Libri. 4 milioni di lettori in meno. Metà della popolazione non legge neppure un libro all'anno

di redazione 21/04/2017 CULTURA E SOCIETÀ
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Non è un paese per lettori. L’Italia, secondo i dati Istat 2016, ha subito un forte calo nel settore letterario. Circa 4 milioni di persone leggono attraverso libri elettronici tuttavia ciò non basta.

A Milano, in occasione della manifestazione “Tempo di libri” sono state presentate queste rilevazioni che mettono in discussione alcune presunte certezze che vi erano. I giovani non leggono molto ma neanche i loro parenti tra genitori, nonni e zii. La domanda da porsi, allora, dovrebbe essere perchè?. Potremmo azzardare delle risposte logiche: costo (in tempo di crisi, i tagli colpiscono la cultura), tempo (è difficile ritagliarsi degli attimi da dedicare alla lettura), contesto culturale (nord, sud,centro, periferia), istruzione (diplomati, laureati e non), imprinting familiare (circolazione di libri in casa) ecc…

 Ad ognuna di queste variabili corrispondono delle percentuali che non riportiamo per non perderci fra i numeri. Basta rendersi conto, però, che si delinea una figura di non lettore precisa. 

Provando ad avanzare un identikit si potrà dire che gli uomini sono in pole position per questo ruolo. Infatti, i non lettori maschi sono il 64,5% rispetto alle donne che sono il 51,1% ma soprattutto dai 25 ai 74 anni arrivano al 66%. Le ragazze non leggono dai 64 anni in su e anche in questa fascia non superano mai il 50%. Un dato importante quanto pericoloso è relativo alla mancata spinta delle famiglie nell’introdurre i propri figli alla lettura. I bambini dai 6 ai 10 anni che non leggono sono aumentati del più 9,3%.

In Italia oggi ci sono oltre 4 milioni (4.300.000 per la precisione) di lettori di libri in meno rispetto al 2010. E, nel 2016 sono circa 33 milioni le persone con più di 6 anni che non hanno letto nemmeno un libro di carta in un anno, cioè il 57,6% della popolazione, la stessa quota che era stata toccata nel 2000. Non c'è da star tranquilli a vedere i primi dati Istat presentati a Tempo di Libri. Dall'indagine viene fuori anche un identikit dei non lettori che sono soprattutto maschi: il 64,5% rispetto al 51,1% delle femmine. Tra gli uomini dai 25 ai 74 anni si attestano sul 62-66% e arrivano al 72,9% nella fascia dai 75 anni e più. Al contrario le donne non lettrici superano il 50% solo nella fascia oltre i 65 anni. Tra 11 e 24 anni le non lettrici sono il 38-42% e dai 25 anni la quota inizia a crescere, ma si mantiene sotto il 50% fino ai 64 anni.
    Tra i bambini, l'aumento dei non lettori di libri è stato più forte tra i 6-10 anni (+9,3%), tra gli 11-14 anni (+13,9%.) e tra i 15-17 anni (11,7%). Da non trascurare che si legge meno andando avanti con gli anni: i non lettori sono il 46,8% nella fascia 11-14 anni, diventano il 61% tra 65-74 anni e il 73,5% tra 75 anni e più. E spesso non legge chi ha un basso livello di istruzione: sono non lettori il 77,1% tra quelli che possiedono al massimo la licenza media, mentre tra i laureati la percentuale scende al 25%. La prevalenza di non lettori è al Sud con il 69,2% e con una punta del 73% in Calabria, il +13% rispetto al Centro (55,8%) e il +19% rispetto al Nord (49,7%). Un'eccezione è rappresentata dalla Sardegna dove i non lettori sono il 51,8%, cioè a livelli inferiori alla media nazionale. Le percentuali più basse sono a Trento (43,7%), in Friuli (44,6%) e Bolzano (46%). E, tra chi usa Internet tutti i giorni i non lettori sono 45,6%, mentre erano il 30,9% nel 2010 e tra chi svolge attività di comunicazione e socializzazione su Internet i non lettori sono il 47,7%, (erano il 33,2% nel 2010).
    Grande l'importanza della famiglia dove si apprende l'abitudine alla lettura. Non a caso legge libri il 69,7% dei ragazzi con entrambi i genitori lettori. E sono i giovani tra gli 11 e i 14 i "forti" lettori di libri. Anche negli adulti tra 55 e 74 anni si registrano percentuali di lettura superiori rispetto alla media. Dall'indagine emerge poi che i lettori "forti", che hanno letto almeno un libro al mese, sono la parte minore, ovvero il 5,7%. "Continuiamo a essere un mercato piccolo per confrontarsi con le altre grandi editorie europee. I bassi indici di lettura a loro volta influiscono sui fattori di innovazione del Paese e sulla sua crescita economica", ha sottolineato Giovanni Peresson, responsabile dell'Ufficio studi Aie e curatore del programma professionale di Tempo di Libri.
    I dati mostrano che nel tempo è aumentata la quota di famiglie che possiedono libri: nel 2016 erano l'89,4%, ma dal 2009 in poi il 10% di famiglie ha dichiarato di non avere libri in casa. I lettori di libri elettronici sono circa 4 milioni, ovvero il 7,3% della popolazione (+6 anni).

 Chi legge, almeno un libro ogni mese, rappresenta una piccola parte (5,7%) ma non si demorde. La lettura come il cinema o qualsiasi altra forma di cultura va tutelata, protetta e spinta verso il futuro. I dati non soddisfano e non sono incoraggianti però la speranza che ci siano dei miglioramenti, non deve andare persa.


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