L'otite curata con l'omeopatia. La morte del piccolo Francesco causata da un'encefalite

di redazione 28/05/2017 CULTURA E SOCIETÀ
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E' morto per un'encefalite, un'infiammazione dell'encefalo, il piccolo Francesco, il bambino di 7 anni deceduto il 27 maggio nell'Ospedale 'Salesi' di Ancona dopo essere stato curato a casa per un'otite bilaterale solo con preparati omeopatici. Queste le prime indiscrezioni sull'autopsia conclusasi poco fa ad Ancona. Il medico legale, il dottor Mauro Pesaresi, attende di conoscere l'esito degli esami istologici e il dettaglio dei preparati omeopatici somministrati al bimbo per stabilire le cause dell'infezione.

Sono indagati per concorso in omicidio colposo il medico omeopata Massimiliano Mecozzi e i genitori del piccolo. La notte scorsa i carabinieri hanno sequestrato farmaci, telefoni, computer e ricettari nella casa del professionista, al quale è stata notificata l'informazione di garanzia. i militari hanno hanno prelevato farmaci e telefoni anche nell'abitazione dei genitori del piccolo, notificando anche a loro l'informazione di garanzia. 

Francesco, il bambino di 7 anni morto all'ospedale Salesi di Ancona a causa di un'otite bilaterale dopo che per 15 giorni era stato curato solo con farmaci omeopatici, ha donato la vita ad altri tre bimbi. Il prelievo degli organi, a cui i genitori avevano dato il consenso ieri, è stato effettuato durante la notte, con modalità compatibili con la futura autopsia a cui il corpicino sarà sottoposto: reni e fegato sono già stati trapiantati, mentre non sono stati trovati "in tutta Italia e in Europa" soggetti compatibili per cuore e polmoni. "Siamo riusciti a rispettare la volontà dei genitori - dice all'ANSA la coordinatrice del Centro Regionale Trapianti Francesca De Pace -. Oggi è la Giornata delle Donazioni e spero che Francesco ne diventi il simbolo". I familiari di Francesco, la cui morte ha suscitato una marea di polemiche sulla medicina omeopatica "sono estremamente provati.
Sono persone normali, non hanno un atteggiamento talebano, con loro si è instaurata una bella relazione"

Donazione organi per dare speranza ad altri piccoli pazienti -"La scelta di donare gli organi e di darne comunicazione - aveva detto la dott. de Pace, annunciando la decisione dei familiari - riflette la volontà maturata dai genitori, nel momento più brutto della loro vita, di dare speranza ad altri piccoli pazienti. Il loro gesto generoso salverà altre vite". "Ringraziamo moltissimo questi genitori per la scelta della donazione - afferma il direttore del Centro Nazionale Trapianti, dr. Alessandro Nanni Costa - che testimonia, oltre alla loro generosità e all'attenzione verso i piccoli pazienti in attesa di organi, anche la fiducia nel sistema sanitario e nei medici che hanno preso in carico il loro figlio''. Il bambino è morto oggi nell'Ospedale 'Salesi' di Ancona, dove era stato trasportato in condizioni disperate il 24 maggio scorso.

Ipotesi reato è omicidio colposo  - Omicidio colposo. Questa l'ipotesi di reato che si profila nell'inchiesta sulla morte di Francesco, il bambino di 7 anni morto oggi nell'Ospedale 'Salesi' di Ancona per le complicanze di un'otite bilaterale curata con l'omeopatia. Gli atti di indagine, che al momento sono ancora carico di ignoti, sono stati trasmessi per competenza dalla procura di Ancona alla procura della Repubblica di Urbino. Due giorni prima di essere trasferito ad Ancona infatti, il bimbo, che viveva con la famiglia a Cagli (Pesaro Urbino) era stato visitato a domicilio dal medico omeopata che lo aveva in cura: il reato quindi si sarebbe consumato nel Montefeltro. Non ancora disposta l'autopsia, che aiuterà a far maggiore chiarezza su tempi e modalità del decadimento clinico del bambino. Gli eventuali indagati (oltre alla posizione dell'omeopata c'è da valutare anche quella dei genitori) avranno la possibilità di nominare periti di parte per partecipare all'esame.

