fatte attendere: "Su Atac, ringraziamo il dottor Rota per aver squadernato la gravità delle condizioni finanziarie dell'azienda di trasporto pubblico di Roma" dice per esempio Stefano Fassina, consigliere comunale di Sinistra per Roma. "Ci saremmo aspettati che una simile iniziativa fosse presa da chi ha responsabilità politiche. Da mesi continuiamo a chiedere un consiglio comunale straordinario su Atac al fine di individuare soluzioni, non soltanto denunciare i problemi. Ma la Sindaca e la maggioranza M5S hanno continuato a rinviare" aggiunge Fassina. "Dopo l'intervista di oggi e la previsione da parte del direttore generale di Atac che 'non si possa andare oltre un paio di settimane' per arrivare a una procedura fallimentare, il consiglio straordinario va convocato con urgenza all'inizio della prossima settimana. Con rispetto, suggeriamo al dottor Rota di allargare l'analisi su Atac ai problemi strutturali".


Il referendum dei radicali. Riccardo Magi, segretario dei Radicali italiani, che sta raccogliendo firme per liberalizzare Atac, afferma che: "Le parole di Rota sono una pietra tombale sulle prospettive di rilancio di Atac, ventilate da chi si oppone alla messa a gara del Tpl vorrebbe condannare i romani ad altri anni di calvario. Che Atac sia tecnicamente fallita noi Radicali lo denunciamo da anni, e oggi è ancora più chiaro che la sola via d'uscita dal pantano è rompere questo monopolio fallimentare mettendo a gara il servizio, come chiediamo con il referendum Mobilitiamo Roma. C'è ancora chi si ostina a dire che vogliamo la privatizzazione: è falso" sottolinea Magi. "Una privatizzazione surrettizia è ciò che si rischia se si continuerà ad affidare il servizio in house ad Atac per poi svenderla a qualche privato. Col nostro referendum chiediamo invece di liberalizzare del servizio, che significa: spezzare il conflitto di interessi perverso tra Comune e Atac, affidare il servizio di trasporto in modo trasparente a chi sappia gestirlo meglio e restituire al Comune il compito di controllare il gestore e programmare a regolare il servizio sulla base delle esigenze dei cittadini utenti. Il tutto nel rispetto dei lavoratori".


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