Migranti. Non si ferma la strage. Almeno 200 i morti negli ultimi naufragi. Mille sbarcano a Salerno

di redazione 08/05/2017 NON SOLO OCCIDENTE
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I superstiti dell'ultimo naufragio al largo delle coste libiche confermano le nuove modalità di viaggio imposte dai trafficanti di uomini ai migranti con grande rischio per le loro vite. "Gli scafisti ci hanno seguito a bordo di un altro gommone, a un certo punto, accostando, hanno staccato il motore del nostro gommone e ci hanno lasciato alla deriva. Eravamo in 120 a bordo e poco dopo, mentre la gente si agitava, si è rotto il fondo dell'imbarcazione e il gommone si è capovolto. Sono annegati almeno in 80 e tra loro anche uno degli scafisti". 

Ma le vittime delle ultime 24 ore nel Canale di Sicilia sarebbero circa 200.

L'Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) ha reso noto che secondo quanto raccontato da un altro superstite a bordo di un altro gommone mancano all'appello 113 persone. L'imbarcazione aveva fatto poche miglia quando è affondata al largo di Az Zawiyah e la Guardia costiera libica è riuscita a trarre in salvo appena sette persone, sei uomini e una donna.  "Notizie drammatiche che ci hanno fornito i nostri riferimenti di Oim Libia - precisa il portavoce dell'organizzazione in Italia, Flavio Di Giacomo - attendiamo ulteriori dettagli di questa ennesima tragedia".

Sul primo naufragio indaga la Procura di Ragusa. Grazie alle testimonianze dei 40 superstiti del gommone ribaltatosi, portati poi a Pozzallo, gli uomini della squadra mobile hanno individuato e fermato uno scafista somalo mentre altri tre sospettati sono sottoposti ad accertamenti. I superstiti hanno detto di essere rimasti in acque per ore prima di essere socsorsi dal mercantile "Alexander Maersk" sul quale erano stati nel frattempo trasbordati altri 293 migranti siriani, marocchini e centroafricani. Alcuni cadaveri sono stati recuperati da un'altra nave impegnata nei soccorsi.

Solo tra sabato notte e domenica mattina nei porti siciliani e calabresi sono arrivati 2.120 migranti, ma se ne aspettano molti di più perché i salvataggi in questo fine settimana hanno coinvolto, come ha verificato l'Unhcr, oltre seimila persone che hanno attraversato il Mediterraneo per raggiungere l'Italia, 'complice' un Canale di Sicilia poco mosso che evidentemente ha favorito le partenze dal nord Africa. Dall'inizio dell'anno, sempre stime dell'Agenzia Onu, si arriva a oltre 43 mila persone salvate e oltre 1.150 scomparse o morte prima di raggiungere il continente europeo. 

Sono 991 i migranti che stanno per sbarcare questa mattina al molo Manfredi di Salerno, di cui 701 uomini, 118 donne (alcune al nono mese di gravidanza) e 172 minori. La nave norvegese Siem Pilot è attraccata al porto poco dopo le otto e sono state avviate le operazioni di rito. Tra questi vi è anche il cadavere di un bambino di meno di tre anni, di cui ancora non si conosce la provenienza. È la prima volta, in diciassette sbarchi sulle coste salernitane, che arriva anche il cadavere di un bambino.

Ancora non sono state divulgate le cause del decesso né se verrà effettuata l'autopsia sul corpicino. Una bara bianca è arrivata sul molo e il piccolo verrà anche vestito con un pantaloncino blu, una maglietta bianca e delle scarpette da ginnastica blu. Verrà sepolto nel cimitero di Salerno, se l'ambasciata di appartenenza non richiederà il corpo. "È una situazione di assoluto dolore - spiega il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli - di fronte alla quale nutriamo il massimo rispetto. Noi facciamo quanto possiamo fare e lo facciamo con il cuore. Salerno fa la sua parte sempre e sicuramente ci saranno altri sbarchi. Noi siamo pronti, ma tutti debbano farsene carico in maniera globale". In Campania rimarranno 125 persone, le stesse verranno dirottate in Lombardia, 100 nel Lazio, 75 in Piemonte, così come in Veneto ed Emilia-Romagna, 50 in Toscana, 100 in Calabria e Puglia, 25 in Valle d'Aosta, Bolzano e Trento.


La situazione
Le cifre dei flussi dimostrano, secondo l'Unhcr, come il salvataggio in mare "ora sia più cruciale che mai" e spingono l'Alto Commissario per i Rifugiati, Filippo Grandi, a esortare "ulteriori sforzi per salvare le persone lungo questa rotta pericolosa", ad elogiare la Guardia Costiera italiana e difendere l'operato delle ong, nel mirino delle polemiche negli ultimi giorni in Italia per presunte collusioni con i trafficanti. Polemiche che anche oggi non sono mancate. Ieri a tarda sera sono sbarcati nel porto di Pozzallo, nel ragusano, 407 migranti recuperati dal pattugliatore Fiorillo della Guardia Costiera nel Canale di Sicilia. Tra di loro sette donne e 28 minori. Due le persone ricoverate in ospedale. Altri 300 immigrati sono arrivati ieri  nello stesso porto siciliano, a bordo di una nave mercantile. Nel porto di Messina, invece, sono arrivate 682 persone a bordo della nave militare spagnola Canarias. Tra loro diverse donne, alcune delle quali incinte. Ad accoglierli personale delle forze dell'ordine, della prefettura e associazioni di volontariato. Alcuni migranti saranno trasportati in centri di accoglienza fuori dalla Sicilia. Infine, è approdata ieri nel porto di Reggio Calabria la nave Acquarius di Sos Mediterranée e Medici Senza Frontiere con a bordo 731 migranti. Del gruppo fanno parte 87 donne e 116 minori, 80 dei quali non accompagnati; tra le donne 15 sono incinte. I controlli sanitari hanno rilevato la presenza di due casi di sospetta tubercolosi e 41 di scabbia, che sono stati trattati nelle tende di decontaminazione allestite sulla banchina del porto. Alcuni dei migranti inoltre presentano fratture e traumi di vario tipo provocati dai maltrattamenti cui sono stati sottoposti prima della partenza e durante il viaggio. I massicci arrivi del fine settimana hanno rinfocolato la polemica politica. Ed è da Forza Italia che arrivano le parole più dure. "Adesso basta. Il governo italiano non può assistere in maniera inerte all'invasione quotidiana di migranti nel nostro Paese" dice Paolo Romani, presidente del gruppo FI al Senato, al quale fa eco Maurizio Gasparri: "Oltre 3000 clandestini in arrivo in Italia. Ma il governo italiano dorme?". "L'Italia non può continuare ad accogliere indiscriminatamente, e giorno dopo giorno, una quantità di persone come questa. Le nostre città e il nostro sistema di accoglienza sono vicini al collasso" protesta Lucio Malan. A gettare acqua sul fuoco provvede mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Siracusa. "Non possiamo rimanere spettatori passivi di tragedie che si consumano sotto i nostri occhi: prima fra tutte l'accoglienza degli immigrati, che non può essere elusa per le eventuali attività illecite connesse al fenomeno; le quali, se sussistono, vanno severamente represse, ma non devono però spegnere o attutire la voce della nostra coscienza, che non può non essere sensibile verso le sofferenze di tanti: uomini, donne, bambini costretti dalla guerra e dalla fame a lasciare i loro paesi".


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