Israele Hamas. il 13 ottobre la firma della pace in Egitto con al-Sisi e Trump. Scontro Hamas-Israele sul disarmo. Rientrati a Gaza in trecentomila "Non c'è più nulla"

di redazione 11/10/2025 ESTERI
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Media, gli ospedali israeliani si preparano per l'arrivo degli ostaggi

Israele si sta preparando a riceverei 20 ostaggi a Gaza che si ritiene siano vivi, “prima di mezzogiorno ora locale di lunedì”, scrivono i corrispondenti della Bbc. “Uno degli ospedali destinati ad accoglierli ha organizzato una prova generale con attori che fingevano di essere ostaggi, e ha simulato una serie di scenari diversi”, riporta invece Nbc News. Al loro arrivo in ospedale, secondo le fonti, il primo passo sarà il ricongiungimento con le famiglie. Ci sono altri 26 ostaggi che si ritiene siano deceduti, mentre sono incerte le condizioni di altri due.

 
13:25 11 Ottobre

La protezione civile di Gaza: "Finora rientrati 300mila palestinesi"

La protezione civile della Striscia, gestita da Hamas, stima che “300mila palestinesi” siano tornati a Gaza City dall'inizio della tregua, ma lamenta che non ci sono abbastanza tende o case per accogliere gli sfollati. Nelle ultime ore, si afferma, sono stati recuperati dalla macerie in tutta la Striscia 150 cadaveri ma mancano all'appello altre 9.500 persone considerate “disperse”.

 
13:31 11 Ottobre

La foto-simbolo del dottor Hussam Abu Safiya, che cammina in camice bianco tra le macerie prima di essere arrestato

Israele ha arrestato il pediatra Abu Safiya, direttore dell'ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza, insieme ad altre 240 persone durante un raid nella struttura medica, nel dicembre 2024, sostenendo che Hamas la stesse utilizzando come centro di comando. L'esercito sospetta che fosse un membro di Hamas. L'ultima foto che lo ritrae, mentre in camice bianco cammina tra le macerie, ha fatto il giro del mondo. Amnesty International ha lanciato un appello per la sua liberazione.

Il dottor Hussam Abu Safiya mentre cammina lungo una strada piena di macerie a Gaza
Il dottor Hussam Abu Safiya mentre cammina lungo una strada piena di macerie a Gaza (Facebook @mhnd.almqyd)
11/10/2025
 
13:16 11 Ottobre

Israele cambia i nomi di 100 detenuti da rilasciare, due medici degli ospedali di Gaza non saranno liberati. I detenuti palestinesi trasferiti in due prigioni

Israele ha cambiato 100 nomi in una lista di prigionieri che Hamas voleva rilasciare come parte dell'accordo per il cessate-il-fuoco a Gaza. Lo ha riferito una fonte del movimento integralista islamico palestinese al sito di notizie Ynet. Lo Stato ebraico “ha cambiato l'intera lista in modo sofisticato e astuto”, secondo la fonte, che non specifica quali prigionieri siano stati sostituiti.

Israele, inoltre, non scarcererà due medici palestinesi nell'ambito dell'accordo, ha dichiarato alla Cnn una fonte di Hamas, rilanciata dal Times of Israel. Si tratta del dottor Hussam Abu Safiya, pediatra arrestato lo scorso anno, e del dottor Marwan al-Hams, direttore degli ospedali da campo di Gaza, nominato da Hamas e arrestato a luglio. Israele ha arrestato Abu Safiya, direttore dell'ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza, insieme ad altre 240 persone durante un raid nella struttura medica nel dicembre 2024, sostenendo che Hamas la stesse utilizzando come centro di comando. L'esercito sospetta che fosse un membro di Hamas. L'ultima foto che lo ritrae, mentre in camice bianco cammina tra le macerie verso un carro armato israeliano, ha fatto il giro del mondo. Amnesty International ha lanciato un appello per la sua liberazione.

In vista della liberazione degli ostaggi da parte di Hamas, i detenuti palestinesi destinati al rilascio sono stati trasferiti nelle prigioni di Ofer e Ketziot. Lo riferisce Haaretz, precisando che la prima è per coloro che saranno rilasciati in Cisgiordania mentre la seconda per coloro che andranno a Gaza o in Egitto.

