Il sindaco di Parma Pizzarotti lascia il Movimento 5 stelle.

di redazione 03/10/2016 POLITICA
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Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti lascia il Movimento 5 stelle. Lo ha ufficializzato nel corso di una conferenza stampa nelle sede del municipio a cui hanno preso parte anche gli assessori Cristiano Casa, Gabriele Folli, Michele Alinovi, la vicesindaca Nicoletta Paci, il presidente del Consiglio comunale Marco Vagnozzi e alcuni consiglieri comunali tra cui il capogruppo Marco Bosi a significare una maggioranza compatta.


"Non è facile ma è un passo che devo compiere, è quello che non hanno fatto il garante e il direttorio. Abbiamo sperato che qualcosa cambiasse ma non è arrivata neppure una telefonata. Il direttorio si è messo dietro il garante e dopo Palermo, col nuovo ruolo del capo politico, la decisione non era più rinviabile

Un lungo intervento in cui il primo cittadino ha sottolineato di avere "pagato per aver messo la mia città davanti al M5s e questo lo rifarei mille volte. Voglio rappresentare quello che potevamo essere se avessimo avuto il coraggio di farlo. E' mancata la coscienza critica, l'ho esercitata solo io, e quindi vengo visto come disturbatore".

"Lascio da uomo libero" - "Ringrazio Grillo ma quello che è successo dopo mi ha portato a questa scelta. Non sono riuscito a cambiare le cose da dentro. Da uomo libero non posso che uscire, lascio un movimento che è cambiato. Non ho mai accettato di avere paura e di dire quello che ritenevo giusto. Il cambiamento parte dalla dignità delle persone".

"Sono l'unico che ha mostrato una coscienza critica. Adesso continuerò a lavorare per la mia città. Qui siamo un gruppo compatto non ci siamo consumati in lotte interne come avvenuto altrove. In tante parti d'Italia siamo stati consumati da arrivisti ignoranti che non sanno cosa vuol dire amministrare: vogliamo governare e poi non si dialoga con nessuno. Questo non vuol dire governare".


Elezioni 2017 Parma - "Lista civica? Nessuna decisione sul futuro, nessun accordo col Pd e la storia lo dimostrerà. Oggi non c'è nessuna lista civiva dobbiamo ancora decidere se ricandidardi. Saremmo stati più contenti se ci fosse stato un chiarimento e ricandidarci col M5s. Ora da uomo libero vedrò cosa fare con i miei consiglieri. Di certo non credo nei partiti personali".

L'inceneritore - Questione delicata perché le prime fratture con Grillo e la Casaleggio risalgono all'avvio del termovalorizzatore nonostante le promesse elettorali. Lo conferma lo stesso Pizzarotti che ricorda: "Nel 2013 ho subito pressioni sgradevoli rispetto alla scelta di chiudere la nostra esperienza e dare dimostrazione di intransigenza sul tema dell'inceneritore mettendo così in seconda battuta la città. Io ho risposto che non potevo far fallire una città di fronte a richieste di chi non ha mai amministrato la città".

Al momento l'uscita riguarda Pizzarotti ma non il gruppo consiliare che nei mesi scorsi si era già autosopeso in solidarietà col sindaco. Il primo cittadino valuterà anche un ricorso legale per la richiesta danni.

Il primo cittadino è stato sospeso dal M5s cinque mesi fa per non avere comunicato di essere indagato nell'inchiesta sulle nomine alla guida del teatro Regio; inchiesta da cui è stato di recente prosciolto. Nonostante ripetute richieste di chiarimento sulla sua posizione, il sindaco non ha mai avuto una risposta dai vertici pentastellati: il Direttorio ha continuamente passato la palla al garante Beppe Grillo che ha sempre taciuto.

 
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