La cronaca

Era ricoverato dal 24 maggio, nel reparto rianimazione dell’ospedale Salesi di Ancona, per un'otite curata con l’omeopatia e non con gli antibiotici che ne aveva compromesso le funzioni vitali. Il bambino aveva sette anni ed era originario di Cagli, in provincia di Pesaro. Era seguito da tre anni da un medico omeopata. L’ospedale ha trasmesso una segnalazione sul caso alla procura di Ancona e alla procura dei minori.

 Dai primi sintomi della malattia erano trascorsi 15 giorni: il bambino stava sempre peggio, con forti dolori e febbre altalenante. Nella notte fra il 23 e il 24 maggio ha perso conoscenza e i genitori l’hanno portato all’ospedale più vicino, quello di Urbino, dove una Tac ha rivelato che il pus causato dall’infezione batterica aveva già compromesso le funzioni cerebrali.

Da Urbino la corsa verso il Salesi di Ancona: alle 4 di notte i medici hanno sottoposto Francesco a un intervento chirurgico disperato, per la rimozione dell’ascesso cerebrale, somministrando poi una terapia antibiotica d’urto. Ma il bollettino medico diffuso il 27 maggio dal direttore sanitario dall'ospedale, Alfredo Cordoni, ha posto fine alle speranze. Francesco è stato dichiarato clinicamente morto. Serviranno comunque altri riscontri per stabilire un nesso diretto fra l’evolversi della malattia e la mancata terapia antibiotica.

 Sotto choc i genitori, che hanno dato il consenso al prelievo degli organi. La pediatra di famiglia, la dottoressa Rosera Falasconi, intervistata dal Resto del Carlino, ha raccontato di non aver mai visitato il bambino negli ultimi 15 giorni, di non essere stata interpellata per il problema dell’otite e di non aver prescritto alcun farmaco, tantomeno di carattere omeopatico. Francesco era seguito però da un altro medico, omeopata, da almeno tre anni. I genitori non sarebbero contrari alla medicina ufficiale, avrebbero solo una generica preferenza per le cure omeopatiche. Resta il fatto che loro stessi hanno confermato ai sanitari dell'ospedale di Ancona che dall’età di tre anni il figlio non ha mai assunto antibiotici.

Omicidio colposo. Questa l'ipotesi di reato che si profila nell'inchiesta sulla morte di Francesco, il bambino di 7 anni morto oggi nell'Ospedale 'Salesi' di Ancona per le complicanze di un'otite bilaterale curata con prodotti omeopatici e non con gli antibiotici. I genitori del piccolo hanno dato il loro consenso al prelievo degli organi.

Gli atti di indagine, che al momento sono ancora carico di ignoti, sono stati trasmessi per competenza dalla procura di Ancona alla procura della Repubblica di Urbino. Due giorni prima di essere trasferito ad Ancona infatti, il bimbo, che viveva con la famiglia a Cagli (in provincia di Pesaro Urbino) era stato visitato a domicilio dal medico omeopata che lo aveva in cura: il reato quindi si sarebbe consumato nel Montefeltro. Non ancora disposta l'autopsia. Gli eventuali indagati (oltre alla posizione dell'omeopata c'è da valutare anche quella dei genitori) avranno la possibilità di nominare periti di parte per partecipare all'esame.

Il consenso all'espianto. I genitori del bambino "hanno congiuntamente dato il consenso al prelievo degli organi". L'annuncio è stato dato dalla coordinatrice regionale ai trapianti, la dottoressa Francesca De Pace. "La scelta di donare gli organi e di darne comunicazione - ha spiegato - riflette la volontà maturata dai genitori, nel momento più brutto della loro vita, di dare speranza ad altri piccoli pazienti. Il loro gesto generoso salverà altre vite".


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