 

 
13:04 11 Ottobre

Lo sconforto dei palestinesi al ritorno: "Non è rimasto più niente"

Il ritorno dei palestinesi a casa, dopo il cessate il fuoco, è carico di sconforto e desolazione. Molti sono arrivati a Gaza City per valutare i danni e decidere se le loro famiglie potranno tornare ma si trovano ad affrontare una realtà dura e straziante. “Non è rimasto più nulla” è il racconto ad Al Jazeera. I palestinesi hanno detto di non aver trovato nulla dei loro quartieri e delle zone che un tempo chiamavano casa, non riescono nemmeno a riconoscerle. Molte famiglie hanno anche affermato di non potersi permettere l'elevato prezzo del ritorno al nord, perché due anni di guerra israeliana hanno privato le famiglie di ogni possibile fonte di reddito.

Stessa desolazione a Khan Yunis. Secondo il sindaco della città, l'80% del governatorato di Khan Yunis è distrutto. Circa 400.000 tonnellate di macerie ricoprono le strade della città, ha aggiunto Alaa al-Din al-Batta. Un totale di 136 tra parchi, giardini, piazze pubbliche e rotatorie sono stati rasi al suolo e distrutti, ha aggiunto.   “Abbiamo inviato nove squadre sul campo per ripulire le strade, ma abbiamo urgente bisogno di mezzi pesanti a causa dell'enorme quantità di detriti che bloccano le strade” ha dichiarato in una conferenza stampa, ripresa dalla Cnn.

 
11:52 11 Ottobre

Cnn: il rilascio degli ostaggi potrebbe avvenire nella notte tra domenica e lunedì

Secondo una fonte della Cnn, il rilascio degli ostaggi israeliani potrebbe avvenire nella notte tra domenica e lunedì ed è probabile che avvenga da diverse località. La tempistica del rilascio non è ancora definita e potrebbe ancora cambiare, ma questa tempistica garantirebbe che gli ostaggi vengano liberati prima dell'arrivo in Israele del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, previsto per lunedì. Il termine di 72 ore per il rilascio degli ostaggi è lunedì a mezzogiorno, ora locale. Si ritiene che dei 48 ostaggi rimasti, 20 siano ancora vivi.

 
11:49 11 Ottobre

Fonti di Hamas a Sky News: "I miliziani saranno integrati in un corpo di polizia"

Hamas non vuole il disarmo completo e punta a integrare i suoi miliziani all'interno di una struttura militare palestinese: lo conferma un responsabile di Hamas, Basem Naim, in una intervista a Sky News, nel quale ringrazia il presidente Donald Trump per gli sforzi compiuti nel raggiungimento di un accordo sulla prima fase del piano per la pace a Gaza. “Le armi saranno consegnate allo Stato palestinese, nessuno ha il diritto di negarci il diritto di resistere all'occupazione degli eserciti” ha detto. Il responsabile ha ribadito la contrarietà di Hamas alla presenza di Tony Blair nel comitato di governance della Striscia: “Abbiamo ben presente il suo ruolo nell'uccisione di migliaia di innocenti civili, forse milioni, in Afghanistan e Iraq”.

 
11:20 11 Ottobre

Media, Hamas arresta collaboratori a Gaza

Il network al Quds, affiliato aHamas, afferma che il gruppo ha lanciato una campagna di arresti a Gaza per "colpire la rete di traditori e collaboratori". Secondo le fonti, citate da Ynet, gli arresti sono stati compiuti nel nord della Striscia e hanno preso di mira gruppi rivali di Hamas.

 
11:02 11 Ottobre

Onu, ricevuto l'ok da Israele, da domani aiuti dentro Gaza

L'Onu ha ricevuto il via libera da Israele per iniziare a far entrare massicci aiuti a Gaza a partire da domenica: lo afferma un funzionario delle Nazioni Unite all'Associated Press.  Gli aiuti includono 170.000 tonnellate che sono già state posizionate in Paesi vicini come Giordania ed Egitto. Nelle ultime 24 ore, funzionari delle Nazioni Unite e autorità israeliane hanno avviato una serie di discussioni sul volume di aiuti che le organizzazioni umanitarie possono portare e attraverso quali punti di ingresso. Le organizzazioni umanitarie come l'Unicef si dicono pronte a inviare aiuti: "Speriamo che tutti i valichi vengano aperti".

