Gambia. Jammeh lascia il potere dopo 22 anni. A breve l'insediamento del Presidente democraticamente eletto Barrow

di redazione 24/01/2017 NON SOLO OCCIDENTE
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In questi giorni il popolo di Banjul, la capitale del Gambia,  e di tutto il paese africano aspettano il ritorno del loro nuovo presidente, Adama Barrow che è  il vincitore delle elezioni presidenziali del 1 dicembre 2016, rifugiato in Senegal a metà gennaio mentre il paese era attraversato da una grave crisi politica.

Ora che Jammeh ha deciso di cedere il potere dopo 22 anni di autorità incontrastata e di lasciare il paese si è aperta la strada per il rientro di Barrow.

Come riportato da Internazionale da un mese, secondo il corrispondente di Le Monde a Banjul, “la capitale del Gambia viveva in un’angoscia paralizzante perché non sapeva quale dei due presidenti l’avrebbe spuntata: se il dittatore Yahya Jammeh, che si rifiutava di andarsene, o Adama Barrow, l’agente immobiliare che contro ogni aspettativa è riuscito a vincere le elezioni”.

Jammeh ha ceduto alle pressioni internazionali e ha preso un aereo per trasferirsi con la famiglia in Guinea Equatoriale, paese che non fa parte della Corte penale internazionale ed è guidato da un altro uomo forte, Teodoro Obiang Nguema (al potere dal 1979).

I soldati senegalesi arrivati il 22 gennaio sono stati accolti con favore dalla popolazione locale, scrive Jeune Afrique, e si sono posizionati davanti al palazzo presidenziale per permettere il ritorno di Barrow, che lo scorso 19 gennaio ha prestato il giuramento da presidente a Dakar.

La partenza di Jammeh è stata possibile grazie alla mediazione del presidente guineano Alpha Condé, che ha fornito l’aereo, e del mauritano Mohamed Ould Abdel Aziz. Nell’andarsene l’uomo forte del Gambia ha lasciato il segno: come ha denunciato l’avvocato Mai Fatty, un oppositore del vecchio regime e ora consigliere di Barrow, Jammeh ha svuotato le casse dello stato, portando con sé più di 500 milioni di dalasi, la moneta locale, l’equivalente di 11 milioni di dollari. Inoltre, come scrive il sito gambiano Freedom Newspaper, nelle scorse settimane Jammeh avrebbe approfittato di diversi voli di un cargo ciadiano per portare via dal paese le sue auto di lusso. Fatty accusa l’ex leader di aver paralizzato il paese dal punto di vista economico.

Yahya Jammeh era arrivato al potere nel luglio del 1994 con un colpo di stato. Nel 1996 aveva lasciato l’esercito per fondare un partito, l’Alleanza patriottica con cui vinse le elezioni. Da allora ha sempre vinto, tranne il 1 dicembre scorso quando, a sorpresa, i gambiani (circa due milioni di persone) hanno eletto il leader dell’opposizione, Barrow, a capo del paese.

Sono in tanti a chiedere che Jammeh paghi per 22 anni di repressione, omicidi politici, appropriazione indebita di denaro appartenente al Gambia. E invece, con la fuga, potrebbe essere riuscito a garantirsi l'impunità: la Guinea Equatoriale, infatti, non è membro della Corte Penale Internazionale e Jammeh non rischia l'estradizione. Secondo la Reuters, il dittatore aveva chiesto ai leader africani che negoziavano la fine della crisi (in particolare il presidente della Mauritania Ould Abdel Aziz) proprio l'impunità, oltre al diritto di rientrare in Gambia a suo piacimento e una sorta di “buonuscita” milionaria. Richieste rispedite al mittente e a cui l'Ecowas ha reagito schierando le forze armate.

Secondo il neo proesidnete Barrow, prima di andarsene Jammeh sarebbe comunque riuscito a dirottare su suoi conti circa 11,4 milioni di dollari.

 

 

 

 


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