Together

Un solido body horror sui rapporti di coppia.

di EMILIANO BAGLIO 10/10/2025 ARTE E SPETTACOLO
img

Vola alto Michael Shanks perTogether, suo film d’esordio, citando addirittura Platone.

Infatti, come riportato nel Simposio da Aristofane, inizialmente la forma dell’essere umano era circolare essendo esso formato da due braccia, due gambe, due sessi e due volti; fu Zeus, geloso della nostra perfezione a dividerci condannandoci per l’eternità a cercare la nostra metà mancante.

Da questo punto di vista, come nota il loro vicino Jamie (Damon Herriman), Tim (Dave Franco) e Millie (Alison Brie), sposati anche nella vita reale, rappresentano la coppia perfetta essendo l’uno il completamento dell’altro.

La realtà è un po’ diversa, i due infatti stanno attraversando una crisi.

Tim, dal passato traumatico, si balocca ancora nell’adolescenza sognando un futuro da rockstar.

Molto più pragmatica appare invece Millie che ha appena accettato un solido lavoro come insegnante in una piccola città di campagna.

Michael Shanks si avventura su di un terreno assai insidioso, infatti l’idea che è alla base di Together, apparentemente, sembra essere più adatta a reggere la durata di un cortometraggio piuttosto che di un film vero e proprio.

Tuttavia il risultato finale è invece sorprendente.

Il rischio concreto era che l’enorme dimensione simbolica che sottende tutta la vicenda finisse per divorare il resto.

Together è una gigantesca analisi metaforica dei rapporti di una coppia vivisezionata nei suoi diversi aspetti.

La lettura dunque può essere molteplice, anche perché i due caratteri sono diametralmente opposti, con Tim che rappresenta la parte più immatura e Millie ad incarnare quella più matura.

La “maledizione” che li colpisce potrebbe invece simboleggiare tanto la tossicità di alcune relazioni basate sulla dipendenza del più debole nei confronti dell’altro, quanto invece la ricerca di una fusione totale ad un livello anche più alto.

Per nostra fortuna Shanks riesce ad inserire tutti questi temi in un film solido che affronta il genere body horror senza paura, riuscendo ad essere originale e persino ad osare, soprattutto se si pensa che, in fondo ci troviamo dinnanzi ad un film che non è rivolto solo alle platee di appassionati del genere ma ha ambizioni autoriali.

Le sequenze forti, insomma, non mancano, e culminano in una scena di penetrazione difficile da dimenticare nella quale il nostro non arretra nemmeno quando si tratta di mostrare, sebbene fugacemente, il membro maschile.

Il nostro esordiente ha anche la capacità di stemperare i momenti più forti con sane iniezioni di ironia come nella sequenza in cui i due cercano di fermare il processo di cui sono vittime sniffando pillole miorilassanti.

Il più grande pregio di Together però, a nostro avviso, sta nell’evitare quasi completamente di fornire spiegazioni a quello che accade.

L’origine della grotta e dell’acqua in essa presente, che sembrano essere la causa di tutto, rimangono sostanzialmente avvolte nel mistero.

C’è solo un flebile accenno ad un culto misterioso che ricerca appunto la perfezione platonica, con quel dettaglio delle strane campane che acquisisce sempre più importanza nel corso del film, ma nulla di più.

Together è capace di sposare una visione autoriale dell’horror con sequenze forti senza dimenticare la capacità del cinema di genere di poter e saper parlare d’altro se utilizzato come si deve a fare tutto questo, incredibile ma vero, con soli tre personaggi.

Insomma, pur essendo al suo esordio, Michael Shanks dimostra di avere le idee ben chiare e fa ben sperare per il futuro.

EMILIANO BAGLIO


Tags:




Ti potrebbero interessare

Speciali