Eurostat. I giovani e la laurea. Media europea 44%, a Stoccolma la percentuale sale al 57,5%. E l’Italia? In alcune Regioni non si va oltre il 26,5%

di redazione 08/10/2025 CULTURA E SOCIETÀ
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Nel 2024, il 44,2% dei giovani europei tra i 25 e i 34 anni ha raggiunto un titolo di istruzione terziaria, questi i dati forniti da Eurostat. È un dato vicino, ma non ancora allineato, all’obiettivo che l’Unione Europea si è posta per il 2030: arrivare al 45% su scala continentale. Ma guardando nel dettaglio alle singole regioni, le differenze sono forti. Alcune aree hanno già superato da tempo quella soglia. Altre, invece, sembrano ancora molto lontane.

Le regioni più istruite: capitali, università e innovazione

Le 25 regioni in cima alla classifica superano il 57,5% di laureati nella fascia tra i 25 e i 34 anni. Si tratta in molti casi di capitali europee o aree urbane centrali, dove l’istruzione universitaria si intreccia con settori economici avanzati. Tra queste ci sono Bruxelles, Copenaghen, Dublino, Madrid, Parigi, Vilnius, Amsterdam, Varsavia, Bratislava, Stoccolma. Ma anche città universitarie come Utrecht e Groningen nei Paesi Bassi, oppure la provincia belga del Brabant Wallon, che si distingue per la presenza di industrie ad alta intensità di conoscenza.

Le regioni che restano indietro: periferie, agricoltura, scarsa attrattività

All’opposto, ci sono 24 regioni europee in cui meno del 26,5% dei giovani adulti ha un titolo di studio terziario. La maggior parte di queste aree si trova nell’Europa orientale e meridionale, in zone spesso caratterizzate da una scarsa densità abitativa, da un’economia poco diversificata e da una forte componente agricola.

È il caso, per esempio, di quasi tutte le regioni della Romania, fatta eccezione per l’area di Bucarest. Stessa situazione in Ungheria, dove solo Budapest e la regione circostante di Pest superano il dato minimo. Anche l’Italia rientra in questo quadro, con quattro regioni sotto la soglia: Sicilia e Sardegna in particolare, ma anche altre aree del Sud. Qui il numero di giovani laureati rimane basso, e il distacco rispetto alle medie europee non accenna a ridursi.

Anche in altri Paesi la situazione si ripete: in Grecia, nella regione della Sterea Elláda; in Croazia, nell’area interna della Panonska Hrvatska; in Portogallo, nelle isole Azzorre. Sono territori lontani dai centri decisionali, dove la mobilità è più complessa e le opportunità per i laureati più limitate.

Il caso italiano: un divario interno che si conferma

I dati Eurostat confermano un andamento che in Italia è noto da tempo: il livello di istruzione terziaria tra i giovani adulti varia sensibilmente da una regione all’altra, con una frattura netta tra Nord e Sud. A livello nazionale, l’Italia si colloca sotto la media europea, e ben quattro regioni non raggiungono nemmeno il 26,5% di laureati nella fascia 25-34 anni. Sicilia e Sardegna rientrano in questo gruppo, insieme ad almeno altre due aree del Mezzogiorno, e si distinguono come alcune delle zone a più basso tasso di scolarizzazione universitaria in Europa.



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