 
10:50 11 Ottobre

Lunedì Sanchez in Egitto per firma accordo su Gaza

Il premier spagnolo, Pedro Sánchez, parteciperà alla cerimonia della firma dell'Accordo per porre fine alla guerra a Gaza lunedì 13 ottobre a Sharm El-Sheikh, in Egitto. Lo riportano fonti del governo spagnolo. L'evento, previsto per mezzogiorno, vedrà la partecipazione anche degli Stati Uniti, dei principali paesi arabi e di diversi paesi europei.

 
10:41 11 Ottobre

Summit pace in Egitto presieduto da Sisi e Trump

La cerimonia di lunedì per la firma dell'accordo di pace tra Israele e Hamas sarà copresieduta dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi e da quello americano Donald Trump. Lo scrivono i media del Cairo, secondo i quali sono stati ufficialmente invitati i leader di Germania, Francia, Regno Unito, Qatar, Emirati arabi, Giordania, Turchia, Arabia Saudita, Pakistan e Indonesia. L'Italia sarà rappresentata dalla premier Giorgia Meloni.   Il vertice, previsto a Sharm el Sheikh, è stato ieri al centro di un colloquio telefonico preparatorio tra il ministro degli Esteri del Cairo, Badr Abdel Aty, e l'omologo Usa Marco Rubio.

 
10:20 11 Ottobre

Kushner rappresenterà Usa a negoziati ricostruzione

L'ex consigliere e genero del presidente americano Donald Trump, Jared Kushner, rappresenterà gli Stati Uniti nei negoziati sulla ricostruzione di Gaza. Lo ha dichiarato una fonte egiziana al quotidiano libanese Al Akhbar."La sua presenza servirà a garantire" che lo stato ebraico "non ripeta il suo tentativo di invasione via terra della Striscia di Gaza", ha affermato la fonte egiziana secondo al Akhbar.

 
10:19 11 Ottobre

Funzionario Hamas a Sky Gb: "Non procederemo a disarmo completo"

Hamas non procederà a un disarmo completo. Lo ha dichiarato Bassem Naim, un funzionario del movimento integralista islamico palestinese, intervistato dalla tv satellitare britannica Sky News.Le armi saranno consegnate all'esercito di uno stato palestinese che includerà i membri dell'organizzazione, ha affermato. "Nessuno ha il diritto di negarci il diritto di resistere all'occupazione", ha aggiunto.

 
10:18 11 Ottobre

Media, iniziata liberazione ergastolani palestinesi

L'Idf ha iniziato a trasferire i prigionieri di sicurezza palestinesi che verranno rilasciati nell'ambito dell'accordo di pace di Trump: lo afferma la tv pubblica israeliana Kan. I detenuti saranno rilasciati da diverse prigioni: quelli rilasciati a Gaza o deportati attraverso il valico di Rafah sono stati trasferiti al carcere di Ketziot, mentre quelli che saranno rilasciati in Cisgiordania, 100 secondo le stime, saranno trasferiti al carcere di Ofer.

 
10:11 11 Ottobre

Hamas, no al disarmo completo né Blair a capo di Gaza

Hamas e' disposta a farsi da parte a favore di un organismo palestinese che governi Gaza dopo la guerra, ma rimarra' "sul campo" e non accettera' il completo disarmo. Lo ha affermato Bassem Naim, un alto funzionario del gruppo militante palestinese, in un'intervista a Sky News.

 
09:29 11 Ottobre

Tajani: "Italia e Usa lavorano insieme per attuazione piano Trump". Il Ministro degli Esteri ha avuto colloquio telefonico con Rubio

Circa 200mila persone rientrate venerdì in nord Striscia Gaza

L'annuncio dell'entrata in vigore del cessate-il-fuoco tra Israele e Hamas ha spinto migliaia di palestinesi a riversarsi sulla strada costiera della Striscia di Gaza, a piedi, in bicicletta, in camion o in carretto, diretti a nord, mentre altri sono tornati alle rovine delle loro case a Khan Younis, nel sud dell'enclave palestinese. Secondo la protezione civile locale, citata dall'agenzia di stampa France Presse (Afp), venerdì "circa 200mila persone" sono tornate alle loro case nella Striscia di Gaza settentrionale."Torniamo a casa nonostante la distruzione, l'assedio e il dolore. Siamo felici anche se torniamo alle rovine", ha raccontato Amir Abu Iyadeh, 32 anni, alla France Presse prima di tornare dall'enclave. Ma per molti di coloro che sono già tornati, la dura realtà della situazione è diventata subito evidente. "I danni sono immensi e indescrivibili; quasi tutto è in rovina e inabitabile", ha detto all'agenzia di stampa Reuters Muhannad al Shawaf, un residente di Khan Younis, sottolineando che prima gli ci volevano tre minuti per raggiungere una strada vicina. Ora gli ci vuole più di un'ora per farsi strada tra le macerie.

 
09:17 11 Ottobre

Raid Idf sul Libano, 1 morto e 7 feriti

Israele ha effettuato intensi attacchi aerei nel Libano meridionale sabato mattina, uccidendo una persona, ferendone sette e interrompendo brevemente un'autostrada che collega Beirut con alcune zone del Libano meridionale, ha dichiarato il Ministero della Salute. I raid aerei, effettuati prima dell'alba sul villaggio di Msayleh, hanno colpito un'attività che vendeva macchinari pesanti, distruggendo un gran numero di veicoli. Un veicolo che trasportava verdure, che si trovava di passaggio al momento degli attacchi, è stato colpito, uccidendo una persona e ferendone un'altra, secondo quanto riportato dalla TV di Hezbollah Al-Manar. Il Ministero della Salute ha successivamente dichiarato che la vittima era un cittadino siriano, mentre i feriti erano un cittadino siriano e sei libanesi, tra cui due donne. L'esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito un luogo in cui erano immagazzinati macchinari destinati a essere utilizzati per ricostruire le infrastrutture del gruppo militante Hezbollah.

 
09:16 11 Ottobre

Minacce Houthi a Israele dopo raid Idf in Libano

Hezam al-Asad, membro dell'ufficio politico dei ribelli yemeniti filo-iraniano Houthi, ha lanciato minacce contro Israele dopo un raid dell'Idf contro infrastrutture di Hezbollah nel Libano meridionale, in cui e' morto un uomo e altri sette sono rimasti feriti. "I sionisti stanno attaccando la zona di Al-Musila, nel Libano meridionale. Sembra che vogliano tornare nei rifugi", ha scritto su X in ebraico, facendo riferimento ai missili e droni lanciati dallo Yemen verso Israele.

 
09:06 11 Ottobre

Beirut condanna attacchi Idf, 'colpiti obiettivi civili'

Il presidente libanese Joseph Aoun ha condannato Israele per gli attacchi notturni che, secondo il ministero della Salute, hanno causato la morte di almeno una persona. "Ancora una volta, il Libano meridionale è stato bersaglio di una odiosa aggressione israeliana contro installazioni civili, senza giustificazione né pretesto", ha denunciato Aoun, "La gravità di quest'ultimo attacco risiede nel fatto che avviene dopo l'accordo di cessate-il-fuoco a Gaza". Il ministero ha sostenuto che un attacco israeliano nella zona di Al-Msayleh ha causato la morte di una persona e il ferimento di altre sette. L'agenzia di stampa nazionale ufficiale ha indicato che aerei da guerra israeliani hanno condotto 10 raid contro depositi di bulldozer ed escavatori.

 
08:49 11 Ottobre

Libano, un morto in raid Idf, Aoun condanna attacchi su civili

"Ancora una volta, il Libano meridionale è stato bersaglio di una odiosa aggressione israeliana contro le installazioni civili, senza giustificazione né pretesto", ha denunciato il presidente Aoun. "La gravità di quest'ultimo attacco risiede nel fatto che avviene dopo l'accordo di cessate il fuoco a Gaza", ha sottolineato.

 
08:45 11 Ottobre

Gaza: per Turchia importante non ci siano provocazioni Israele

Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha affermato di sperare che Israele non ricorra a provocazioni riguardo al cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza e che l'attuazione del processo di pace continui. Giovedì, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato che Israele e il movimento integralista islamico palestinese Hamas hanno raggiunto un accordo per attuare la prima fase del piano di pace per la Striscia di Gaza. Durante la prima fase, Hamas rilascerà gli ostaggi israeliani e Israele ritirerà le sue forze secondo una linea concordata e rilascerà centinaia di palestinesi dalle prigioni israeliane, inclusi molti condannati all'ergastolo per terrorismo. L'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che il governo dello stato ebraico ha approvato l'accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi da Gaza."È stato raggiunto un accordo sulla prima fase del cessate il fuoco a Gaza. Il processo di rilascio degli ostaggi dovrebbe iniziare entro 72 ore. Se Dio vuole, inizierà anche la distribuzione di aiuti umanitari alla regione. La cosa principale è che il processo continui e che Israele non commetta provocazioni", ha dichiarato Fidan in una conferenza stampa ad Ankara.

 
08:09 11 Ottobre

Truppe Usa arrivano in Israele per supervisionare tregua

Le truppe statunitensi hanno iniziato ad arrivare in Israele durante la notte, nell'ambito di una forza che contribuirà a supervisionare il cessate-il-fuoco a Gaza. Lo ha riportato ABC News. L'emittente, che cita due funzionari, ha affermato che la squadra di 200 uomini arriverà nel fine settimana, in aereo dagli Stati Uniti e da altre basi in Medio Oriente. L'ammiraglio Brad Cooper, capo del Comando Centrale (Centcom) delle forze armate statunitensi, è arrivato ieri in Israele. I funzionari hanno affermato che il personale statunitense avrebbe dovuto contribuire alla creazione di un centro di controllo congiunto e poi integrare tutte le altre forze di sicurezza che entreranno a Gaza, contribuendo a mantenere i contatti con le Idf (Forze di Difesa israeliane).Alcuni funzionari militari egiziani, qatarioti, turchi e probabilmente emiratini saranno integrati nella squadra, che dovrebbe essere di stanza in Egitto. I funzionari hanno affermato che non è previsto l'ingresso di truppe statunitensi a Gaza.

 
07:42 11 Ottobre

Media, in Libano Idf colpisce "postazioni Hezbollah"

L'esercito israeliano ha annunciato di aver colpito siti in cui Hezbollah stava immagazzinando macchinari  pesanti da utilizzare "per ricostruire le sue infrastrutture  terroristiche nel sud del Libano". Le Forze di Difesa Israeliane -  citate dal Times of Israel - accusano Hezbollah di operare in modo da  costituire "una minaccia per i civili libanesi usati come scudi  umani", e affermano che la "posizione" in cui si trovava  l'equipaggiamento pesante per essere usato dal gruppo sostenuto  dall'Iran ha violato l'accordo di cessate il fuoco raggiunto lo scorso novembre.

 
07:25 11 Ottobre

Michael Walzer, filosofo politico: "Rivedere rapiti è già un miracolo"

"Dopo i due anni passati, il ritorno degli ostaggi in un paio di giorni sarebbe miracoloso, come pure un cessate il fuoco... Ma ci sono così tante cose che non sappiamo". Lo dice in una intervista al Corriere della Sera Michael Walzer."È difficile immaginare un governo di Donald Trump e di Tony Blair. Ci dovrà essere un qualche tipo di amministrazione palestinese, preferibilmente guidata dall’Autorità palestinese. Non so se Israele ha accettato una cosa del genere ma è difficile immaginare il prossimo passo in un processo di pace che non includa un qualche tipo di governo palestinese con supporto egiziano e saudita"."Sembra che l’amministrazione Biden avesse l’idea giusta sin dall’inizio su quello che sarebbe dovuto accadere, ma non sono stati pronti a fare reale pressione sul governo di Netanyahu. Ovviamente è anche vero che dopo la sconfitta di Hezbollah e dell’Iran è diventato molto più facile fare pressione su Bibi, ma Biden non c’era più. Comunque penso che l’amministrazione Biden non sia stata abbastanza dura. Erano troppo consapevoli dei nemici di Israele, della precarietà di Israele dopo il 7 ottobre. Ho molta simpatia per i ministri di Biden, penso che Antony Blinken (l’ex segretario di Stato, ndr) e il capo della Cia Bill Burns fossero parte di un’ottima delegazione, ma non sono stati abbastanza duri", afferma.



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